L’attore Matthew Langford Perry è morto a causa di una serie di effetti provocati dall’assunzione di ketamina. Lo confermano le analisi e l’autopsia svolte sul corpo dell’attore.
Matthew Perry è stato trovato morto all’età di 54 anni, nella sua villa a Pacific Palisades, ricco distretto della metropoli californiana, vicino Malibu. L’attore, divenuto famoso al pubblico per il suo ruolo in “Friends“, è stato trovato dal suo agente nella vasca idromassaggio privo di sensi il 28 ottobre verso le 16.00. Nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorsi dopo la chiama da parte dell’agente al 911, i medici hanno fin da subito confermato il suo decesso. Il Dipartimento di medicina legale di Los Angeles ha predisposto il trasferimento del corpo presso il centro di scienze forensi per eseguire un’autopsia.
In seguito alle analisi è stata riscontrata dai medici una grande quantità di ketamina in circolo nel sangue dell’uomo. Infatti, nel comunicato emesso dai medici riguardo alla sua morte, si legge: “La morte dell’attore 54enne Matthew Langford Perry è dovuta agli effetti acuti della ketamina“. Inoltre è riportato che “gli altri fattori che hanno contribuito alla sua morte includono l’annegamento, la malattia coronaria e gli effetti della Buprenorfina (usata per il trattamento per l’abuso di oppiacei)“. Possiamo dunque parlare di un tragico incidente che ha tolto la vita all’attore che interpretava il popolare e amato Chadler Bing.
Negli Stati Uniti, l’agenzia nazionale del farmaco aveva approvato il trattamento di alcune malattie con l’uso della ketamina, già nel 2019. Si tratta di un potente anestetico che i medici prescrivono spesso per trattare casi di ansia e depressione. Purtroppo Perry soffriva da molto tempo di dipendenza da sostanze e alcol, situazione che si sono aggravate con l’insorgere della depressione. Lo stesso Perry aveva raccontato, con lodevole onestà, la sua condizione di salute in un memoir del 2020 “Friends, amanti e la Cosa Terribile“. L’attore stava seguendo una terapia di infusione di ketamina effettuata periodicamente dal proprio medico. Al momento dell’autopsia, però, la quantità in circolo nel suo corpo si presentò in quantità superiore rispetto alla normale assunzione fatta dal suo medico circa una settimana e mezza prima. In quantità elevate la ketamina può far insorgere sovrastimolazione cardiovascolare e depressione respiratoria.
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