OTTAWA − Il Primo Ministro canadese, Justin Trudeau, ha ufficialmente presentato il suo piano esclusivo per far sì che l’anno venturo, il 2019, la marijuana sia legalizzata in tutto il Paese. Naturalmente il suo uso dovrà essere esclusivamente ricreativo: il piano preciso e chiaro in ogni suo punto è stato mostrato ai leader delle 10 province della Nazione quali Columbia Britannica, Alberta, Saskatchewan, Manitobia, Ontario, Quebec, Nuovo Brunswick, Nuova Scozia, Isola del Principe Edoardo e Terranova e Labrador.
L’obiettivo ultimo, che Trudeau vuole perseguire mediante questa legalizzazione, è senza dubbio debellare il mercato nero della cannabis. Un fine difficile, ma necessario da raggiungere, che peraltro deve anche garantire l’afflusso di entrate fiscali necessarie alla Nazione per pagare i costi distribuzione e controlli. Del resto dei costi troppo elevati, dovuti ad una tassazione eccessiva, non farebbero che spingere i consumatori ad attingere sempre di più dalla fonte inesauribile dell’illegalità.
Le imposte fiscali ammonteranno al 10% del prezzo d’acquisto nel piano presentato da Trudeau. Eppure ai governi regionali la proposta non sembra piacere al 100%: «l’onere della legalizzazione e della sua attuazione sarà sostenuto dalle province e credo che la parte del leone della forma delle entrate – riporta repubblica.it – dovrebbe essere conclusa con le province», ha detto Stephen McNeil, leader della Nuova Scozia, dopo l’incontro di Ottawa con il leader dell’Esecutivo canadese.
Attualmente in Canada – a detta di Cam Battley, vice presidente esecutivo di Aurora Cannabis Inc – un grammo di di marijuana ha un prezzo al consumo che oscilla tra gli 8 e i 10 dollari, non uno di più, non uno di meno. In base alle stime di Cannacord Genuity Group Inc il fatturato delle vendite, una volta passato il piano di Trudeau, potrebbe raggiungere i 6.000.000 di dollari entro l’anno 2021; sulle province, comunque, graveranno sia i costi di attrezzare un sistema di distribuzione preciso che quelli di rafforzamento della Polizia, soprattutto sul fronte dei controlli. Adesso toccherà a Trudeau orchestrare al meglio i negoziati con le province, per evitare di legalizzare il tutto sotto la spada di Damocle di una tassazione troppo forte, che mozzerebbe la testa al piano dell’attuale Premier.
Foto in copertina: Todd Korol/The Canadian Press
Francesco Raguni
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