Come tutti sanno, il governo Draghi finalmente si è formato per dare stabilità a un’Italia, nell’ultimo periodo molto instabile. Se da una parte, tutti sono felici per questo traguardo, dall’altra i numeri di questo nuovo governo hanno fatto storcere il naso: 8 su 23. Otto donne su 23 ministri. Appena è uscita la notizia del nuovo governo e da chi era composto, notiziari, articoli, post su Instagram si sono riempiti di questo dato.
Ovviamente, l’avvocatessa più famosa di Instagram non poteva non commentare questo “8 su 23”, scrivendo un post che smentisce come l’Italia sia un paese che si basa sulla parità di genere. Cathy La Torre, conosciuta da tutti sul social come @avvocathy, sempre in prima linea per i diritti della libertà di ogni singolo essere umano, scrive:
«Otto donne su ventitré ministri. Di cui cinque senza portafoglio. Come a voler dire: già è tanto mettervi in squadra. Ma i cordoni della borsa, beh quelli scordateveli. Quelli è meglio se li teniamo noi uomini. Se questo è l’inizio di quello che è stato prospettato come il “governo dei migliori”, allora sia consentito dire, che al momento, si tratta di un pessimo inizio. Anni di passi in avanti sulla parità di genere, sul diritto alla equa rappresentanza di uomini e donne, buttati via con un elenco di nomi che vede le donne relegate al ruolo di comparsa. Sì, le donne, cui spetta un risarcimento enorme, per aver pagato il prezzo più alto della crisi.»
«Il 98% di chi ha perso il lavoro a dicembre a causa della pandemia è stato donna. E senza il sacrificio di milioni di donne che hanno rinunciato ai propri sogni, alla propria carriera, per prendersi cura dei bambini obbligati a restare in casa, chissà cosa sarebbe successo. E il risultato, dopo mille parole sul gender gap e la disparità fra uomini e donne è questo. Del nuovo esecutivo, le donne, non rappresentano nemmeno il 33%. Pur essendo la metà del paese. […]»
Inutile sottolineare come si veda la rabbia di questa avvocatessa. Ma i commenti quali sono stati?
Degli uomini: «Non dovremmo guardare le competenze anziché il sesso?». E delle donne: «Se i ministri si scelgono davvero in base alle competenze, credete davvero che la ragione per cui abbiamo solo 8 donne al Governo sia perché non esistano donne, in Italia, più meritevoli degli uomini per guidare il paese?» e ancora «Per tutti quelli che dicono: bisogna guardare le competenze, non il sesso. Vi siete mai chiesti come mai, nel nostro paese, quelle ad averne meno sono sempre le donne?»Insomma, questo 8 su 23 ha creato un altro divario (tra i mille già esistenti) tra uomini e donne.
Nicole Rastelli
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