PALERMO – «Free Open Arms e Iuventa. Nessuno sia più respinto nell’inferno libico!».
E’ l’incipit dell’appello lanciato da Arci Palermo, Artemigrante Palermo, Associazione Onlus LAB.ZEN 2, Borderline Sicilia, Borderline-Europe Caffè Internazionale, Centro Salesiano S. Chiara, Ciai Palermo, CISS/Cooperazione Internazionale Sud Sud, CLEDU- Clinica Legale per i diritti umani Università di Palermo, Comitato Antirazzista Cobas Palermo, Cooperativa Libera…mente, Emmaus Palermo, Forum Antirazzista di Palermo, Giocherenda, Gris Sicilia, H.R.Y.O./Human Rights Youth Organization, Idee in movimento, Laici comboniani Palermo, Le Onde Onlus, Missionari comboniani Palermo, Rifondazione Comunista – Palermo, Sinistra Comune, Stato Brado.
«Rompiamo il silenzio e l’indifferenza – scrivono i promotori dell’iniziativa – di fronte al naufragio dei diritti umani. Invitiamo a convocare presidi di fronte alle prefetture di tutta Italia, sabato 14 aprile, per chiedere il dissequestro delle navi umanitarie Open Arms e Iuventa. Dalla Sicilia parte l’appello per consegnare le nostre richieste ai rappresentanti del governo italiano su tutti i territori».
Il Sindaco, Leoluca Orlando, aderendo all’appello a nome della Giunta, ha dichiarato:«L’Italia ha tenuto un comportamento modello in Europa in questi anni, contribuendo, direttamente con le proprie forze armate o attraverso la collaborazione con le Organizzazioni umanitarie, a salvare migliaia di vite umane, a salvare la faccia e la dignità di un’Europa chiusa sempre più lontana dai propri valori fondanti. Oggi il blocco di queste navi nei nostri porti appare quindi ancora più grave perché sul piano pratico impedisce interventi di salvataggio e sul piano politico-culturale distorce la percezione del lavoro fatto dalle organizzazioni, che certamente tutto può essere fuorché criminale o illegale».
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