Negli ultimi giorni in Sicilia si è discusso molto della stagione della caccia, in particolar modo riguardo alla cattura di specie protette di uccelli. Lo scorso 30 agosto, infatti, le associazioni ambientaliste e animaliste, tra le quali Legambiente e Wwf Italia, hanno presentato un ricorso al Tribunale Amminsitrativo Regionale per combattere la decisione della Regione Siciliana di dare il via alla stagione della caccia, prevista per lo scorso 1 settembre.
Nelle settimane precedenti, le stesse associazioni avevano anche inviato due diffide, un documento tecnico-scientifico e altre richieste al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per chiedere di cancellare il calendario venatorio e di salvare le specie protette. Le stesse che in precedenza erano scampate alle fiamme: richieste a cui non sarebbe stata data risposta. Due giorni fa, il Tribunale Amministrativo Regionale ha sospeso il calendario venatorio, con conseguenti polemiche per la sospensione ufficiale fino al prossimo 1 ottobre.
Lo stesso giorno, in una zona di campagna a Siracusa sono stati comunque segnalati degli spari da parte di alcuni cacciatori, probabilmente non ancora a conoscenza della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale. Tutto questo ha comunque portato alla soddisfazione delle associazioni ambientaliste e animaliste: “La Magistratura amministrativa ha saputo effettuare equanimemente, sia pure in via cautelare, il necessario bilanciamento di interessi che l’arroganza e il dispregio della legge da parte della Regione avevano omesso, in tal modo salvando dalle doppiette migliaia di animali selvatici che costituiscono ‘patrimonio indisponibile dello Stato’ e non bersagli mobili per il divertimento dei fucili”, si legge in una nota
Quel che comunque in molti si augurano è che la salvaguardia dell’ambiente, in particolar modo della fauna, vada avanti nonostante le ripetute violazioni da parte di diverse persone.
Immagine di repertorio
Giuliano Spina
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