In molte città, o anche paesi, di tutto il mondo, capita spesso di vedere costruzioni in disuso, mura crepate, insomma, scenari poco attraenti in un contesto, molte volte, completamente diverso. E anche quando le istituzioni tentino di riportare ai vecchi splendori quelle superfici, non sempre è possibile per via di somme di denaro inaccessibili anche a esse stesse. Come fare, quindi, per correre ai ripari? Secondo Startup Italia, qualche anno fa un artista tedesco di Berlino, Jan Vormann, a Montopoli di Sabina in provincia di Rieti ha pensato bene di cominciare a servirsi dei mattoncini Lego per il rifacimento di crepe situate sulle mura cittadine. Da allora, è possibile osservare e ammirare questi piccoli capolavori in oltre 40 città tra Europa, Stati Uniti, America centrale eccetera.
Il progetto, dal nome Dispatchwork, coinvolge tutti coloro ai quali piace divertirsi sostenendo, anche finanziariamente, la ristrutturazione di aree particolarmente erose dal tempo, il tutto presentato come una sorta di gioco globale. Non male come idea, in un mondo in cui molti dei nativi digitali preferiscono passare il proprio tempo davanti a computer, tablet e smartphone piuttosto che giocare e imparare con passatempi come i mattoncini Lego. Qualcuno disse che «l’arte non è arte se è accessibile a tutti», ma Marcel Proust aveva ragione nel dire che «Il mondo non è stato creato una volta, ma tutte le volte che è sopravvenuto un artista originale», come nel caso di Jan Vormann.
Anastasia Gambera
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