BOLOGNA ‒ Da qualche tempo sono iniziati i lavori di restauro alla fontana del Nettuno presente nel centro di Bologna. L’opera del Giambologna è stata letteralmente “chiusa in gabbia” e per i passanti è impossibile ammirarne la bellezza. Così, grazie al contributo di istituzioni, associazioni, dei lettori de il Resto del Carlino e del Comune, è stato creato, all’interno delle impalcature, un percorso che permetterà a chiunque di vederne la struttura e trovarsi faccia a faccia con il Gigante.
Le visite guidate sono cominciate martedì 26 luglio, dopo l’inaugurazione del sindaco Virginio Merola, affiancato dal Presidente di Bologna Welcome Celso De Scrilli e dalla direttrice dell’ISCR Gisella Capponi. Ai cittadini e ai turisti viene data la possibilità di aggirarsi nelle impalcature che circondano l’opera e di scoprire la storia della fontana, vedendo da vicino le 38 statue di bronzo che la decorano e tutti gli altri ugelli che la compongono; sono, inoltre, visibili i restauri fino ad ora eseguiti e i rimanenti danni causati dal tempo e dagli agenti atmosferici, il tutto accompagnato dal racconto di guide esperte le quali, in italiano e in inglese, spiegheranno la storia del Nettuno.
La prenotazione è obbligatoria e va effettuata presso l’info point di Bologna Welcome che si trova in Piazza Maggiore, 1/E, oppure on-line sull’apposito sito; il biglietto ha un costo di 5 euro. Durante i mesi di luglio e agosto, le visite saranno effettuate tutti i giorni alle ore 10. Da settembre gli orari cambiano: sarà possibile entrare all’interno del cantiere dal lunedì al venerdì alle ore 10, il sabato, la seconda e la quarta domenica del mese, alle ore 16. Il percorso che aggira l’intera opera larga 7,40 m e che sale a spirale fino alla cima, la quale si trova a 9 m da terra, ha una durata di un’ora. La struttura può accogliere massimo 35 persone alla volta, di cui 8 possono essere bambini ‒ se tenuti per mano.
Un’occasione imperdibile che permette di osservare da vicino uno dei simboli di Bologna, dando l’opportunità a tutti di cogliere quelle bellezze invisibili a un occhio distratto e lontano. Solo fino a dicembre, però, si potrà provare l’emozione di guardare dritto negli occhi il Gigante bolognese e quasi stringergli la mano.
Martina Sacco
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