Martina Gentile, figlia della storica amante di Matteo Messina Denaro, è stata arrestata con le accuse di favoreggiamento alla latitanza del boss mafioso.
Martina Gentile era considerata dal padrino latitante una vera e propria figlia. La Procura aveva già in passato chiesto la custodia cautelare in carcere per la donna, subito dopo l‘arresto del boss, ma il Gip non aveva ritenuto gli indizi sufficienti. Ora i carabinieri hanno predisposto gli arresti domiciliari in quanto la revisione dei video di sorveglianza vicino alla sua abitazione e l’attento vaglio dei “pizzini” ritrovato dopo l’arresto del mafioso, hanno dato ulteriori informazioni.
Secondo i magistrati Martina Gentile avrebbe gestito lo scambio di corrispondenza del latitante, aiutata da Lorena Lanceri, già arrestata con il marito nei mesi scorsi. Lanceri, considerata una delle fiancheggiatrici più strette del latitante di Castelvetrano, consegnava a Martina dei “pizzini” e quest’ultima li consegnava ai destinatari. Molti pizzini erano indirizzati alla madre laura Bonafede, in quanto sua amante; molti altri garantivano i rapporti tra il latitante e gli altri componenti mafiosi. Lo scambio avveniva nell’ufficio dell’architetto ed ex assessore all’Urbanistica del Comune di Campobello di Mazara dove le due donne lavoravano. L’architetto si è dimesso dopo l’inizio delle indagini ed è anche lui indagato.
Veniva utilizzato un linguaggio in codice, per cui l’indagata Martina Gentile era chiamata dal boss “Tan” o “Tany” per nascondere la sua identità. “Chiedo ogni volta al Tramite cosa ha mangiato la sera prima mi fa sentire in qualche modo più vicina a te. E’ l’unica persona con cui parlo più liberamente, con cui sono più me stessa” – coì scriveva Gentile a Matteo Messina Denaro. Dietro lo pseudonimo di “Tramite” sappiamo che si cela Lanceri, che ha ospitato il boss a casa sua e ne ha favorito la latitanza.
Agli atti dell’inchiesta per l’arresto di Martina Gentile ci sono delle immagini di un video del 17 dicembre del 2022. Nel video si vede l‘auto del boss, un’Alfa Romeo, passare davanti casa di Gentile e Bonafede e rallentare davanti al portone.
Un’altra prova del legame tra il Boss e Gentile durante la latitanza è il regalo di una collanina di Bulgari dal valore di €2000 per la figlia di Gentile, chiamata “Cromatuccia“. La prova di questo regalo è un appunto sulla spesa come “regalo per cromatuccia” in un quaderno sequestrato alla sorella del boss, Rosalia.
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