Come è facile riconoscere, il fascismo in Italia non può considerarsi estinto. Semmai evoluto, trasformato, ma di certo non cancellato. Il tema nelle ultime settimane è diventato pressante, considerate le recenti comparse agli occhi dell’opinione pubblica delle gesta di partiti quali Casa Pound o Forza Nuova. Si pensi, ad esempio, al blitz dei fascisti di Forza Nuova davanti alla redazione dell’Espresso e di Repubblica. Tali atti di intimidazione, per via della loro estrema gravità, hanno provocato l’intervento diretto del Ministro degli Interni, Marco Minniti: «Hanno dichiarato guerra alle idee”. È questa la prima cosa che ho pensato appena ho saputo dell’azione di Forza Nuova sotto la redazione dell’Espresso. E in una democrazia questo non è possibile. Il rispetto per le idee degli altri non può mai mancare. La Repubblica italiana si fonda sull’antifascismo e sulla libertà di stampa. E su questi due punti non si può transigere. Non possiamo sottovalutare queste azioni, che hanno un altissimo valore simbolico. Queste azioni devono essere perseguite dalla legge, ma nel rispetto delle regole e degli strumenti della democrazia».
Ma i fatti del 6 dicembre scorso sono soltanto l’ultimo episodio di una serie di eventi che testimonia in maniera chiara la presenza in Italia di numerose forze politiche di estrema destra. Poco più di una settimana prima dell’attacco alle due testate giornalistiche, infatti, dei naziskin avevano fatto irruzione in un centro pro-migranti situato a Como, suscitando le reazioni dei leader dei maggiori partiti politici del Paese. I tratti distintivi di questi movimenti che rivisitano (neanche troppo) il fascismo sono facilmente individuabili. Sono contrari ad ogni forma di immigrazione; anti-europeisti; contrari alle unioni civili e a sostegno della famiglia tradizionale; contro ogni teoria di genere; contrari alla fecondazione assistita; contrari alla libertà religiosa. Su Facebook è possibile riscontrarne la presenza in gruppi dai titoli emblematici come: Rivoluzione Fascista, Fascisti del terzo millennio, A Noi, Benito Mussolini ha fatto grande l’Italia. Oltre a teorie revisioniste, fake news e una fitta simbologia composta da croci celtiche, fasci littori e saluti romani, questi gruppi spesso sono finalizzati ad una vera e propria militanza attiva nei territori.
Tramite questi canali viene fomentato un odio che può portare ad esiti spiacevoli, come le ultime vicende appena menzionate. Partiti come Forza Nuova sono ben consapevoli del potenziale di queste azioni di proselitismo, che finiscono col rafforzare i propri consensi e a legittimare, dal punto di vista di alcuni, le loro azioni. Diviene necessario, pertanto, un intervento forte delle istituzioni volto a constrastare questo pericoloso fenomeno. Il reato di apologia del fascismo e le disposizioni costituzionali che vietano, sotto qualsiasi forma, la riorganizzazione del disciolto partito fascista sono norme ormai aggirate con troppa facilità. Un nuovo intervento normativo, come la legge Fiano, potrebbe rivelarsi un passo indispensabile in questa lotta, seppur probabilmente insufficiente.
Francesco Laneri
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