Nuove scadenze da segnare sull’agenda e nuovi metodi per calcolare l’importo da versare all’università basati sull’ISEE. Per premiare il merito e garantire il diritto allo studio ecco come Unibo si è adeguata alle ultime normative adattandole al suo ateneo e ai propri iscritti.
BOLOGNA—A seguito di quanto disposto dalla L. 11 dicembre 2016, n. 232 in materia di “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019”, l’Alma Mater Studiorum ridefinisce i costi dei suoi corsi di studio e lo fa partendo dagli studenti.
Il Magnifico Rettore Francesco Ubertini ha voluto sin da subito un grosso coinvolgimento delle rappresentanze studentesche in questo processo di cambiamento. Al seguito dell’istituzione all’interno del Consiglio degli Studenti di un gruppo di lavoro incaricato di analizzare le disposizioni dalla nuova legge, quest’ultimo ha redatto una proposta da presentare agli organi accademici. E dopo l’approvazione del Senato Accademico e del Consiglio d’Amministrazione finalmente viene reso pubblico ed ufficiale il regolamento per le contribuzioni in vigore già dall’anno prossimo.
Non vi sarà più distinzione tra tassa d’iscrizione e contributi vari, ma verrà istituito un pagamento onnicomprensivo.
Di base vi sarà l’obbligo di calcolare il proprio contributo in misura proporzionale all’ISEE, indipendentemente dal dipartimento scelto, per tutti coloro che:
L’Alma Mater Studiorum decide inoltre di estendere la no tax area, rispetto alla legge iniziale, a tutti coloro con ISEE inferiore ai 23.000€ ed in possesso dei requisiti sopraelencati, inserendosi così tra gli atenei con la soglia più alta.
La linea che l’Università di Bologna ha voluto adottare, differentemente da quanto previsto nel testo della L. 232, è di puntare su riduzioni progressive illimitate sulla base dell’ISEE agevolando in questo modo anche chi ha un reddito medio basso.
Nel caso in cui non venga presentata l’attestazione ISEE, per chi non soddisfa i requisiti di merito già citati e per coloro il cui contributo calcolato risulta superiore al massimo della tassa del corso di studio, si applicherà il costo massimo. Verrà comunque valutata e riconosciuta la carriera per chi non ha raggiunto il numero di CFU richiesi, verranno ridotti gli importi per i test di ammissione e sarà abolita la tassa di laurea e di dottorato. Trattamento notevolmente peggiorativo, invece, per i fuori corso da più di due anni.
Un misto di perplessità, soddisfazione e rammarico aleggia tra le fila studentesche di chi ha contribuito all’adempimento della proposta e di chi ha già avuto modo di informarsi in merito. Molti i punti interrogativi su come potranno essere i bilanci dell’anno prossimo dell’Alma Mater. Troppo poche le informazioni sulle contribuzioni ISEE degli studenti iscritti e previsto un calo di entrate pari a 5 milioni nonché un incasso delle rette che arriverà solo a febbraio 2018. Si decide così di appianare la possibile e paventata perdita di introiti aumentando del 5% il costo massimo di tutti i corsi di studio fatta eccezione per quelli già più cari come odontoiatria, lauree internazionali e corsi di traduttori ed interpreti. Aumentate del 10 % veterinaria e scienze della formazione.
Insomma, una grande rivoluzione dal profilo incerto; e per ora si aspetta solo di vedere come andrà questo primo anno di prova al termine del quale nuove riforme e modifiche sono già state messe in conto.
Sicure però le date da segnare sull’agenda per l’iscrizione 2017-2018:
≪Complessivamente credo che questa riforma sia nettamente migliore del testo base di legge e che sia un primo passo per migliorare anche l’attuale sistema Unibo, ma il cambiamento sarà notevole e pochi se ne rendono davvero conto≫ dichiara a Voci di Città Marco Vaccari membro del Consiglio degli Studenti e del gruppo di lavoro.
Per agevolare i suoi studenti e per evitar loro problematiche organizzative l’Università di Bologna ha previsto a breve l’attivazione di un simulatore online per il calcolo del contributo e ha investito abbondantemente per la campagna di informazione.
Giulia Bergami
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.