Ben 31 i gol segnati nell’ottava giornata di Serie A (soltanto nella prima e nella seconda giornata sono state realizzate più reti, rispettivamente 33 e 32). Le gerarchie restano invariate rispetto al turno precedente la sosta per le Nazionali, con la Juventus che resta al comando della classifica con un punto di vantaggio sull’Inter: i bianconeri, infatti, superano per 2-1 il Bologna all’Allianz Stadium nell’anticipo del sabato sera (a segno Cristiano Ronaldo e Pjanić per i padroni di casa e Danilo per gli ospiti, decisiva una straordinaria parata di Buffon su Santander al fotofinish), risultando l’unica squadra ancora imbattuta.
Anche i nerazzurri vincono soffrendo contro un’altra squadra emiliana, il Sassuolo, imponendosi per 4-3 a Reggio Emilia nel lunch match domenicale, grazie alle doppiette di Lukaku e Lautaro Martínez: ai neroverdi non bastano i gol di Berardi, Djuričić e Boga. Alle spalle degli uomini di Sarri e Conte vi è ancora la sorprendente (ormai sempre più certezza) Atalanta, cui è sufficiente un punto per restare ancorata al terzo posto (3-3 all’Olimpico con la Lazio, con la doppietta di Immobile e la rete di Correa che ribaltano il 3-0 ospite propiziato dalle due reti di Muriel e dal gol di Gómez).
Resta in scia delle due lombarde e dei campioni in carica anche il Napoli, che torna al successo col Verona al San Paolo, ritrovando i gol di Arkadiusz Milik: il polacco mette a referto una doppietta decisiva per il 2-0 finale, ritrovando la rete in campionato dopo ben 188 giorni. In zona Europa League, il Cagliari scavalca la Roma al quinto posto: i rossoblu liquidano la SPAL tra le mura amiche (2-0, a segno Nainggolan e Faragò), mentre i giallorossi non vanno oltre lo 0-0 sul campo della Sampdoria del debuttante Claudio Ranieri, ex di turno.
Punti importanti anche per alcune squadre che lottano per non retrocedere, tra cui l’Udinese, che batte di misura il Torino in casa (1-0, gol decisivo siglato da Okaka) e il Parma, che asfalta il Genoa al Tardini: il 5-1 finale porta la firma del centravanti danese Cornelius, che sostituisce l’infortunato Inglese e lascia il segno con una tripletta. A segno anche Kucka e Kulusevski, mentre è Pinamonti a rendere meno amara la pesante batosta per i suoi. Nel posticipo di domenica, il Lecce riesce a uscire indenne da San Siro, bloccando il Milan sul 2-2 nel giorno del debutto sulla panchina rossonera di Stefano Pioli (in gol Çalhanoglu e Piatek per i padroni di casa e Babacar e Calderoni per i salentini). Pareggio anche nel Monday Night tra Brescia e Fiorentina (0-0). Di seguito i Top & Flop dell’ottavo turno di Serie A.
BUFFON – Dopo aver giocato contro Verona e SPAL, il portierone bianconero viene schierato da titolare anche nel match interno contro il Bologna, ottenendo la sua presenza numero 659 in carriera con la maglia della Juventus e risultando ancora una volta decisivo. Il classe ’78, infatti, si rende autore della parata decisiva in pieno recupero sul tentativo in rovesciata di Santander, deviando il pallone in calcio d’angolo con un riflesso da fuoriclasse e impedendo al centravanti paraguaiano di trovare il gol del pareggio.
LAUTARO – L’attaccante classe ’97 è tra i principali protagonisti nel match vinto per 4-3 dall’Inter sul campo del Sassuolo. El Toro va a segno dopo nemmeno due minuti con una conclusione precisissima che non lascia scampo a Consigli, quindi trova la sua prima doppietta stagionale in maglia nerazzurra, la seconda dopo la tripletta rifilata al Messico il mese scorso con la maglia della Nazionale argentina. Per lui quattro reti nelle ultime tre gare giocate tra campionato e Champions League.
CORNELIUS – Il centravanti danese risulta a sorpresa l’uomo copertina nello straordinario pomeriggio vissuto dal suo Parma, che spazza via il Genoa per 5-1 al Tardini. Il classe ’93 ex Atalanta, infatti, subentra ad Inglese nella fase iniziale del primo tempo e mette a referto una sontuosa tripletta. Non era andato oltre le tre reti in 23 partite con la maglia dei bergamaschi due anni fa, ora è già a quota quattro gol in sette partite.
OPOKU – Il difensore ghanese classe ’97 è tra i migliori in campo nella gara vinta dall’Udinese in casa contro il Torino (1-0), non sbagliando praticamente nulla in fase difensiva e gestendo ogni situazione con grande intelligenza e personalità. L’anno scorso non era riuscito a imporsi tra le file dei friulani, in questa stagione sta trovando maggior spazio e sta ripagando ampiamente la fiducia di Tudor nei suoi confronti.
EL YAMIQ – Altra giornata da dimenticare per il centrale difensivo marocchino, palesemente non adatto alla categoria. Il classe ’92, infatti, non regge il duello con Kulusevski, lasciandosi spesso sfuggire il talentuoso esterno offensivo svedese. Se il Genoa affonda ancora ed è sempre più la peggior difesa della Serie A (ben 20 gol subiti in appena otto giornate), molte delle responsabilità sono anche sue.
VERDI – Tornato al Torino la scorsa estate per rinforzare la squadra in vista dei preliminari di Europa League, l’ex Bologna e Napoli non ha ancora dato l’impressione di poter dire la sua e sembra un lontano parente del giocatore che incantava la Serie A con la maglia rossoblu, arrivando persino a guadagnare la convocazione in Nazionale. Mai pericoloso in fase offensiva, è lui a perdere il pallone che dà il via all’azione del gol decisivo di Okaka.
PALOMINO – Nel primo tempo, l’Atalanta domina in casa della Lazio e il difensore argentino non compie alcun errore degno di nota. Nella ripresa, però, il classe ’90 sbanda, permettendo ai padroni di casa di rientrare in corsa (i biancocelesti riusciranno poi a rimontare da 0-3 a 3-3): nel giro di due minuti, infatti, risulta protagonista in negativo in occasione dei gol di Immobile prima e Correa poi, compromettendo il finale di gara per gli orobici.
IGOR – La SPAL continua a deludere ampiamente in trasferta in questa stagione. Lontano dal Paolo Mazza di Ferrara, infatti, gli uomini di Semplici hanno collezionato quattro sconfitte in altrettante gare, l’ultima delle quali domenica col Cagliari (2-0): tra i bocciati vi è anche Igor, il 21enne brasiliano che commette numerosi errori, alcuni a dir poco evitabili, soprattutto in occasione del gol del definitivo 2-0 siglato da Faragò.
Dennis Izzo
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