Uno studio del Politecnico di Milano rivela che il settore del business travel incide per una quota superiore al 10 per cento nelle transazioni online, dimostrandosi come uno degli ambiti in cui gli esperti prevedono la maggiore crescita in futuro.
Il mercato del turismo italiano sta crescendo e sono soprattutto due i principali trend che trainano la ripartenza: il digitale, che ormai è diffuso in tutti gli aspetti della nostra vita e il comparto del business travel e delle strutture ricettive. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal report prodotto dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, che è servito a fare il punto sul settore del “Mice” in Italia.
Lo studio rivela innanzitutto che, nonostante la maggioranza delle aziende (68%) utilizzi ancora agenzie di viaggio esterne per le prenotazione dei viaggi aziendali, è sempre più importante e significativo il ricorso a canali online (con una quota dell’81%), sia direttamente sul Web sia attraverso gli strumenti messi a disposizione dalle agenzie. Ancor più in dettaglio, i self booking tool aziendali sono utilizzati da due aziende su dieci e i travel manager intervistati dichiarano di riscontrare vantaggi soprattutto per quanto riguarda la riduzione del tempo dedicato alla gestione delle trasferte.
Per i dirigenti aziendali, i benefici più importanti nella gestione complessiva sono quelli relativi alle spese di viaggio, che grazie al supporto degli strumenti digitali sono maggiormente sotto controllo (risposta indicata dal 53% dei travel manager), superando di poco quelli legati a una contabilizzazione “chiara, veloce, trasparente ed efficace”, che ha effetti diretti sulla riduzione dei tempi amministrativi.
Molto interessanti anche i focus sugli strumenti digitali utilizzati per la promozione e relazione con i clienti, anche se nella gestione dei processi interni il digitale non svolge ancora un ruolo primario. In particolare, le strutture ricettive stanno comprendendo la portata delle attività di customer care, che sono realizzate nell’84% dei casi con modalità differrenti, come questionari e recensioni; la stragrande maggioranza degli alloggi, inoltre, raccoglie informazioni sui clienti in formato digitale e invia ai clienti informazioni utili in vista del loro arrivo (rispettivamente, una quota dell’84 e del 66%). Resta invece bloccata al 23% la quota di strutture che entrano in contatto col cliente a ridosso del viaggio, per offrire servizi aggiuntivi o upgrade.
Il digitale ha trasformato soprattutto la percezione dei feedback e così la quasi totalità delle strutture si preoccupa di raccogliere riscontri e opinioni dai propri clienti attraverso la lettura delle recensioni sui siti che le raccolgono o sui profili social, e quasi la metà del totale incoraggia i clienti a pubblicare questi commenti (mentre sembrano essere andati ormai in soffitta i vecchi questionari di valutazione). Una percentuale del 55% di aziende, poi, risponde anche alle recensioni negative, contro il 45% di chi risponde con alta frequenza soltanto a quelle positive.
L’altro aspetto su cui il digitale sta rivoluzionando le abitudini di travel manager e delle stesse strutture ricettive è la ricerca stessa delle location; non a caso, sul Web trovano grande successo i portali come Meeting Hub, che consentono di navigare alla scoperta delle principali sedi per convention come sale, alberghi o centro congressi in tutta Italia. Di pari passo va segnalato l’aumento delle strutture che investono in attività promozionali online, che oggi sono il 90% e utilizzano come strumenti il proprio sito Web o canali come i social network, entrambi in crescita rispetto al passato.
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