Cambia la situazione al vertice della classifica nella quattordicesima giornata di Serie A: grazie al successo per 2-1 a San Siro con la SPAL (doppietta di Lautaro Martinez, inutile il gol dell’ex Milan Valoti per gli ospiti), infatti, l’Inter scavalca la Juventus, fermata sul 2-2 dal Sassuolo all’Allianz Stadium (a segno Bonucci e Cristiano Ronaldo su rigore per i padroni di casa, Boga e Caputo per i neroverdi). Alle spalle di nerazzurri e bianconeri c’è ancora la Lazio, cui basta il solo primo tempo per archiviare la pratica Udinese all’Olimpico (3-0, doppietta del solito Immobile e rete di Luis Alberto). Non mollano la propria corsa Cagliari e Roma, entrambe capaci di vincere nonostante qualche difficoltà: i sardi vanno sotto per 3-1 tra le mura amiche contro la Sampdoria, con il gol di Gastón Ramirez e la doppietta di Quagliarella a rendere vano il momentaneo 1-1 firmato Nainggolan, ma riescono a ribaltare completamente il punteggio nel giro degli ultimi venti minuti di gioco, grazie alla doppietta di João Pedro e al gol di Cerri.
I giallorossi, dal canto loro, passano per 3-1 sul campo del Verona: Faraoni risponde al vantaggio siglato da Kluivert, ma un rigore di Perotti e il ritorno al gol di Mkhitaryan permettono alla squadra di Fonseca di portare a casa tre punti importantissimi. Vittoria preziosa anche per il Milan, che nel finale sblocca la gara del Tardini col Parma con Theo Hernández (1-0 per i rossoneri, terzo gol in Serie A per il giovane terzino francese ex Real Madrid). Col medesimo risultato, il Torino si impone per 1-0 a Marassi col Genoa (in gol Bremer), mentre l’Atalanta asfalta il Brescia nel derby lombardo del Rigamonti: il 3-0 finale porta le firme di Pašalić (doppietta) e Iličić. Per le Rondinelle terza sconfitta in altrettante gare sotto la guida di Fabio Grosso, con 0 reti realizzate e ben 10 incassate. Il campione del mondo 2006 paga con l’esonero dopo appena tre gare: Cellino, infatti, ha deciso di richiamare Eugenio Corini in panchina.
A chiudere il cerchio sono le pesanti sconfitte di Fiorentina e Napoli, che continuano a risultare due delle squadre meno in forma attualmente: i viola cadono per 1-0 al Franchi col neopromosso Lecce (a segno La Mantia), mentre gli azzurri si fanno rimontare dal Bologna al San Paolo (2-1, per effetto delle reti di Skov Olsen e Sansone, che nella ripresa rimontano l’illusorio vantaggio dei padroni di casa segnato da Llorente). Gli uomini di Ancelotti non vincono da ben sei partite di fila, quelli di Montella da quattro gare consecutive. Di seguito i Top & Flop del quattordicesimo turno di Serie A.
BOGA/TURATI – L’esterno offensivo ivoriano, sempre più titolare nel tridente di De Zerbi, duetta con Caputo e beffa Buffon con un pallonetto dolcissimo su cui il portiere bianconero non può davvero far nulla, se non guardare la palla entrare in rete. Costante spina nel fianco, mette a più riprese in difficoltà il reparto arretrato della Juventus e gioca per la squadra. Il giovanissimo portiere, 18 anni compiuti lo scorso 5 settembre, invece, esordisce a sorpresa in Serie A sul campo dei campioni in carica e vive un pomeriggio indimenticabile, rendendosi autore di parate tanto belle da vedere quanto decisive, in particolar modo quella a negare il gol su punizione a Cristiano Ronaldo e a Dybala e Ramsey da posizione ravvicinata.
IMMOBILE – Sempre più implacabile. Gli aggettivi per definire il bomber della Lazio non sono abbastanza. In area di rigore è una sentenza, una vera e propria tassa da pagare per tutte le difese avversarie: stavolta è il turno dell’Udinese, affossata dalla sua doppietta. Per lui i gol in questo campionato di Serie A sono già 17 in 14 presenze, due in più rispetto alla passata stagione con 22 gare in meno (19 reti in 17 partite in stagione, gli stessi centri dello scorso anno con ben 29 partite in meno).
LAUTARO – Nella lista degli attaccanti più in forma della Serie A figura anche il nome dell’argentino dell’Inter, che con una doppietta regala una vittoria pesantissima ai suoi in casa con la SPAL, permettendo ai nerazzurri di riprendersi la vetta della classifica dopo svariate giornate. Lautaro fa registrare così la sua terza doppietta stagionale, nonché seconda consecutiva, dopo quella segnata allo Slavia Praga in Champions League, portandosi a quota 8 reti in campionato e 13 in stagione.
PASALIC – Sempre più prezioso e indispensabile per il sistema di gioco di Gasperini, il centrocampista croato spacca la partita sul campo del Brescia, aprendo le marcature con un colpo di testa vincente da distanza ravvicinata, colpendo un palo con un gran tiro e firmando la sua doppietta personale con un colpo di tacco che non lascia scampo a Joronen. Il 24enne di proprietà del Chelsea continua a sfornare prestazioni di gran qualità e l’Atalanta fa suo il derby.
BUFFON – Anche a uno dei migliori portieri della storia (se non il migliore) capitano pomeriggi da dimenticare, soprattutto se la reattività non è più, per forza di cose, quella di un tempo. Il 41enne parte titolare in luogo del collega di reparto Szczęsny per la quinta volta in quest’avvio di campionato. In occasione del gol del momentaneo 1-1 di Boga non ha responsabilità, ma ne ha parecchie nell’azione che porta alla rete del vantaggio neroverde firmato da Caputo, la cui conclusione era tutt’altro che irresistibile.
VLAHOVIC – Il giovanissimo attaccante serbo risulta uno dei peggiori in campo nel match casalingo perso dalla sua Fiorentina contro il Lecce, sprecando quantità industriali di occasioni da gol. I viola continuano ad accusare pesantemente la mancanza di una vera prima punta e probabilmente se potessero tornare indietro di qualche mese non cederebbero il Cholito Simeone al Cagliari. Proprio coi sardi il 19enne aveva realizzato i suoi primi due gol in Serie A qualche settimana fa, ma una rondine non fa primavera.
BECAO – Torna titolare nell’undici di Gotti nel difficile match all’Olimpico con la Lazio, ma non è ancora al top dopo l’infortunio e palesa un evidente ritardo di condizione. Compie tanti interventi discutibili e potenzialmente dannosi e non appare mai in grado di poter dare garanzie a un reparto arretrato che crolla in soli 45′ di fronte allo stato di grazia delle armi offensive biancocelesti.
CHANCELLOR – Altra bocciatura per il centrale venezuelano del Brescia, che non regge il confronto con gli avversari dell’Atalanta e risulta uno dei principali responsabili dell’ennesima sconfitta del suo Brescia, sbriciolato dagli orobici al Rigamonti nel sentitissimo derby lombardo. In netto ritardo in occasione del raddoppio siglato da Pašalić, si fa superare con troppa facilità dai nerazzurri che lo puntano.
Dennis Izzo
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