Dopo mesi e mesi di estenuanti trattative di mercato, colpi d’autore (Cristiano Ronaldo alla Juventus e Nainggolan all’Inter tra i tanti), affari sfumati (vedi Modrić e Vidal, accostati fortemente e a lungo all’Inter, o un romantico ma al contempo utopistico ritorno di Cavani al Napoli), innesti last minute, ritorni a sorpresa (Bonucci alla Juventus) e tanto altro, la fine del calciomercato e il ritorno del campionato hanno consentito al campo di essere l’unico vero giudice di quanto fatto dalle venti squadre di Serie A nell’arco di circa tre mesi.
In questo senso, la prima giornata non sorride all’Inter, sconfitta per 1-0 dal Sassuolo al MAPEI Stadium in virtù del rigore decisivo di Berardi: i nerazzurri, seppur privi di Nainggolan, si aspettavano un debutto decisamente diverso e le critiche non sono mancate. I campioni d’Italia in carica, la seconda e la terza forza dello scorso torneo, invece, partono col piede giusto, non senza qualche difficoltà: la Juventus passa al fotofinish per 3-2 sul campo del Chievo, mentre il Napoli di Ancelotti si impone in rimonta per 2-1 in casa della Lazio e la Roma acciuffa il successo per 1-0 contro il Torino nel finale.
Per ciò che concerne le neopromosse, invece, bene l’Empoli, che batte con un convincente 2-0 il Cagliari tra le mura amiche, mentre il Parma ha l’amaro in bocca per il pareggio casalingo con l’Udinese (da 2-0 per i ducali al 2-2 finale) ma porta comunque a casa un punto importante e il Frosinone viene travolto da un’Atalanta in grandissima forma (4-0), nonostante l’indisponibilità di Iličič. In ottica salvezza, da segnalare anche la vittoria di misura della SPAL in casa del Bologna nel derby (1-0). Da recuperare Milan-Genoa e Sampdoria-Fiorentina, rinviate in seguito al tragico crollo del ponte Morandi di Genova, avvenuto lo scorso 14 agosto. Di seguito i Top & Flop della prima giornata di Serie A.
TOP
DZEKO – La Roma fatica e non poco a superare la muraglia granata, ma ha dalla sua l’esperienza e il senso del gol di un giocatore che ha imparato a rialzarsi dopo gli errori e che continua ad essere una preziosa garanzia per i giallorossi: il bomber bosniaco ex Manchester City mette la firma sulla vittoria dei suoi allo scadere in casa del Torino, battendo Sirigu con un sinistro al volo su cui l’ex portiere del Paris Saint-Germain non può praticamente nulla. Decisivo, indispensabile e mai sazio di gol, ma anche altruista ed abile nel creare opportunità per i compagni e lottare su ogni pallone.
SORRENTINO – Nonostante la sconfitta del suo Chievo al cospetto della Juventus di Cristiano Ronaldo e soci, l’esperto portiere classe ’79 figura tra i migliori del primo turno di Serie A in seguito ad una prestazione a dir poco formidabile e lodevole per grinta, tenacia e parate decisive ed impressionanti. Resiste a tutti gli assalti degli ospiti, è incolpevole in occasione del gol del momentaneo 1-0 di Khedira e dell’autorete di Bani propiziata da Bonucci per il 2-2, poi esce dal campo per infortunio in seguito a uno scontro con CR7 e i campioni in carica vincono nel finale.
DUNCAN – Il centrocampista ghanese mette in campo il consueto mix di fisicità e qualità, mostrando i muscoli ai propri avversari in mezzo al campo e non sfigurando affatto in fase d’impostazione, facendosi dunque apprezzare per lo spirito di abnegazione con cui affronta entrambe le fasi di gioco. Non sbaglia quasi mai e si rivela uno dei protagonisti dell’inaspettato quanto importantissimo successo del Sassuolo ai danni dell’Inter: probabilmente ci teneva a fare bella figura contro la sua ex squadra.
GOMEZ – Dopo aver dato il suo fondamentale apporto senza però riuscire a ripetere, almeno per ciò che concerne le reti messe a segno, la formidabile annata 2016-2017 (9 gol in 43 presenze a fronte di 16 reti in 39 apparizioni tra campionato e coppe), il Papu comincia nel migliore dei modi la stagione 2018-2019, mettendo la firma su tutti e quattro i gol che l’Atalanta rifila al Frosinone: apre e chiude i conti, mettendo a referto una sontuosa doppietta, e, nel mezzo, serve gli assist vincenti per le reti di Hateboer e Pašalić.
FLOP
BANI – Se è vero che fronteggiare la Juventus, peraltro col cinque volte Pallone d’oro Cristiano Ronaldo subito titolare al centro dell’attacco, non è facile per nessuno, in particolar modo per un giocatore divenuto da poco titolare fisso, è altrettanto vero che il centrale difensivo classe ’93 si è reso protagonista di alcuni errori marchiani e pesanti, tra cui l’autogol per il momentaneo 2-2 sugli sviluppi di un colpo di testa di Bonucci su calcio d’angolo di Bernardeschi e un colpevole ritardo in occasione del gol siglato proprio dall’ex Fiorentina allo scadere.
PASTORE – Nel suo debutto con la maglia della Roma e, contestualmente, ritorno sui campi della Serie A dopo ben sette stagioni trascorse al Paris Saint-Germain, l’argentino classe ’89 non brilla: l’ex Palermo, infatti, si fa apprezzare per lo spirito di sacrificio con cui dà una concreta mano ai suoi in fase di copertura, ma in fase offensiva non riesce a incidere e spreca in malo modo due ghiotte occasioni da gol che avrebbero potuto permettere ai giallorossi di archiviare la pratica Torino con largo anticipo.
MILINKOVIC-SAVIC – Rispetto alla scorsa stagione, in cui ha dominato la scena nostrana e non solo, imponendosi come uno dei migliori giovani centrocampisti al mondo e finendo nel mirino di numerosi top club europei, tra cui Barcellona, Manchester United, Juventus etc., il serbo delude e non poco nella prima uscita stagionale della sua Lazio, rendendosi protagonista di una prova decisamente negativa nella gara persa per 2-1 in casa contro il Napoli. Perde nettamente il duello con Allan e appare fuori condizione, sia dal punto di vista fisico che mentale.
DALBERT – Prelevato appena un anno fa dall’Inter, che versò ben 20 milioni di euro nelle casse del Nizza per assicurarsi il suo cartellino, il terzino brasiliano classe ’93 non era riuscito a convincere società e tifosi nella sua prima stagione in italia e nemmeno nel precampionato ha avuto modo di rifarsi. A Sassuolo, in occasione della prima giornata di Serie A, Spalletti gli ha concesso una maglia da titolare, venendo ripagato con una prestazione oscena e senza alcun elemento che possa far ben sperare il tecnico toscano.
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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