CATANIA – La squadra “Lupi” dei Carabinieri in forza al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania è un assetto che si caratterizza per la sua costante e incisiva presenza negli ambienti più sensibili sotto il profilo della sicurezza pubblica della città e della provincia, al fine di prevenire e reprimere prevalentemente i fenomeni criminali connessi allo smercio di droga e al traffico di armi. Nell’ambito di un’attività info-investigativa, ha setacciato il quartiere residenziale periferico “Ippocampo di mare”, situato nella zona sud della città, arrestando il figlio venticinquenne incensurato di un noto esponente del clan Cappello-Bonaccorsi.
Nel frangente i militari dell’Arma, partendo da un punto d’osservazione “discreto”, con una manovra improvvisa hanno bloccato il giovane a bordo di uno scooter Honda SH, fermo nei pressi di un parco giochi, prima che potesse rendersi conto della presenza dei Carabinieri e scappare.
E’ quindi scattata la perquisizione, durante la quale sono stati recuperati e immediatamente sequestrati una pistola Beretta, ovvero un’arma considerata “da guerra” in uso alle Forze di Polizia, perfettamente funzionante, avvolta in una busta in plastica appoggiata sulla pedana del mezzo e 8 proiettili, nascosti nella tasca destra dei jeans del ragazzo.
Vista la tipologia del ritrovamento, le ricerche sono successivamente state estese anche all’abitazione del fermato, un mini appartamento non molto distante, dove i Carabinieri, non appena entrati, sono stati letteralmente “inondati” da un fortissimo odore di marijuana. Difatti in seguito all’ispezione degli ambienti della casa, gli operanti hanno rinvenuto ben 13,50 kg di “marijuana- amensia”, suddivisa in buste di plastica trasparente per il sottovuoto, dal valore sul mercato illegale al dettaglio di circa 135.000,00 €.
Informata dell’arresto per “detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti”, “porto di arma clandestina da guerra” e “ricettazione”, l’Autorità Giudiziaria ha disposto che il pusher armato fosse condotto presso la casa circondariale di Catania Piazza Lanza, mentre sia la droga che l’arma e i proiettili sono stati inviati al Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina per gli accertamenti tecnico-balistici, al fine di comprendere a chi sia stata sottratta e se sia stata adoperata per commettere altri delitti.
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