Saltato l’incontro tra la sindaca di Roma, Virgina Raggi (M5S) e il numero 1 dello sport, Malagò, arriva il no decisivo della capitale alla candidatura per le Olimpiadi del 2024: «È da irresponsabili dire sì a questa candidatura. Non abbiamo mai cambiato idea, abbiamo rafforzato la nostra posizione. Ci viene chiesto di assumere altri debiti, noi non ce la sentiamo», ha così dichiarato la sindaca in conferenza stampa manifestando la propria irremovibile posizione di chiusura verso il CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano).
La Raggi sostiene, inoltre, che un sì avrebbe significato autorizzare le ennesime Olimpiadi del mattone, Roma sta ancora pagando i debiti dei giochi del 1960 e ha aggiunto: «Ci ricordiamo bene come sono andati i Mondiali di Nuoto, ci siamo ritrovati con impianti abbandonati, inutilizzati che restano come scheletri e gusci vuoti». L’indomani del no, il presidente del CONI sembra essere rassegnato all’idea di dire addio alle Olimpiadi a Roma e dice: «Teoricamente ci sarebbero diversi piani B. Ma dal primo giorno ho sostenuto che questa non è la strada giusta, non è corretto, non è elegante e credo sia una cosa da non fare e non lo faremo». E ha così concluso con profondo dispiacere per l’Italia e gli italiani: «Ci adegueremo ad una decisione che comunque consideriamo ingiusta e sbagliata».
Anche Renzi, dal canto proprio, ha espresso con un pizzico di velatura il suo rammarico, ma ha chiaramente accettato la leadership della sindaca pentastellata su Roma: «È come se i grillini ammettessero che loro non riescono a cambiare le cose; ieri non hanno pianto solo quelli del CONI, ma anche gli sportivi. Detto questo, rispetto il sindaco e se la Raggi dice no, va bene così».
Ester Sbona
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