Non cambia la situazione ai vertici della classifica al termine della nona giornata di Serie A, con la Juventus che resta al comando nonostante il mezzo passo falso col Lecce. I bianconeri, infatti, non vanno oltre l’1-1 al Via del Mare, con Mancosu che risponde dagli undici metri a Dybala, a segno anch’egli dal dischetto, ma l’Inter non ne approfitta, facendosi fermare sul 2-2 dal Parma a San Siro (a segno Candreva e Lukaku per i nerazzurri e l’ex Karamoh e Gervinho per i ducali). Al pari degli uomini di Conte, il Napoli di Ancelotti spreca una ghiotta occasione per ridurre il distacco dalla vetta della classifica: gli azzurri impattano per 1-1 sul campo della SPAL, con Kurtić che ristabilisce l’equilibrio poco dopo il gol di Milik.
Resta in corsa per il primato, invece, l’Atalanta, che rifila un pesantissimo 7-1 all’Udinese in rimonta tra le mura amiche, con l’illusorio gol del vantaggio ospite siglato da Okaka che viene ribaltato in men che non si dica dalle reti di Iličić (doppietta), Pašalić, Traoré (giocatore più giovane a segnare in Serie A, a soli 17 anni) e Muriel, quest’ultimo – ex di turno – autore di una tripletta. In zona retrocessione, si segnala l’importante successo in rimonta del Genoa, che a Marassi supera per 3-1 il Brescia nella prima partita di Thiago Motta da allenatore rossoblù: l’ex centrocampista indovina tutti i cambi, con i subentrati Angudelo, Kouamé e Pandev che rimontano l’iniziale vantaggio di Tonali (non era mai accaduto prima nella storia del nostro campionato che tutti e tre i subentrati segnassero almeno un gol a testa).
Non sorride, invece, l’altra sponda della città di Genova, con la Sampdoria che cade per 2-1 in casa del Bologna: decisive le reti di Palacio e Bani, ai blucerchiati non basta il gran gol dell’ex Gabbiadini. Tre punti importanti anche per il Sassuolo, che nell’anticipo del venerdì espugna il Bentegodi, battendo 1-0 il Verona grazie a un gol di Djuricic. La tanto attesa svolta per il Torino arriva soltanto in parte, con i granata che dimostrano di saper reagire di fronte alle difficoltà, pur senza riuscire a portare a casa la vittoria in casa contro il Cagliari (1-1, il gol di Zaza annulla il vantaggio firmato da Nández). Nei due posticipi che chiudono il nono turno del campionato, arrivano vittorie importanti per le capitoline Roma – 2-1 all’Olimpico col Milan grazie alle reti di Džeko e Zaniolo, inutile ai fini del risultato il gol del momentaneo pareggio siglato da Theo Hernández – e Lazio, che supera per 2-1 la Fiorentina al Franchi al fotofinish (in gol Correa e Immobile per i biancocelesti, di Chiesa la rete dei viola), nonostante il rigore parato da Dragowski a Caicedo a tempo scaduto. Di seguito i Top & Flop della nona giornata di Serie A.
MURIEL – Prosegue l’eccezionale momento di forma dell’attaccante colombiano, che contribuisce in maniera più che determinante al largo successo dell’Atalanta in casa con l’Udinese (7-1): per lui, ex di turno, una sontuosa tripletta, grazie a due splendide esecuzioni dal dischetto e un gran gol di destro per il 4-1 che archivia la pratica. Il tutto dopo aver messo a segno quattro reti nelle precedenti due gare. L’assenza di Zapata non pesa più di tanto grazie al formidabile connazionale.
KARAMOH – Segna il classico gol dell’ex e si rende autore dell’assist per la rete di Gervinho, permettendo al suo Parma di uscire indenne da San Siro (2-2 con l’Inter). Oltre a ciò, il classe ’98 francese di origini ivoriane offre una prestazione più che positiva. Uno scherzo del destino per i nerazzurri, che lo hanno ceduto ai ducali in prestito con obbligo di riscatto la scorsa estate, dopo averlo acquistato circa due anni fa dal Caen.
GABRIEL – Il portiere brasiliano è indubbiamente il migliore in campo tra le file del Lecce, permettendo ai salentini di fermare la Juventus sull’1-1 al Via del Mare a suon di interventi decisivi, tra cui spicca quello su Dybala nel primo tempo. Sempre attento e concentrato, non sbaglia praticamente nulla e risulta a dir poco prezioso per la conquista di un punto che vale oro per la classifica e per il morale degli uomini di Liverani.
KOUAMÉ – Gettato nella mischia da Thiago Motta poco oltre l’ora di gioco, l’attaccante ivoriano trascina il Genoa al successo in rimonta per 3-1 in casa contro il Brescia. Dopo aver colpito la traversa con un potente colpo di testa, infatti, il classe ’97 segna il gol del 2-1 con una spettacolare semirovesciata e si rende autore dell’assist per il definitivo 3-1 che porta la firma di Pandev. Decisivo anche a gara in corso e sempre più fondamentale per le sorti del Genoa.
BERNARDESCHI – Sarri gli concede una maglia da titolare, ma l’ex Fiorentina non sfrutta l’occasione, deludendo ampiamente le aspettative. Il classe ’94, infatti, spreca due importantissime palle gol che avrebbero potuto permettere alla Juventus di portare a casa i tre punti da Lecce. Non dà mai l’impressione di poter dare la svolta a un pomeriggio decisamente da dimenticare, è spesso e volentieri poco convinto e determinato. Bocciato.
SUSO – Il Milan non riesce a ingranare e l’esterno spagnolo è uno dei simboli della crisi rossonera che pare destinata a non finire. L’ex Genoa non riesce a dire la sua nemmeno nel match perso 2-1 con la Roma all’Olimpico: i suoi tentativi, infatti, risultano sterili e prevedibili. Dovrebbe essere uno di quei giocatori che suonano la carica e aiutano la propria squadra a risalire la china, ma è ancora una volta tra i peggiori.
OPOKU – La scorsa settimana era finito tra i Top grazie a una prova di carattere nel match vinto 1-0 contro il Torino. Nel pesantissimo ko con l’Atalanta (7-1 per i padroni di casa in quel di Bergamo), però, il difensore ghanese è tra i peggiori in campo: il classe ’97, infatti, si fa espellere dopo poco più di mezzora di gioco a causa di un intervento scriteriato in scivolata, lasciando l’Udinese in dieci uomini sul risultato di 1-1 (l’Atalanta segnerà poi quattro gol tra il 35′ e il 52′).
RANIERI – Subentrato all’infortunato Cáceres nel finale del primo tempo, il giovane terzino non riesce mai a incidere in positivo sul match, rivelandosi a tratti troppo insicuro e commettendo un fallo di mano nella propria area di rigore: penalty assegnato alla Lazio in pieno recupero e espulsione per doppia ammonizione per lui.
Dennis Izzo
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