Nella ventunesima giornata di Serie A, l’Inter rosicchia un punto alla Juventus, ma la situazione in classifica resta pressoché invariata: i bianconeri, sconfitti per 2-1 nel posticipo domenicale col Napoli al San Paolo (a segno Zielinski e Insigne per i partenopei e Cristiano Ronaldo per gli ospiti), infatti, sono ancora in vetta, con tre punti di vantaggio sui nerazzurri, fermati sull’1-1 a San Siro dal Cagliari, con l’ex dal dente avvelenato Nainggolan che nel finale rende vano l’illusorio vantaggio siglato da Lautaro Martínez, espulso nel finale per proteste. Resta in scia del duo di testa la Lazio: i biancocelesti non vanno oltre il pareggio nel derby capitolino con la Roma (1-1, con Acerbi che risponde a Džeko), ma i passi falsi di Inter e Juventus permettono agli uomini di Inzaghi di rimanere in piena corsa Scudetto, a cinque punti dal primo posto.
In zona Champions League, invece, non molla la presa l’Atalanta, che travolge letteralmente un Torino in stato confusionale, infliggendogli la sconfitta più pesante della sua storia tra le mura amiche: gli orobici, infatti, si impongono con un roboante 7-0 al Grande Torino, con Josip Iličić che si prende la scena mettendo a referto una sontuosa tripletta e Gosens e Muriel (doppietta) che completano l’opera. Lotta per un piazzamento in Europa League il sorprendente Parma di D’Aversa, che contro l’Udinese porta a casa altri tre punti fondamentali, imponendosi per 2-0 al Tardini grazie alle reti di Gagliolo e Kulusevski, capaci di archiviare la pratica friulana già prima dell’intervallo. Al pari dei ducali, il Milan non sbaglia col Brescia nonostante le numerose difficoltà e si aggiudica il derby lombardo del Rigamonti di misura (1-0, a segno ancora una volta Rebić). L’altro derby di giornata, quello emiliano-romagnolo, va al Bologna, che si impone per 3-1 sul campo della SPAL per effetto dei gol di Barrow e Poli e dell’autogol di Vicari, che rimontano l’iniziale vantaggio dei padroni di casa firmato da Petagna dal dischetto.
Vittoria preziosissima anche per il Verona, che liquida il Lecce con un netto 3-0 al Bentegodi, propiziato dalle reti di Dawidowicz, Pessina e Pazzini, mentre si concludono con un pareggio a reti bianche le sfide del Franchi e di Marassi, che vedono impegnate rispettivamente la Fiorentina col Genoa e la Sampdoria col Sassuolo. Di seguito i Top & Flop della seconda giornata del girone di ritorno del campionato di Serie A.
ILICIC – Lo sloveno continua a dominare, partita dopo partita. Fa quello che vuole sul prato verde, risultando in grado di essere pericoloso sempre e comunque. Apre le marcature nel primo tempo, guadagna il calcio di rigore trasformato da Zapata e nel secondo tempo si rende autore di altri due gol, tra cui uno direttamente su calcio di punizione da distanza siderale. Vederlo giocare è una gioia per gli occhi, perché sa abbinare come pochi fantasia ed efficacia. Insostituibile e imprescindibile per un’Atalanta che non vuole smettere di sognare.
ACERBI – Si conferma condottiero duro a morire, mettendo in bella mostra il suo consueto mix di esperienza e personalità. In fase difensiva tiene in piedi i suoi con una serie di giocate decisive che salvano la porta di Strakosha, nell’altra metà campo indossa i panni del bomber e rimette a posto le cose per la Lazio, approfittando di un errore madornale del reparto difensivo giallorosso per pareggiare l’incontro ed evitare la sconfitta nel derby ai biancocelesti.
YOUNG – Un debutto (quasi) perfetto per l’ex Manchester United. La sua è una prova più che positiva, gioca come se militasse nel nostro campionato da anni. Fa un gran lavoro sia in attacco che in difesa, non si risparmia mai ed è dal suo piede che parte l’assist per il gol del vantaggio nerazzurro messo a segno da Lautaro Martinez. Una giornata da incorniciare per il classe ’85, ma il pareggio del Cagliari nel finale rovina in parte il suo ottimo esordio in Serie A.
INSIGNE – Spesso e volentieri ritenuto uno dei problemi del Napoli, l’attaccante della Nazionale – dopo aver già deciso la recente sfida dei quarti di Coppa Italia con la Lazio – risulta protagonista nel successo dei suoi per 2-1 sulla Juventus al San Paolo nel posticipo di Serie A. Partecipa all’azione che porta al gol dell’1-0 di Zielinski e raddoppia con una rete delle sue, tagliando le gambe ai bianconeri. Una vittoria che non cambia davvero nulla in classifica, ma che dice tanto sulla voglia e sulla fame di un Insigne spesso messo in discussione e che ora punta ad essere il simbolo della rinascita.
DJIDJI – Serata da dimenticare per il 27enne francese naturalizzato ivoriano, che sprofonda insieme al resto dei suoi compagni ed è decisamente tra i peggiori in campo. Il classe ’92, infatti, è protagonista in negativo in una serata in cui l’Atalanta annichilisce il Torino a suon di gol, imponendosi per 7-0 al Grande Torino. Djidji è spaesato e non dà sicurezza al reparto arretrato, commettendo una serie di errori tanto banali quanto gravi, tra cui in particolar modo quello che consente a Iličić di andare a segno su calcio di punizione.
MUSSO – Il portiere argentino, spesso e volentieri eroe in casa Udinese, stavolta non può fare nulla per evitare ai suoi la sconfitta per 2-0 col Parma al Tardini. Anzi, a onor del vero potrebbe fare decisamente meglio in occasione della seconda rete dei padroni di casa, firmata da Kulusevski, ma anche e soprattutto lui è vittima di un pomeriggio da dimenticare per i friulani e non riesce a lasciare il segno come vorrebbe e come ha dimostrato di saper fare.
PAU LOPEZ – L’estremo difensore spagnolo non viene chiamato frequentemente in causa dall’attacco della Lazio, ma commette un errore gravissimo nell’azione che porta al gol di Acerbi, regalando di fatto al capitano biancoceleste la possibilità di insaccare il pallone in rete da due passi. A conti fatti, la frittata dell’ex Betis fa perdere due punti alla sua Roma nel derby, un match sentitissimo al di là della classifica (gli uomini di Fonseca sono attualmente quarti a 39 punti, sette in meno della Lazio terza).
DYBALA – Il fuoriclasse argentino è un’arma imprescindibile per la Juventus e quest’anno, dopo le insistenti voci di mercato che lo volevano in procinto di lasciare Torino la scorsa estate, è rinato sotto la guida di Maurizio Sarri, tornando ad essere un giocatore a dir poco fondamentale. Nel posticipo col Napoli, però, non riesce a esprimere il meglio del suo potenziale sconfinato, apparendo spento e poco ispirato e offrendo una prestazione ben lontana da quello che ci si aspetta da un talento del suo calibro.
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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