BOLOGNA – Il Consiglio Comunale ha approvato nei giorni scorsi la riforma dei Quartieri di Bologna, che dal prossimo mandato amministrativo passeranno da 9 a 6. I territori di Navile e Savena resteranno sostanzialmente immutati, le principali modifiche riguarderanno, invece, l’accorpamento di San Donato e San Vitale, di Porto e Saragozza, di Borgo Panigale e Reno, oltre al trasferimento della zona Irnerio dal Quartiere San Vitale al Quartiere Santo Stefano.
La riforma non intacca soltanto il numero dei quartieri, ma anche la composizione dei rispettivi Consigli, la quale non sarà più proporzionata al numero degli abitanti, ma consterà di 15 consiglieri per ciascuna zona, riducendo in questo modo il numero dei consiglieri dagli attuali 152 a 90. Viene rinforzato, infine, il ruolo dell’Assemblea dei rappresentanti di quartiere nel processo decisionale: essa sarà, infatti, coinvolta nella fase ascendente di consultazione dei provvedimenti di maggior rilievo. Inoltre, come ulteriore impulso verso un saldo raccordo con la città, i delegati avranno la possibilità di aprire consultazioni online e pubbliche, al fine di raccogliere gli umori e i pareri della società. L’obiettivo primario resta quello di fare dei Consigli di quartiere un corpo intermedio fra la cittadinanza ed il Comune, consentendo in maniera più agevole l’ascolto da parte dell’amministrazione pubblica delle esigenze della comunità e permettendo in tal modo di fornire risposte rapide ed efficaci.
Il sindaco Merola ha così commentato l’approvazione del provvedimento: «La Riforma del Quartieri è stata approvata oggi dal Consiglio comunale. È un passaggio importante per Bologna e la sua comunità. La nuova missione affidata ai Quartieri è quella di essere i garanti e i promotori della partecipazione del fare, di essere i costruttori di reti di relazioni di comunità, di essere i soggetti che determinano le priorità di investimento attraverso il bilancio partecipativo (primo grande Comune che lo inserisce nel suo Statuto). E sui servizi i Quartieri, dal prossimo mandato, avranno strumenti rafforzati di indirizzo e controllo per garantire qualità e omogeneità su tutto il territorio cittadino. Erano 15 anni che si parlava di riforma dei quartieri, due progetti inattuati nei mandati precedenti. Noi l’abbiamo fatta».
Lorenzo Guasco
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