Il nuovo film di Checco Zalone, “Tolo Tolo”, nonostante il record d’incassi, sembra aver suscitato non poche critiche. È davvero, quindi, il film che divide l’Italia?
Sembra essere il film dell’anno, se non della storia, per il record d’incassi registrato già dopo un giorno dalla proiezione, e arrivato a 30 milioni in soli cinque giorni. Ma stavolta, Luca Medici, in arte Checco Zalone – e conosciuto come uno dei comici più bravi del momento – non ha reso contenti proprio tutti a causa della poca comicità, lasciando più spazio alla descrizione di un’Italia problematica.,
Quella rappresentata da Luca Medici – attore e regista del film – è l’Italia di oggi, in cui un ragazzo senza titoli diventa ministro degli Esteri, un cittadino viene sopraffatto dalle tasse, e i problemi sociali incombono sempre più a causa del fenomeno migratorio. Zalone colpisce, così, i punti deboli della società italiana, creando critiche e apprezzamenti per una comicità rivisitata in chiave politica. Il suo intento non sembra essere quello di divertire – come nel caso di Quo Vado? o Cado dalle nubi, – ma di denunciare, e creare dibattito nelle case degli italiani. E in questo, Zalone, sembra essere riuscito (con i suoi 23 milioni di spettatori), suscitando non pochi pareri contrastanti: c’è chi lo ha definito “deludente” per il minimo storico di risate, chi, invece, lo ha reputato straordinario per il significato nascosto nelle vicende rappresentate.
Tolo Tolo ha fatto parlare anche su Twitter, con un Fiorello che ha twittato «Spiazzante, geniale!»; al contrario di Ignazio La Russa che lo ha commentato duramente «Ho appena visto la prima di Tolo Tolo: zero applausi alla fine. Oltretutto, anche scarso e noioso. Servirebbe “soddisfatti o rimborsati”». Tolo Tolo sembra proprio essere il film dell’anno, non solo per l’incasso record, ma anche per aver, appunto, diviso l’Italia.
Federica Masi
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