Dopo due prestazioni particolarmente deludenti nel playoff con la Svezia, l’Italia è fuori dal Mondiale. Una delusione pesante, che però ha le sue basi molto lontano, nell’intera gestione Ventura e, più in generale, nelle falle del sistema calcistico italiano. I tre redattori di Voci di Città Matteo Galiè, Francesco Nardi ed Enrico Traini, nella nuova edizione del “Tavolo per tre” commentano le cause della mancata qualificazione e le prospettive future per il movimento azzurro.
Traini: È il giorno più brutto della storia del calcio italiano, la Nazionale scesa in campo nel doppio confronto non è la peggiore di sempre, ma i risultati sportivi lo sono. E per come la vedo io Ventura è il peggior ct dall’era Bearzot.
Galiè: Allora da dove ripartiamo in panchina, dando per buone le dimissioni promesse da Ventura al suo arrivo a Bari? Diamo il via al totopanchina, da ieri sera si parla di Ancelotti, Conte, Allegri e Mancini.
Traini: Il meglio, dei quattro nomi in ballo, è Ancelotti, ma dalle sue dichiarazioni recenti sembra che abbia voglia di allenare ancora un club. Avendo vinto abbastanza in carriera, però, potrebbe anche accettare una ricca offerta della Federazione.
Nardi: Sono d’accordo, sarebbe il più adatto, avendo anche le migliori caratteristiche da gestore di gruppi, senza estremismi tattici e con grande malleabilità. Conte probabilmente resta l’opzione migliore sulla piazza, ma non penso torni già adesso ad allenare la Nazionale, è più facile che lo rivedremo sulla panchina azzurra nel 2020 o 2022. Altrimenti chissà, magari Sarri vincerà lo Scudetto con il Napoli e avrà voglia di nuovi stimoli.
Galiè: Conte mi piacerebbe ma lo escludo, lo vedo già pronto a raccogliere le ceneri del Milan alla fine di questa stagione e vincere il campionato con i rossoneri nel 2019.
Traini: In ogni caso sono quattro alternative di alto livello e faremo un passo avanti rispetto a Ventura.
Nardi: Secondo voi le piste Allegri e Mancini sono fattibili?
Galiè: In passato ha detto che non ha voglia di allenare ancora per molto, il suo ciclo alla Juve era finito a Cardiff, questo secondo me sarà il suo ultimo anno a prescindere ai risultati.
Traini: È brutto da dire, Mancini andava preso subito, poteva dare continuità al lavoro svolto da Conte nel biennio precedente e soprattutto aveva credibilità davanti ai vari senatori. Ventura ha convinto alcuni giocatori di non essere in grado di fare determinate cose, e si è visto drammaticamente nelle ultime uscite.
Galiè: Quindi i problemi delle ultime partite sono intera responsabilità del CT?
Nardi: La partita di ieri sera è stata la copia carbone di quella di venerdì, a dimostrazione della mancanza di coraggio da parte di Ventura, incapace di scendere a compromessi con le proprie idee, portate avanti fino al baratro, quasi per ripicca. Dopo la brutta sconfitta con la Spagna, che, a due mesi di distanza dal playoff, era un importante campanello d’allarme, il selezionatore ha deciso di morire sportivamente senza concedere nulla alle richieste di giocatori e opinione pubblica. I minuti giocati da Insigne e Bernardeschi in posizione di mezz’ala nelle due gare con la Svezia ne sono la più grande testimonianza.
Traini: Barzagli ieri sera era sulle ginocchia, Bonucci zoppicava: Ventura non ha capito i suoi giocatori, ha sbagliato completamente l’approccio tattico, i centrocampisti giocavano schiacciati addosso agli attaccanti. Inoltre con la Spagna ha peccato di presunzione, schierando due centrocampisti – con scarsa capacità di corsa – contro i sei spagnoli. Gli unici che non hanno sofferto nelle due partite sono i difensori e forse Florenzi, giocatori che hanno personalità e sono abituati a un certo palcoscenico. La Nazionale è una cosa semplice, bisogna mettere i giocatori nelle condizioni in cui rendono meglio creando degli assi d’intesa (Verratti, Immobile e Insigne; D’Ambrosio e Candreva; ecc.).
Galiè: Secondo me era legittimo giocare con la difesa a tre perché lo volevano i senatori, è l’unica certezza che avevamo. Però serviva un modulo più offensivo come il 3-4-3, si doveva partire con El Shaarawy o Insigne a sinistra, Bernardeschi o Candreva a destra. Da quando è entrato Belotti al posto di Gabbiadini la situazione è peggiorata e siamo tornati a giocare come venerdì.
Nardi: Con gli addii di Buffon, Barzagli, Chiellini e De Rossi, da quali giocatori ripartiamo?
Traini: Io ripartirei dal giocatore più forte tecnicamente, che ora dovrà necessariamente prendersi qualche responsabilità, che è Verratti.
Nardi: Adesso non avrà neanche più la presenza ingombrante di De Rossi a centrocampo, il reparto sarà definitivamente suo. Deve fare però il salto di qualità, se davvero è il campione che sembra con la maglia del Paris-Saint Germain.
Traini: Guardando al futuro e pensando ai nomi di Donnarumma, Caldara, Pellegrini, Gagliardini, Bernardeschi, Chiesa, le premesse per far bene ci sono. Qualche mese fa parlavamo di una delle Under 21 più forti di sempre, l’Under 20 ha fatto buoni risultati, abbiamo giovani di talento da cui ripartire. Bisogna risolvere il problema del terzino sinistro, Criscito potrebbe ancora essere un’opzione, oltre a Emersn Palmieri, che si trova davanti Kolarov in questo momento.
Galiè: Bisogna ripartire da idee chiare, da un gruppo di giocatori giovani che vanno responsabilizzati da subito per un progetto lungo. I nomi li abbiamo già, vediamo cosa ci offre il campionato perché ci sono alcuni ragazzi non di prima fascia come Barella, Mandragora, Dimarco, Orsolini, Cutrone, Pellegri che hanno bisogno di un processo di crescita regolare, perché nel corso degli anni abbiamo bruciato tanti giocatori promettenti.
Traini: Un momento storico migliore di questo per rifondare il sistema non lo troveremo mai. In Italia bisogna intanto fare una riflessione sul campionato, giocatori come Immobile sono devastanti in Serie A ma poi fanno fatica contro Granqvist e Lindelof. La riforma a 18 squadre, se non a 16, mi sembra inevitabile.
Nardi: La Lega Pro per me dovrebbe diventare a girone unico come nelle altre nazioni, non concepisco questa divisione in tre, che tra l’altro crea un’enormità di giocatori professionisti.
Traini: Riformare non è facile, dev’essere un processo graduale, ma è sotto gli occhi di tutti che in Lega Pro ci siano squadre prive per niente competitive. La priorità è dare minuti in partite importanti ai ragazzi, oggi in Serie B vediamo giovani di 20 anni al primo anno da professionisti, è assurdo. Bisognerebbe obbligare a far giocare per forza titolari gli under-23 e creare campionati che possano formare questi ragazzi a livello calcistico. Bisogna insegnare ai ragazzini a dare del tu al pallone, è una situazione in cui sono passate anche nazionali come Belgio e Germania, uscendone molto rinforzate.
Galiè: Arriva una bella giornata di Serie A, con tante partite interessanti. Io fino a qualche settimana fa davo favorito per la vittoria il Napoli, ma con l’infortunio di Ghoulam sono quasi convinto che non ce la faranno. Campionato più equilibrato così?
Traini: Il campionato è più spaccato dell’Italia di Ventura, c’è il vuoto in mezzo, è equilibrato solo tra le prime 8 delle classifica.
Nardi: Ma anche tra le prime 5, anche se mi aspetto che una delle contendenti alla zona Champions perda terreno a breve. Escludendo il Milan, che non raggiungerà i primi quattro posti e quindi a giugno dovrà smontare il giocattolo costruito frettolosamente da Fassone e Mirabelli (Donnarumma il partente più probabile), sarebbe facile dire la Lazio ma anche il Napoli, in caso di impronosticabile qualificazione agli ottavi, potrebbe finire in difficoltà tra febbraio e marzo. Penso, però, che chiuderanno il girone da terzi e quindi passeranno in Europa League, dove usciranno senza troppi rimpianti contro Ostersunds o Red Bull Salisburgo per concentrarsi sul campionato.
Traini: Mi aspetto una bella giornata, il derby di Roma darà una risposta importante sul reale stato delle due squadre, penso che la Lazio prima o poi crollerà fisicamente, mentre la Roma sta andando avanti per inerzia nelle ultime settimane.
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