Il campionato di Serie A sta entrando nella sua fase decisiva: se i quattro posti in Champions League sono già praticamente assegnati (resta da definire soltanto in che ordine Juventus, Inter, Atalanta e Lazio accederanno alla fase a gironi della Coppa dalle grandi orecchie), sembra essersi riaperto il discorso Scudetto. La Juventus capolista, infatti, ha sprecato più volte la possibilità di archiviare la pratica, racimolando appena due punti nelle ultime tre partite.
Dopo il clamoroso ko per 4-2 in rimonta col Milan a San Siro, infatti, i campioni in carica hanno pareggiato per 2-2 con l’Atalanta tra le mura amiche e per 3-3 col Sassuolo al MAPEI Stadium, in quest’ultimo caso dopo essersi portati in vantaggio per 2-0. La Lazio, dal canto suo, non sa più vincere: dopo tre sconfitte di fila, lo 0-0 sul campo dell’Udinese non può bastare per risollevare i biancocelesti.
Ci credono ancora, invece, Atalanta e Inter, che liquidano le ultime due in classifica, rispettivamente Brescia (6-2) e SPAL (4-0). Tre punti pesantissimi in ottica salvezza per la Sampdoria e il Torino, che annientano Cagliari e Genoa in casa, imponendosi entrambe per 3-0, mentre il Lecce cade per 3-1 con la Fiorentina. In zona Europa League, vincono Milan (3-1 al Parma) e Roma (2-1 col Verona), mentre il Napoli non va oltre l’1-1 sul campo del Bologna. Di seguito i Top & Flop della trentatreesima giornata di Serie A.
KESSIÉ – Fino a poche settimane fa sembrava destinato a lasciare il Milan a fine stagione e in molti lo criticavano per le deludenti prestazioni. Dopo la ripresa del campionato, l’ex Atalanta ha iniziato a sfoderare una serie di prestazioni incredibili che hanno messo a tacere le critiche: la sua gara col Parma è un capolavoro, un mix di grinta, corsa, tecnica e personalità impreziosito da un gol sontuoso.
BONAZZOLI – Il giovane centravanti viene schierato titolare da Ranieri e premia la fiducia del tecnico con una doppietta tanto bella e meritata quanto decisiva e fondamentale, che permette alla Sampdoria di battere il Cagliari e portare a casa un’altra vittoria fondamentale in ottica permanenza in Serie A.
SÁNCHEZ – Nella prima parte di stagione, complice anche un infortunio, non era riuscito a imporsi e sembrava che l’Inter avesse preso un giocatore ormai sul viale del tramonto. Recuperata la forma fisica ideale, il cileno si è rivelato molto più che determinante per i nerazzurri. Assist per Candreva e gran gol nel successo per 4-0 con la SPAL. Ritrovato.
BERARDI – Il classe ‘94 di Cariati per anni è stato criticato per la sua incapacità di raggiungere la definitiva consacrazione in Serie A e le sue prove incolori che troppo spesso mettevano in secondo piano il meglio del suo repertorio. Con De Zerbi pare aver ritrovato se stesso e la gara con la Juventus ne è una chiara dimostrazione: segna un gran gol su calcio di punizione e permette a Caputo di insaccare da pochi passi la rete del 3-2.
PAŠALIĆ – Non è un titolare fisso dell’Atalanta, ma quando gioca, che entri dalla panchina o che parta dal primo minuto, lascia sempre il segno. Il croato, che al Milan era di troppo e che al Chelsea non ha mai avuto una concreta chance di imporsi, è un giocatore completo, che attacca gli spazi come un consumato goleador: la tripletta per stendere il Brescia lo porta a quota 11 gol in stagione, di cui 9 in Serie A.
BERNARDESCHI – Ormai non è più una novità vedere il suo nome tra i flop di giornata. Il talento dell’ex Fiorentina è indiscutibile, ma a Torino si è visto soltanto a sprazzi. Ha la chance di partire titolare sul campo del Sassuolo, ma non dà mai l’impressione di poter fare la differenza e appare a tratti svogliato.
IMMOBILE – Per un attaccante non trova la via del gol e non riesce a sbloccarsi in alcun modo non è mai facile rialzarsi. La Lazio non riesce più a vincere e il suo bomber appare un lontano parente dell’insaziabile goleador capace di sbriciolare ogni record possibile e di portarsi al primo posto della classifica marcatori di Serie A.
PISACANE – Concede troppo facilmente a Bonazzoli la possibilità di firmare la doppietta personale che mette la parola fine sul match di Marassi. Gara difficile per lui, che sbanda completamente al cospetto del reparto offensivo della Sampdoria.
KARAMOH – Entra dopo nemmeno un quarto d’ora di gioco per sostituire l’infortunato Cornelius. Ha dunque un’occasione importante per incidere: non solo non riesce mai a farlo, ma di fatto non fa accorgere nessuno della sua presenza e fa rimpiangere l’ariete danese. Serata da dimenticare per il classe ‘98, sin qui mai capace di conquistare un posto fisso in Serie A.
AMRABAT – Gran stagione per il promesso sposo della Fiorentina, che però contro la Roma offre una prestazione ben al di sotto dei suoi standard, risultando uno dei peggiori di un Verona che esce comunque a testa alta dall’Olimpico: il pallone perso che porta al gol di Dzeko a fine primo tempo pesa tantissimo.
Dennis Izzo
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