In un’immagine diffusa in rete il più famoso monumento indiano sembra essere raffigurato come il prossimo obiettivo dell’Isis. Le autorità indiane hanno rafforzato i controlli e le procedure di sicurezza del sito, che vanta milioni di visitatori ogni anno.
Secondo quanto riportato da un’agenzia Ansa, l’Isis avrebbe individuato come nuovo obiettivo terroristico il Taj Mahal, celebre monumento indiano frequentatissimo ogni anno da milioni di visitatori. Ad avvalorare questa tesi è il Site, il portale di monitoraggio dell’estremismo islamico. Il 14 marzo, infatti, un sito web vicino all’Isis (l’Ahwaal Ummat Media Center) ha pubblicato sul proprio canale Telegram un’immagine raffigurante il mausoleo indiano situato nella città di Agra con accanto un guerrigliero, coperto da un copricapo scuro e armato di un fucile d’assalto kalashnikov e, in alto e in formato ridotto, una foto del Taj Mahal con la scritta “New Target” (nuovo obiettivo). Inoltre, nell’immagine si possono notare un furgone nero recante una scritta in arabo, segno di un richiamo al martirio, e la raffigurazione di una boma. Le autorità indiane, nelle ultime ore, hanno reagito alla notizia rafforzando le misure di sicurezza intorno al monumento, dichiarato patrimonio dell’UNESCO a partire dal 9 dicembre 1983. Il sovrintendente della polizia di Agra, Preetinder Singh, ha affermato che, nonostante le forze di sorveglianza del mausoleo siano sempre state numerose sia all’esterno che all’interno del monumento, verranno incrementati sia il numero degli uomini che le procedure di controllo, permettendo ai milioni di turisti che ogni anno visitano il Taj Mahal un’esperienza senza correre alcun rischio.
Taj Mahal significa letteralmente “corona del palazzo”, ma è chiamato anche “monumento dell’amore” perché Shah Jahan, quinto imperatore Mughal, lo fece costruire nel 1631 in memoria di sua moglie che morì poco tempo dopo aver dato alla luce il loro quattordicesimo figlio. La morte della moglie fu considerata una vera tragedia per Shah, tanto da volerle dedicare un mausoleo che sarebbe dovuto diventare il più bello del mondo, così bello da non poterci essere la possibilità di un lavoro migliore (leggenda narra che, una volta finita l’opera, a tutti gli operai che presero parte alla costruzione del monumento vennero amputate le mani). Simbolo di amore eterno, il Taj Mahal è una delle mete preferite dai turisti, sopratutto di coppie innamorate, attratti dall’interpretazione indiana che vede nei colori cangianti che dipingono la struttura durante il giorno (rosato al mattino, bianco latteo alla sera e aureo la notte) la mutevolezza dell’umore femminile.
Gianluca Merla
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