Quelle che avranno inizio venerdì 23 luglio, con la cerimonia d’apertura alle ore 13 in Italia (alle ore 20 in Giappone) e che termineranno giorno 8 agosto, sono indiscutibilmente le Olimpiadi più problematiche e innovative della storia.
Posticipate di un anno a causa della pandemia, l’organizzazione di Tokyo 2020 è stata inondata da una marea di problemi. Dai contagi da coronavirus alle proteste dei cittadini giapponesi; dallo svolgimento delle competizioni senza pubblico all’autoesclusione del cantante (dalla cerimonia d’apertura) per il suo passato da bullo; dal clima troppo caldo al ritiro di Toyota come “main sponsor” della competizione.
Tuttavia, sono presenti anche degli aspetti assolutamente innovativi: dal rispetto per l’ambiente all’uguaglianza di genere.
Ma andiamo per ordine e affrontiamo, per primo, quello che è il problema più grosso: il contagio da coronavirus. In Giappone, la situazione nell’ultima settimana è andata a peggiorare con una media giornaliera di nuovi contagiati che supera le tremila unità.
Inoltre, delle ventimila persone (atleti, allenatori, staff) già arrivate per prendere parte ai Giochi, oltre sessanta sono risultati positivi.
In virtù di tutto ciò, qualche giorno fa, un gruppo di manifestanti è sceso nelle strade della capitale nipponica per chiedere lo stop della manifestazione. Il motto era chiaro per tutti: “Proteggiamo prima le vite e poi le Olimpiadi“.
Il gruppo è stato poi fermato dalla polizia mentre cercava di raggiungere il presidente del CIO, Thomas Bach, che stava partecipando a una conferenza in un hotel della città.
Lo stesso numero uno del Comitato Internazionale Olimpico, ha così risposto alle proteste: “La cancellazione sarebbe stata facile, ma non è mai stata un’opzione per noi. Proprio come Tokyo 1964 marcò una nuova era per un Giappone dinamico e in pace, così Tokyo 2020 darà all’umanità fede nel futuro”.
Come ormai sappiamo tutti, i giochi olimpici si svolgeranno senza spettatori a causa dell’aumento dei contagi.
A prendere questa decisione è stato il consiglio direttivo, dopo la proroga da parte del governo giapponese dello stato d’emergenza (fino al 22 agosto).
In particolar modo, a preoccupare le autorità, è la bassa percentuale di vaccinati. Solo il 21% della popolazione giapponese è completamente vaccinata.
Oltre a essere le più problematiche, queste sono anche le Olimpiadi più calde. Causa riscaldamento globale, un altro ostacolo riscontrato è quello del clima troppo caldo.
L’organizzazione olimpica ha stabilito, per la sicurezza degli atleti, che la maratona si correrà a Sapporo (nell’isola più a nord del Giappone). Le corse di ciclismo su strada, invece, si svolgeranno nei pressi del Monte Fuji.
Piccola curiosità: nella giornata di martedì, i giocatori di beach-volley hanno dovuto interrompere gli allenamenti non tanto per la temperatura dell’aria di 34°, ma per quella della sabbia di 50°.
Tra i vari forfait ai Giochi Olimpici, ne è arrivato uno, non tra gli atleti. Uno dei cantanti della cerimonia inaugurale, Keigo Oyamada, si è autoescluso dopo una pesante bufera mediatica.
Il compositore giapponese, in arte “Cornelius“, è stato per alcuni giorni al centro delle polemiche per via di un’intervista del 1995, in cui raccontava di aver bullizzato alcuni compagni di scuola disabili.
Questo il suo post su Twitter: “Ho dato le mie dimissioni agli organizzatori. Accettando i consigli e le opinioni di molte persone, voglio riflettere sul mio comportamento e i miei pensieri. Mi scuso sinceramente.
Con dolore ho realizzato che accettare l’offerta della mia partecipazione musicale alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 sarebbe stata una mancanza di rispetto verso molte persone”.
Il suo passo indietro segue quelli di altri dirigenti di Tokyo 2020, come l’ex capo dell’organizzazione, Yoshiro Mori, per alcuni commenti sessisti.
L’ultima problematica (in ordine cronologico), riscontrata dal comitato direttivo e dall’organizzazione olimpica, è il ritiro di Toyota. La casa automobilistica giapponese non trasmetterà più i video promozionali e il suo presidente, Akio Toyoda, non parteciperà alla cerimonia d’apertura.
La decisione riflette la scelta, sempre più diffusa tra le aziende che sponsorizzano i giochi, di non vedere il proprio marchio associato a un evento potenzialmente negativo, in considerazione dell’alto livello di contrarietà all’interno dell’opinione pubblica.
Il capo della comunicazione dell’azienda nipponica, Jun Nagata, ha comunque aggiunto che Toyota continuerà a sostenere tutti gli sportivi coinvolti nelle competizioni e che fornirà regolarmente le proprie vetture ecologiche durante l’organizzazione della manifestazione.
Una bella notizia, almeno per quanto riguarda l’Italia, è arrivata dal Comitato Internazionale Olimpico: Paola Egonu sarà una degli otto portabandiera olimpica. Alla pallavolista spetterà l’onore di condurre il vessillo a cinque cerchi in occasione della cerimonia d’apertura.
Queste le sue parole: “Sono onorata per l’incarico che mi è stato dato dal CIO: portare la bandiera olimpica sarà un grande onore. Quando l’ho saputo, mi sono emozionata. Mi ritroverò a rappresentare gli atleti di tutto il pianeta, è una grande responsabilità: mi esprimerò e sfilerò per ogni atleta del mondo“.
Paola Egonu portabandiera olimpica!
La pallavolista #ItaliaTeam sfilerà con la bandiera a cinque cerchi nella cerimonia di apertura di #Tokyo2020! ☺️#StuporMundi | @Federvolley pic.twitter.com/NqfEykAAaL
— ItaliaTeam (@ItaliaTeam_it) July 20, 2021
La nostra (formidabile) pallavolista rappresenterà anche quegli atleti russi, non coinvolti nello scandalo doping, che parteciperanno sotto la bandiera di “paese neutrale” e senza inno.
Ricordiamo, infatti, che la Russia non ci sarà, in quanto accusata di irregolarità nei controlli antidoping e bandita dall’agenzia mondiale antidoping da tutte le competizioni fino al 2024.
Questi Giochi, oltre le problematiche elencate sopra, presentano però anche alcuni aspetti innovativi (soprattutto per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente).
Possiamo, infatti, parlare di “Olimpiadi Green“, ovvero a impatto zero.
Dalla torcia ai podi, dai letti in cartone alle medaglie, tutto è in materiale di riciclo. Quest’ultime, in particolar modo, sono realizzate con materiale proveniente da cellulari riciclati e altri dispositivi elettronici.
(Foto: articolo Wired)
Tokyo 2020 vedrà, poi, una maggiore partecipazione di atlete donne. Per la precisione, quella a cui stiamo per assistere sarà l’edizione più “bilanciata” nella storia delle Olimpiadi, con una partecipazione al femminile pari al 48,8%.
Infine, ci saranno cinque nuovi sport rispetto a Rio 2016: baseball, karate, arrampicata sportiva, skateboard e surf.
Qualsiasi problema o ostacolo si presenti, possiamo tranquillamente affermare che le Olimpiadi mai perderanno il loro valore.
Anche quest’edizione così controversa, rappresenta a pieno: i principi dello sport; la fatica e il sogno degli atleti; la gioia di chi la racconta dal vivo; l’ammirazione di chi guarda (da casa); l’antica tradizione e l’innovazione.
Attuale e perfetta in questo contesto, la datata frase di Candido Cannavò (storico giornalista e mezzofondista italiano): “L’Olimpiade è una parentesi tra le contraddizioni dello sport, viaggia tra le angustie e gli splendori del mondo, non maschera nulla, non ci fa dimenticare tragedie e ingiustizie, difende faticosamente valori“.
Fonte foto: flick.com
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva. Con il passare del tempo, è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale di VdC. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e scrive anche delle varie breaking news che concernono i tempi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito in sintesi? Cercare di spiegare, nel miglior modo possibile, tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).