Il caldo di queste ore sta seminando il panico in tutta Italia e in particolar modo nelle due isole maggiori, la Sicilia e la Sardegna. Nei giorni scorsi, in quest’ultima a causa degli incendi sono stati evacuate 1.500 persone ed è stato dichiarato lo stato di emergenza dopo una riunione convocata d’urgenza. In seguito, dopo un’altra riunione straordinaria della giunta, è stato dichiarato anche lo stato di calamità per i comuni di Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes, Flussio, Modolo, Tinnura, Suni, Santu Lussurgiu, Scano Montiferro, Sagama, Macomer, Arzana e Villagrande. La furia delle fiamme ha colpito anche diverse specie di animali e ha distrutto aziende agricole.
In seguito, in ordine di tempo. è toccato alla Sicilia e per i capoluoghi di provincia maggiori, ovvero Palermo, Catania e Messina, è stata diramata l’allerta rossa di livello 3 da parte della Protezione Civile Regionale. Tra la giornata di oggi e quella di domani sono previste ondate di calore e la situazione non si pensa possa diventare delle migliori. Per questo motivo in tutta la Regione è stato diramato lo stato di preallerta e di attenzione per il rischio incendi fino al prossimo 6 agosto.
Nel Messinese sono stati interessati dagli incendi la frazione di Camaro, quella di Catarratti, quella di Mito e quella di Bordonaro. A Catania le fiamme hanno invaso gran parte della zona sud, in particolar modo le zone di Librino e di Fossa della Creta, nelle vicinanze della Tangenziale e dell’Asse dei Servizi. A subire i danni dei roghi anche diversi comuni della provincia, come Acireale, Giarre, la zona del Calatino, Paternò, Ragalna e Biancavilla.
Infine nel Palermitano sono andati a fuoco ben 800 ettari di bosco e sono state evacuate diverse famiglie nelle zone di Monte Pizzuta e contrada Casalotto. Ma la mano dei piromani non viene esclusa e il sindaco di Piana degli Albanesi ha parlato anche di azione criminale.
Immagine di repertorio
Giuliano Spina
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