I rapporti tra Russia e Stati Uniti d’America si fanno sempre più tesi e controversi. Pare, infatti, che i servizi segreti statunitensi stiano preparando un attacco hacker senza precedenti contro Mosca. A denunciare l’accaduto è stato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, il quale ha messo in guardia la Casa Bianca sulle possibili conseguenze dell’atto. «L’imprevedibilità e l’aggressione degli USA continuano a crescere, e tali minacce contro Mosca e la leadership del nostro Paese sono senza precedenti», ha dichiarato Peskov, facendo così esplodere un caso che fa calare il gelo sul rapporto diplomatico tra le due più grandi potenze politico-economiche al mondo. A rincarare la dose è stato poi il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, il quale ha replicato alle voci di un possibile attacco hacker da parte degli USA: «Mosca risponderà ai piani della CIA – ha detto all’agenzia di stampa Tass – certamente, lo faremo. Questo è già al limite della villania».
La vicenda ebbe la sua origine in occasione delle intercettazioni di mail riservate, contenute nell’archivio personale di Hillary Clinton e di altri esponenti democratici, ad opera dell’intelligence russa, il cui preciso obiettivo, a detta della stessa candidata alla presidenza americana, era di scoprire e divulgare informazioni preziose custodite dal Comitato Nazionale Democratico. Le 800 email sottratte a John Podesta, responsabile della campagna elettorale della Clinton e diffuse da Wikileans, hanno scatenato la furia dell’establishment americano. Questa inopportuna e pericolosa intromissione è stata molto poco gradita dal presidente Barack Obama, il quale, secondo le fonti NBC, avrebbe ordinato direttamente alla CIA di preparare un cyber attacco senza precedenti contro Mosca, probabilmente con la finalità di divulgare i contenuti inerenti la macchinazione alle spalle dell’intromissione nell’ambito delle prossime elezioni presidenziali. Per far partire l’operazione, alla quale starebbero lavorando più di un centinaio di specialisti, mancherebbe solo l’ok dello stesso Obama.
Di conseguenza, è semplice riscontrare quanto tesi siano i rapporti tra i due Stati. Al momento non è noto se questo cyber attacco partirà o meno, ma una certezza vi è senza ombra di dubbio: servirà del tempo affinché possa tornare un clima di collaborazione tra le due potenze, salvo l’elezione di Donald Trump come nuovo presidente, il quale ha spesso riservato parole di stima e ammirazione verso Vladimir Putin. A tal proposito, il responsabile della sicurezza informatica del presidente russo, Andrei Krutskikh, è stato colui che ha tenuto i toni più aggressivi, rilasciando delle dichiarazioni che non possono lasciar ben sperare per il futuro: «Gli USA stanno giocando con il fuoco. Vogliono spaventarci? Tutto questo è ingenuo e irresponsabile da parte loro. Stanno provando a giocare con il fuoco ma potrebbero incendiare la casa. Non una singola azione contro la Russia rimarrà impunita».
Francesco Laneri
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