Wimbledon fa un passo indietro. Nell’edizione di quest’anno, che prenderà il via il prossimo 3 luglio, ritornano in tabellone i tennisti russi e bielorussi ma con lo status di giocatori “neutrali”. Decisione in controtendenza rispetto a quella della passata stagione quando, la direzione del torneo di tennis più storico e famoso al mondo, decise di non ammettere giocatori provenienti da Russia e Bielorussia in seguito all’invasione dell’Ucraina.
Per evitare uno scontro, come quello avvenuto la scorsa estate, con ATP e WTA che decisero di non attribuire punti in classifica ai partecipanti al Grand Slam londinese, l’All England Club ha pubblicato il seguente comunicato con cui dà il via libera a giocatori russi e bielorussi seppur con qualche “restrizione”.
AELTC statement regarding player entries for The Championships 2023 ⬇️
— Wimbledon (@Wimbledon) March 31, 2023
“La nostra attuale intenzione è di accettare le iscrizioni di giocatori russi e bielorussi, a condizione che gareggino come atleti “neutrali” e rispettino le condizioni appropriate. Queste, proibiranno le espressioni di sostegno all’invasione russa dell’Ucraina in varie forme e vieteranno l’ingresso di giocatori che ricevono finanziamenti dagli stati russi e/o bielorussi (inclusa la sponsorizzazione da società gestite o controllate dagli stati).
Questo approccio ha il pieno sostegno del governo e di LTA, ATP, WTA e ITF. C’è stata una reazione forte e molto deludente da parte di alcuni organi di governo del tennis alla posizione assunta da All England Club e LTA lo scorso anno con conseguenze che, se proseguite, sarebbero dannose per gli interessi di giocatori, tifosi e dei Championships stessi.
Gli eventi di tennis al di fuori del Regno Unito hanno vissuto un anno di competizione con giocatori provenienti da Russia e Bielorussia che hanno gareggiato come atleti ‘neutrali’. Riteniamo, inoltre, che l’allineamento tra i Grandi Slam sia sempre più importante nell’attuale ambiente del tennis“.
Tale provvedimento, inoltre, vale anche per i tornei di preparazione ai Championships come quello del Queen’s o di Eastbourne che l’anno scorso presero la stessa decisione dell’All England Club.
Una decisione forte. Importante. Presa in accordo con il governo britannico. Che permette al torneo di Wimbledon di riavere la centralità che merita. E, allo sport, di svolgere il proprio importante compito di unire (e non dividere) esseri umani che con la brutalità e la follia della guerra non hanno nulla a che vedere.
Fonte foto: Unsplash
Giuseppe Rosario Tosto
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