Mentre in Italia si ironizza e sminuisce l’accaduto, la stampa estera parla dello “scherzo” ai danni di Emma Marrone definendolo come l’ennesimo caso di discriminazione sessuale nei confronti della figura femminile.
Lo scorso 24 Aprile, nel corso del programma televisivo Amici di Maria De Filippi, Emma Marrone è stata vittima di uno scherzo di cattivo gusto. Mentre si esibiva, un ballerino la toccava ripetutamente in modo molto provocante, tra l’ilarità del pubblico e degli ospiti presenti in studio. La cantante salentina, visibilmente irritata, lo ha allontanato più volte. In Italia, tuttavia, l’episodio è passato come uno scherzo: se lo stesso programma televisivo ha confezionato un video al quale per ogni palpazione sono stati aggiunti dei “simpatici” suoni a mo’ di trombetta e risate del pubblico, il Corriere della Sera ha presentato “la cosa” dicendo che lo scherzo è andato «un po’ oltre la misura» e che, però, lei ha reagito «male», mentre Striscia la Notizia le ha consegnato un Tapiro d’Oro ironizzando sull’accaduto e accusandola di «prendersi troppo sul serio».
Il caso non è sfuggito neanche alla stampa estera. Il quotidiano The Indipendent ha dedicato un lungo articolo all’episodio, sottolineando che mentre la maggior parte dei media italiani ha minimizzato l’evento, scherzandoci sopra, l’associazione Non una di meno ha twittato: «La violenza sessuale non è mai qualcosa di cui riderci sopra!». Anche la testata The Local ne ha parlato, riportando un’intervista a Cristiana De Lia, attivista italiana a favore dei diritti delle donne: «In un paese come l’Italia, caratterizzato da un alto livello di violenza contro le donne e numerosi casi di femminicidio, i mass media contribuiscono all’aggravarsi di questa tendenza». De Lia, aggiunge, che l’episodio risulta ancora più grave se si considera che il programma televisivo di Canale 5 è seguito, perlopiù, da un pubblico di giovani adolescenti.
The Indipendent ha continuato, a differenza dei media italiani, sponsorizzando una petizione promossa da la Malafemmina, un progetto curato da una serie di attiviste italiane che combatte quotidianamente contro la discriminazione di genere. La petizione, che ad oggi conta già più di 17.000 sostenitori, si rivolge direttamente a Maria De Filippi, agli autori del programma (per i quali vengono chieste le dimissioni) e anche a organi di Governo come la sottosegretaria alla Presidenza con delega alle Pari Opportunità Boschi, alla Presidente del Parlamento Boldrini e al Presidente del Senato Grasso. «Crediamo che sia responsabilità delle istituzioni di adoperarsi per definire dei criteri di programmazione e delle politiche etiche alle quali tutti i media debbano attenersi per porre fine a tale cultura di violenza, affinché non si ripresentino più episodi del genere», argomentano le rappresentanti.
Non potendo prevedere l’esito finale della petizione, quello che sappiamo con certezza è che la televisione e la stampa italiana hanno dato vita a una polemica di livello internazionale, trattando un tema delicato e controverso, come quello della violenza di genere, in modo inappropriato. Non solo, ciò che nel nostro Paese viene trattato con estrema superficialità, è analizzato dai media esteri con toni molto critici. E questo dovrebbe farci riflettere. L’Italia si è dimostrata debole su due fronti: da una parte è emersa l’incapacità dei mass media di risultare imparziali e indipendenti; dall’altra, questo episodio è un segno evidente di quanto ci sia ancora molto da lavorare sul tema della differenza di genere, soprattutto per quanto riguarda la discriminazione sessuale.
Sara Forni
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