La prima cosa a cui si pensa appena si legge “Chi sono i nemici delle donne?” è: “Ecco, sono sicuramente gli uomini”.
Sbagliato, gli uomini potrebbero essere i loro complici perfetti, se solo lo volessero. Uomini e donne insieme, con la stessa affinità, lo stesso gioco di squadra, con la stessa parità in ogni sua forma, potrebbero ritornare a far invidia agli Dei, come scriveva Platone nel Simposio.
Gli uomini non sono nemici delle donne, come i diamanti non sono i loro migliori amici.
Le donne, nella storia, sono state viste in tutti i modi possibili. Dee fertili, eroine, streghe, deboli, senza intelletto, belle e inutili. Questa società “maschilista” ha creato per le donne un nemico potente: loro stesse.
Esattamente: il peggior nemico di una donna, è un’altra donna.
“E’ andata con il mio fidanzato, che zoccola“, “Oddio, ma quanto è ingrassata dopo il parto?”, “Ma perché va in giro in quel modo che sta malissimo?”, “Ha preso 30 all’esame solo perché lei ha le tette e io no”, “E’ arrivata fin lì solo perché è bella e ricca, non sicuramente per la sua intelligenza”, “E’ proprio scema se continua a stare con quel tipo”, “Davvero ha abbandonato il lavoro per stare con i figli?”, “Davvero ha lasciato i figli all’asilo solo per andare a lavorare?”, “Hai saputo che non vuole figli?”, “Sai che non vuole sposarsi?”, “Si è rifatta il naso ed ora è bella solo grazie al chirurgo”.
Queste frasi, oltre ad essere sessiste, perché un uomo difficilmente se le sentirà dire, sono pronunciate da donne. Donne invidiose, vittime della competitività e della gelosia. Sicuramente la società ha imposto questo tipo di atteggiamento, ma oggi, nel 2020, possiamo utilizzarlo ancora come scusante? Quando una donna lotta per i propri diritti, un’altra donna la sta offendendo, ignara che un giorno, magari non in questo momento della sua vita, quel diritto potrebbe servirle. Nella storia, le donne che hanno lottato, lottavano per tutte.
Una donna che va con uno fidanzato , non per forza lo sapeva. Ed in ogni caso, per quanto sia vero che “si sbaglia in due”, è il fidanzato ad essere legato, non viceversa. E la stessa cosa vale per le fidanzate.. Una studentessa o una lavoratrice che raggiunge un traguardo, non per forza ha usato il suo corpo. Una madre che lascia i figli per andare a lavorare, va abbracciata perché ha dovuto fare una scelta. Una compagna che non vuole sposarsi, non perché vuole restare libera, semplicemente preferisce l’amore senza etichette. Una donna che utilizza la chirurgia, per piacere, per piacersi, va abbracciata perché non è stata in grado di amarsi.
Se davvero, un giorno, vogliamo liberarci da tutti questi “nemici”, le donne devono imparare a fare squadra, a essere le prime a eliminare determinate frasi, a non parlare per invidia o gelosia.
La solidarietà femminile, l’amicizia, saranno le uniche cose che elimineranno definitivamente una società che per troppi secoli ha punito l’essere donna. Per farlo, ci vogliono uomini e donne che lottino per una causa comune. Lottare per parole e atteggiamenti che non devono più esistere.
Nicole Rastelli
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