Immaginate di crescere in un paesino di Valencia. Immaginate, poi, di giocare per la squadra di questa città: di farlo dalle giovanili fino alla prima squadra e di concludere la vostra avventura con 30 reti in 93 partite. Poi arriva la chiamata pronta a dare una svolta alla vostra carriera: un biglietto di sola andata a Barcellona.
Ma, qualcosa non va, la continuità non si trova e, dopo soli 2 anni, gli orizzonti devono cambiare. Paco Alcacer, 25 anni, approda dunque al Borussia Dortmund, per rilanciare una carriera che sembrava puntare in alto. E fin qui dire che le aspettative sono state rispettate è davvero un eufemismo.
L’ultima di campionato contro l’Augsburg è stata da autentico fuoriclasse. Alcacer entra a poco più di mezz’ora dalla fine e mette a segno addirittura una tripletta. «Incredibile, Paco è stato sensazionale – commenterà Marco Reus nel dopo partita – Entra e fa tre gol, che si può chiedere di più?». Proprio niente sembra. O forse sì: basterebbe farlo giocare con maggiore continuità. Strano a dirsi per chi può addirittura vantare il ruolo di capocannoniere della Bundesliga, ma con 6 reti messe a segno fin qui l’attaccante spagnolo ha giocato la bellezza di… 81 minuti complessivi.
Sì, avete capito bene: 81 minuti in totale. Il massimo campionato tedesco è iniziato da ben 7 giornate e l’attuale capocannoniere ha giocato solo 81 minuti, spalmati oltretutto in sole 3 gare. Come se non bastasse, poi, in nessuna di queste ha giocato titolare: Alcacer è entrato rispettivamente per 23, 27 e 31 minuti. Tanto basta per mettere a segno 6 reti e schizzare in cima a una classifica in cui dovrebbero farla da padrone i vari Werner, Lewandowski, Muller e lo stesso capitano di Paco, Marco Reus.
Basta sommare questi 81 minuti e poi dividerli per i le 6 marcature messe a segno per arrivare al dato che sta facendo impazzire mezza Europa. Paco Alcacer segna una volta ogni 13,5 minuti. Nessuno come lui nel Vecchio Continente. E tanto è bastato per guadagnarsi la convocazione nella nazionale spagnola da parte del tecnico Luis Enrique, che mancava da marzo 2016.
«La sua media gol non è casuale, ha una tecnica di tiro incredibile. Sembra che in porta lanci sassi, non palloni…». Bastano queste parole per misurare l’entusiasmo del direttore sportivo Zorc, che per strapparlo ai blaugrana ha messo sul piatto un investimento più che vantaggioso: 2 milioni di euro per il prestito oneroso più 25 per l’eventuale riscatto. Il BVB si gode la sua nuova stella e Paco gioca sulle ali dell’entusiasmo. «Sinceramente riesco a immaginarmi con questa maglia anche in futuro». L’inizio di una nuova favola? Intanto i tifosi sognano e con una media del genere, titolarità permettendo, tutto è lecito.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»