San Marino si avvicina sempre più al colore verde. In data 17 Dicembre 2018, venne fatta la proposta di legge, a distanza di circa un anno è stata approvata l’istanza, e non la legge, che ha reso più acceso un dibattito a San Marino. Ma analizziamo ora come, in questi oltre nove mesi, si è arrivati al grande salto.
Durante questa data, il giornale Libertas di San Marino pubblicò un articolo riguardante la proposta di legge per depenalizzare e legalizzare la Cannabis. Tale proposta venne fatta dai consiglieri di Rete Roberto Ciavatta, Matteo Zeppa e Marianna Bucci. I tre consiglieri parlavano, in modo diretto e chiaro, delle loro intenzioni, sostenendo che fosse il momento di accettare la Cannabis Light e di essere <<primi per una volta>>. La proposta prevedeva, in sostanza, di rendere, in via sperimentare, legale la Cannabis.
Consentire l’uso ricreativo, l’uso in pieno centro storico e addirittura coltivarla su licenza. Questi sono i tre punti fondamentali. Con precisione, si tratta di un estensione di un emendamento, il cui articolo recita punti molto chiari: depenalizzazione del possesso, dell’uso e della coltivazione, normative per controllare eventuali responsabili (chiunque in possesso di licenza), le modalità di controllo del prodotto, le tassazioni in merito a tale prodotto, e una quota della vendita di queste sostanze che andrà a finanziare istruzione e sanità.
Già nel 2018 Matteo Zeppa parlava della possibilità di evolversi, di rendere fattibile qualcosa che ormai è comune ovunque. Oggi, invece, San Marino fa un passo avanti, dove un Consiglio, così come previsto dalla proposta di legge, ha approvato i risultati ottenuti riconoscendo il valore della Cannabis. Una fonte di guadagno in più, un controllo costante sul territorio, sul privato e sul singolo cittadino. Un prodotto che oggi è diffuso da città a quartiere e che, nel suo piccolo, può contribuire all’evoluzione di una repubblica piccola come San Marino.
Quando nel 2018 si pizzicavano i vari rappresentanti di partiti e movimenti,di quello che dicevano Iro Belluzzi, Matteo Zeppa, Marina Lazzarini e Matteo Ciacci è troppo. Tante parole che potrebbero accendere un dibattito infinito.
Quello che si può estrapolare dai loro discorsi è che, la proposta di legge, non voleva lavorare solo sulla Cannabis Light, ma essendo un discorso molto complicato bisogna partire da lì. Chi sostiene il pensiero di Matteo Zeppa, ancora oggi, deve accettare quanto sia stato giusto partire dalla Cannabis Light, depenalizzata e controllata per prima. Ora che è stata dimostrata l’utilità di una, si può parlare più in profondità. Un passo alla volta e i risultati si vedono.
L’ultima elezione del Consiglio Grande e Generale di San Marino risale al 2016, dove salirono come capitani reggendi Selva e Muratori. La proposta viene approvata in camera, con 18 voti favorevoli. Ma quali sono i limiti imposti dalla proposta di legge?
Due sono i limiti voluti sulla Cannabis light: la prima riguarda sul peso, ovvero massimo 20 grammi per uso personale; la seconda riguarda la tassazione, i controlli e gli store (basati sul modello dei coffee shop olandesi), dove poter far funzionare tutto.
Quindi ora cosa succede? Molto semplice. L’Istanza d’arengo è uno dei tre instituti di democrazia diretta a San Marino, dove un cittadino può presentare una richiesta in una specifica data. Questa presentazione può essere effettuata solo quando sono vicine le elezioni dei nuovi Capitani Reggenti. Il fine di tale istituto è quello di poter ascoltare con più facilità la voce del popolo sammarinese e in questo caso ha funzionato.
Non resta quindi che aspettare progressi su questa situazione, che non può far altro che migliorare. A San Marino, questi passi avanti, sono ben voluti dalla cittadinanza.
Davide Zaino Pasqualone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.