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Ricette dal mondo: sfatiamo i cliché sulla cucina anglosassone
04 Marzo 2021
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Ricette dal mondo: sfatiamo i cliché sulla cucina anglosassone

Home » Best politik » Ricette dal mondo: sfatiamo i cliché sulla cucina anglosassone

Con questo nuovo appuntamento con la rubrica Ricette dal mondo, si sfateranno i cliché sulla cucina anglosassone.

Chi visita i Paesi anglosassoni per turismo cade facilmente nella tentazione di pensare che questa cucina si basi solo su Burgers, Hot dog e Fish&Chips. In realtà, infatti, è molto altro….

Per paesi aglosassosoni si intende quegli Stati le cui caratteristiche politiche (sovranità del Parlamento), religiose (protestantesimo), culturali, linguistiche (lingua inglese) li rendono assimilabili al Regno Unito. Tra questi troviamo: Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica.

  • La cucina britannica  vanta una grande quantità di piatti tipici tradizionali, molti dei quali sconosciuti a noi italiani.

La colazione inglese

Alimenti imprescindibili nella English breakfast sono: salsicce, uova, bacon, fagioli, pane tostato, pomodori, funghi. Si inizia sorseggiando succo d’arancia e si conclude con con il classico thè inglese. Il primo pasto della giornata in Inghilterra differisce da quella americana perché, in quest’ultima, dolce e salato si mescolano senza troppe difficoltà.

Una colazione completa americana inizia con delle portate dolci, come pancakes o muffins, succo d’arancia, il latte intero zuccherato con cereali, toast al burro (french toast), marmellata e miele. Poi arriva il turno del salato: troviamo salsicce, uova al tegamino e bacon, così come verdura e frutta.

Ma è il Sunday roast (arrosto domenicale) uno dei capisaldi della cucina inglese. Si tratta di un arrosto di carne al forno, servito a fette con patate, verdure e salsa gravy.

La scelta prevede può essere fatta tra diversi tipi di carne: Manzo (beef) servito con yorkshire pudding (tortino di pastella al forno) e horseradish (salsa di rafano); maiale (pork) con cotenna croccante e salsa di mele; agnello (lamb) con salsa alla menta e salsa di mirtilli rossi; pollo (chicken) servito con stuffing (farcitura a base di carne di salsiccia, verdure e pan grattato).

Negli Stati Uniti, inoltre, è di rito nel giardino delle case la domenica e durante i fine settimana estivi, fare il classico BBQ. Con il barbecue si esprime la quint’essenza dell’America, quella che si ritrova davanti a una griglia fumante, e ogni Stato e zona ha il suo diverso modo di grigliare…Per esempio a Kansas City il piatto forte prevede le costine di maiale, la punta di petto e soprattutto la salsa (bbq, ovvio!), nel Kentucky va di scena il montone o l’agnello.

In South Carolina si cuoce interamente il maiale con salsa di senape e nel North Carolina la specilaità è il pulled pork, spalla di maiale cotta a bassa temperatura con spezie e presentata “sfilacettata” con o senza panino.

In Texas non può mancare il brisket, ovvero la punta di petto. Anche in questo caso si segue una cottura low & slow, che dura anche 16 ore.

La carne è un must anche in Sudafrica soprattutto con preparazioni alla griglia: il braai (il cui nome viene dalla parola afrikaans “braaivleis” e che significa carne alla griglia), come viene chiamato il barbecue, che non manca mai, in nessun luogo. E sulla griglia non può mai mancare nemmeno una buona salsiccia, come il boerewors, simile alla salsiccia italiana, ma è sempre prodotta in sezioni lunghe e arrotolata su di sè.

“Sausages and mash”

E le salsiccie (irlandesi) sono anche le protagoniste della Full Irish Breakfast, composta inoltre da:

  • eggs (uova) solitamente strapazzate (scramble) o all’occhio di bue.
  • bacon rushes, fettine di bacon, grigliate, o fritte
  • pomodoro,
  • pudding bianco (white pudding), una salsiccia mixata con cereali, che diventa pudding nero (black pudding) con l’aggiunta del sanguinaccio
  • boxty, il tortino irlandese di patate
  • soda bread, il pane irlandese, lievitato con il bicarbonato e il latticello, e/o toast
  • funghi,
  • fagioli cotti nel ketchup

Ma tornando alla cucina britannica non si possono non citare le famose “pie”: tortini di pasta brisé ripieni, serviti con puré di patate e verdure, da non confondere con le tradizionali pie a tortino, come la Shepherd’s pie, un pasticcio gratinato, con un fondo di ragù d’agnello ricoperto di purè di patate, e se con carne di manzo, viene chiamato Cottage pie.

Se vi trovate in Australia, invece, la troverete con un ripieno di carne di canguro: la aussie pie.

Pietanza molto diffusa, e solitamente a buon prezzo, uno degli alimenti base della cucina inglese, è la patata.

In Irlanda la troviamo nella più classica delle Irish potatos soup, in Scozia è la protagonista dei Tattie scones, variante dei più noti scones, ovvero fritelle di patate servite solitamente per arricchire la colazione.

La Jacket Potato la si trova ovunque, sia in Inghilterra che negli Stati Uniti: è una patata cotta al forno con tutta la buccia ed incisa a croce, nell’incisione viene fatto sciogliere un pezzetto di burro. I condimenti vengono inseriti all’interno a fine cottura. Tra i più diffusi: fagioli stufati e formaggio cheddar.

Ma negli Stati Uniti sono le patate dolci, che a volte vengono chiamate proprio americane, a fare la differenza. Cucinate al forno, o come puré.

Cucina statunitense = hamburgers. Ovvio. Ma non solo.

 

La parola è frutto di una fusione linguistica fra tedesco e inglese.
In tedesco hamburger è il demotico di Amburgo. Polpette di carne bovina erano  probabilmente comuni nella città e nel porto di Amburgo intorno all’inizio del XIX secolo; la ricetta fu portata nel Nordamerica dai numerosi tedeschi immigrati negli Stati Uniti in quello stesso periodo, la gran parte dei quali partiva dal porto di Amburgo, il maggior porto commerciale della Germania, e si diffuse con il nome di hamburger steak, ossia “bistecca amburghese”.

Gli Stati Uniti sono grandi, e le cucine sono diverse in ogni zona. Dalla cucina Tex-mex del sud ovest, alla cucina cajun del profondo sud, di chiaro influsso africano, fino alle zone di influenza nativo-americana da cui è nato proprio il già citato barbecue.

Impossibile riassumere una cultura culinaria così vasta in poche righe, citerò, perciò, per chiudere in dolcezza, i dolci americani i quali si basano prevalentemente su antiche ricette britanniche e sono quindi in gran parte simili a quelli della Gran Bretagna.

La cheesecake americana si differenzia da quella britannica, per esempio, solo per la frequente aggiunta di ciliegie. La Pound cake è nata in realtà nell’Europa settentrionale, la Sponge cake è una torta inglese molto umida e burrosa, è ormai entrata con forza nella pasticceria anche americana, con farciture fantasiose e golose.

E se non si può privare l’Inghiltterra della paternità del crumble non si può fare altrettanto con la apple-pie, perchè quella vera, quella originale, con le mele ridotte quasi a crema all’interno di una croccante crust pie, è sicuramente Made in USA così come lo è la popolare pumpkin pie, la torta di zucca regina delle tavole del ThanksgivingDay.

 

  • E la Nuova Zelanda? Come non citarla se si tratta di dolci. Nasce proprio a Perth, nel 1926, in onore della prima ballerina russa Anna Matveyevna Pavlova, una delle torte più iconiche e scenografiche al mondo: la Pavlova base di meringa morbida all’interno e croccante fuori, una copertura di panna e frutta di stagione.

Selene Coccato

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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