Passare una giornata nelle località balneari quest’anno costa il 2,4% in più rispetto all’anno scorso. Le regioni più costose sono la Sardegna, la Liguria e la Toscana mentre per chi invece vuole risparmiare c’è il Molise. La più apprezzata dagli italiani rimane la Sicilia.
Ormai agosto è arrivato ed è tempo di vacanze per rilassarsi, ma purtroppo la situazione non è delle migliori. Infatti, in Italia i prezzi degli stabilimenti balneari sono aumentati, secondo i dati dell’indagine dell’ADOC (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori) riferita alle prime giornate trascorse al mare durante i ponti festivi è del 2,4 % in più rispetto allo scorso anno. Bisogna, insomma, fare parecchia attenzione e preparaci a pagare prezzi salati per lettini, ombrelloni e ristorazione.
Inoltre, tenendo conto i dati dell’ADOC, una famiglia per una giornata al mare spende in media 59 euro. Sul podio della classifica delle spiagge più care in Italia c’è la Sardegna con una spesa in media di 78 €, poi la Liguria con 73 € e la Toscana con 71 €. Le regioni che invece hanno subito rincari più alti oltre alla Sardegna (+5,8%), sono la Campania (+4,1%) seguita subito dopo dall’Abruzzo e la Puglia (+3,8%) infine la Basilicata e le Marche (+3,7%). Mediamente, i costi da sostenere per il solo utilizzo dei servizi standard degli stabilimenti è pari a poco meno di 30 euro per famiglia, con punte massime in Sardegna (40 euro) e Liguria (39 euro). Per quanto riguarda le quote più basse c’è il Molise con 48 € costo medio per una giornata, mentre i prezzi di solo utilizzo dei servizi degli stabilimenti è di 25 €.
Nonostante la lieve crescita dei costi il mare e le località balneari continuano ad affascinare i turisti italiani, scelte dal 65% dei partenti. La Sicilia è la regione più gettonata con il 19% delle p
referenze seguita dalla Puglia e il Lazio. Per quanto riguarda il periodo favorito è agosto o settembre, che in media prevede prezzi del 30% inferiori rispetto all’alta stagione.
«Gli stabilimenti balneari, se ben gestiti, possono diventare il primo baluardo per la tutela dell’ambiente costiero e marittimo ed essere il giusto viatico per il rilancio del turismo, sia balneare che culturale, e dell’economia blu, legata al mare», dice il Presidente dell’ADOC, Roberto Tascini. Quindi, gli stabilimenti possono diventare la chiave di volta per promuovere il turismo balneare e culturale, per tutelare l’ambiente costiero e rilanciare l’economia blu, ma la loro gestione dev’essere ripensata e l’annosa questione delle proroghe definitivamente risolta.
Katia Di Luna
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