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Top & Flop Serie A: devastante asse Quagliarella-Ramírez, Santon disastroso
23 Gennaio 2018
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Top & Flop Serie A: devastante asse Quagliarella-Ramírez, Santon disastroso

Home » Voci di Sport » Calcio » Top & Flop Serie A: devastante asse Quagliarella-Ramírez, Santon disastroso

Dopo la sosta della settimana scorsa, la Serie A torna in campo per il secondo turno del 2018 e del girone di ritorno, proponendo alcuni match a dir poco interessanti, come lo scontro salvezza tra Verona e Crotone, stravinto dai calabresi in trasferta (3-0 al Bentegodi), il duello tra Atalanta e Napoli, con gli azzurri capaci di imporsi 1-0 a Bergamo, sfatare il tabù nerazzurro e tenersi stretto il primato in classifica, e il big match tra Inter e Roma a San Siro, terminato 1-1. Da segnalare, inoltre, il netto successo della Lazio ai danni del Chievo (5-1 all’Olimpico), il 3-1 con cui la Sampdoria si sbarazza della Fiorentina a Marassi, e i pareggi per 1-1 con cui la SPAL ferma l’Udinese alla Dacia Arena e il Torino fa lo stesso col Sassuolo al MAPEI Stadium. Vittorie anche per Bologna, che supera senza particolari patemi d’animo il Benevento per 3-0 al Dall’Ara, Milan, con i rossoneri che si impongono in rimonta per 2-1 in casa del Cagliari, e Juventus, che nel posticipo vince per 1-0 contro il Genoa. Diamo un’occhiata ai nostri Top & Flop della ventunesima giornata di Serie A.

TOP

QUAGLIARELLA – È letteralmente scatenato ed appare a dir poco incontenibile per qualsiasi reparto difensivo. Di certo a quello della Fiorentina girerà la testa dopo aver cercato inutilmente di tenerlo a bada: mette a referto una sontuosa tripletta che regala alla Sampdoria una vittoria decisamente importante, tre gol d’autore che certificano il suo incredibile stato di forma, giocate d’alta scuola che solo giocatori speciali sono in grado di fare e una presenza costante quanto utile nella manovra offensiva dei blucerchiati. Quagliarella tocca dunque quota 15 reti in 20 presenze in questa stagione, 123 in massima serie (migliore in attività tra i giocatori che militano in Serie A). Davvero tra poco più di una settimana compirà 35 anni?

MILINKOVIĆ-SAVIĆ – Nella prima parte della gara la Lazio perde Immobile per un problema fisico e, non essendovi centravanti a disposizione in panchina (anche Caicedo è infortunato), Inzaghi getta nella mischia Felipe Anderson, che si alterna con Milinković-Savić nel ruolo di prima punta. Il centrocampista serbo vive l’ennesima giornata da incorniciare della sua stagione a dir poco esaltante fino a questo momento, siglando due reti che rendono le cose più semplici per i biancocelesti al cospetto di un Chievo duro a morire. Prima trafigge Sorrentino con un destro chirurgico, poi lo beffa con una spettacolare conclusione al volo, rompendo l’equilibrio e portando i suoi a condurre la gara per 3-1, spianando la strada per il 5-1 finale. Prestazioni del genere giustificano appieno l’interesse di numerose big europee nei suoi confronti.

VERDI – Nel corso della scorsa settimana è stato al centro di una trattativa di mercato, poi sfumata, col Napoli, con le parti che sembravano ormai giunte a un accordo per l’approdo del classe ’92 alla corte di Sarri (che lo ha già allenato ad Empoli dal 2013 al 2015), prima che lo stesso Verdi ponesse il veto a una sua partenza dal Bologna. In virtù di tale decisione, ha raccolto tanti elogi, ma anche tante critiche, ma se ne farà una ragione: in maglia rossoblu continua ad essere un punto di riferimento prezioso per la squadra e per i compagni, riuscendo ad esprimere appieno il suo enorme potenziale grazie alla fiducia dell’ambiente nei suoi confronti. Nel match interno stravinto contro il Benevento (3-0 al Dall’Ara), con la fascia da capitano al braccio, il 25enne scuola Milan non segna, ma mette a referto tutti e tre gli assist che portano ai gol dei padroni di casa, siglati rispettivamente da Destro, De Maio e Džemaili e mettendo spesso e volentieri in difficoltà il fragile reparto difensivo delle Streghe.

RAMÍREZ – Quagliarella è abile e puntuale a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto per segnare la tripletta decisiva, ma altrettanto fondamentale è la presenza del talentuoso trequartista uruguaiano, che assiste alla grande il numero 27 e mette la sua firma in tutti e tre i gol siglati dall’attaccante classe ’83. Ramírez si è ormai adattato alla grande agli schemi di Giampaolo e, dopo le altalenanti esperienze inglesi con Southampton e Hull City prima e Middlesbrough poi, il classe ’90 sembra essere tornato sui livelli con cui si mise in mostra nel biennio trascorso al Bologna. Dal suo sinistro nascono spesso e volentieri azioni pericolose per la retroguardia della Fiorentina e i suoi tre pregevoli assist sintetizzano al meglio l’efficacia e la straordinarietà della sua prestazione: prima un gran lancio per l’1-0, quindi un passaggio vincente con tunnel a Vitor Hugo per il raddoppio e un geniale colpo di tacco che trova puntuale Quagliarella per la tripletta di quest’ultimo e il 3-0 che taglia le gambe agli ospiti.

ALISSON – Imprescindibile, determinante, sontuoso e affidabile: si sprecano gli aggettivi positivi per l’estremo difensore brasiliano, autore dell’ennesima prestazione degna di nota nel corso di questa stagione che, almeno fino a questo momento, lo ha consacrato in breve tra i migliori portieri del campionato nostrano e non solo. Nel primo tempo si distingue per due ottimi interventi su Perišić e Icardi, oltre che per il lungo lancio che manda in porta El Shaarawy, permettendo alla Roma di sbloccare il match. Si oppone anche ad altri due tentativi di Icardi e ad uno di Éder: il gol incassato da Vecino non cancella una prova magistrale, l’ennesima di una serie destinata a durare.

FLOP

PEZZELLA – Schierato in coppia con il portoghese Vitor Hugo in virtù dell’assenza di Astori, squalificato, è uno dei protagonisti in negativo della brutta quanto netta sconfitta della Fiorentina sul campo della Sampdoria. I blucerchiati aprono le danze con Quagliarella, che approfitta proprio di un errore del centrale difensivo argentino per portare avanti nel punteggio i suoi. Da lì in poi, l’ex Betis perde sempre più fiducia, commettendo una serie di errori che influiscono e non poco sull’andamento della gara. Passo indietro rispetto alle prove di grande solidità sfoggiate nelle scorse partite.

ZUCULINI – Prestazione decisamente negativa per il più piccolo dei fratelli Zuculini, che non riesce a dare un contributo degno di nota in mezzo al campo e macchia una giornata da dimenticare con la terza espulsione in questa stagione, a soli due cartellini rossi dal record di espulsioni in una singola stagione, detenuto dagli ex Parma Luigi Apolloni e Gabriel Paletta. La sua uscita di scena lascia gli scaligeri, già sotto di due reti a poco meno di mezzora dal termine, in dieci uomini, spianando ancor di più la strada della vittoria al Crotone.

RODRÍGUEZ – Non riesce a dare il contributo prezioso che ci si aspetta da un giocatore del suo calibro. L’ex Wolfsburg, infatti, quando è in forma è in grado di rendersi pericoloso in fase offensiva e di offrire un apporto più che significativo anche in fase di copertura. Nella trasferta col Cagliari, comunque vinta dal Milan per 2-1, invece, il terzino svizzero delude e non poco le attese, disputando una partita decisamente sottotono in entrambe le fasi, non riuscendo mai a rendersi pericoloso in avanti e mostrando evidente difficoltà dietro. A riassumere la sua serata no è la doppia ammonizione per due interventi scomposti su Faragò, che costringe i rossoneri a chiudere la gara in dieci uomini (verrà poi espulso anche Barella, ristabilendo la parità numerica tra le due squadre).

SANTON – Anello debole della catena di sinistra nerazzurra, si rende protagonista di un clamoroso quanto goffo errore che permette alla Roma di passare in vantaggio poco dopo la mezzora della prima frazione di gioco con El Shaarawy, spianando la strada del gol al Faraone. Non riesce a riscattarsi col prosieguo del match, distinguendosi soltanto per un atteggiamento tutt’altro che funzionale e adatto, in particolar modo a partite contro avversarie del calibro della Roma. Nel finale viene sostituito, con Spalletti che inserisce Dalbert al suo posto. Da gioiello scintillante del vivaio dell’Inter, Santon ha vissuto nel corso degli anni un’involuzione sempre più notevole.

JUAN JESUS – Al pari di Santon, l’ex di turno si rende protagonista, suo malgrado, dell’errore che regala il pareggio all’Inter nel finale di gara e impedisce alla Roma di tornare a casa da San Siro con i tre punti in tasca. Ciò che sorprende è che il terzino brasiliano impieghi appena un quarto d’ora di gioco per combinarne di tutti i colori e guadagnarsi la poco ambita palma di peggiore in campo, a pari merito con Santon: gettato nella mischia da Di Francesco per difendere il vantaggio, rilevando l’autore del gol El Shaarawy, Juan Jesus stende il tappeto rosso a Vecino, permettendogli di mettere in parità l’incontro, e avvia due contropiedi pericolosi per la retroguardia giallorossa.

Dennis Izzo

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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.

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