All’Education City Stadium di Al-Rayyan va in scena la penultima sfida degli ottavi di finale dei Mondiali di Qatar 2022, in cui si affrontano Marocco e Spagna. I Leoni dell’Atlante, tra le più belle rivelazioni del Mondiale, hanno chiuso la fase a gironi al primo posto, davanti a squadre del calibro di Croazia e Belgio, rispettivamente finalista e terza classificata ai Mondiali di quattro anni fa. Le Furie Rosse, dal canto loro, hanno iniziato col botto, travolgendo il Costa Rica nella gara inaugurale, per poi pareggiare con la Germania e perdere a sorpresa col Giappone. Le due squadre si sono già affrontate in Russia nel 2018, pareggiando per 2-2 nella terza ed ultima gara del girone: i marocchini finirono ultimi con appena un punto, la Roja si piazzò al primo posto.
Luis Enrique punta sul tridente leggero composto da Ferrán Torres, Asensio e Dani Olmo: solo panchina, dunque, per Morata, capocannoniere dei suoi con tre reti in altrettante gare, di cui due da subentrato. Confermato il solito terzetto del Barcellona in mezzo al campo (Busquets-Pedri-Gavi), con Rodri e Laporte al centro della difesa e Llorente e Jordi Alba a comporre la linea difensiva a protezione della porta difesa da Unai Simón. Regragui si affida invece ai suoi assi, tutti con un notevole bagaglio di esperienza internazionale: Bounou tra i pali, Hakimi e Mazraoui sulle fasce, Amrabat, centrocampista della Fiorentina protagonista di un ottimo Mondiale sin qui, Ziyech e En-Nesyri, entrambi a segno nella recente vittoria col Canada, in attacco, mentre Sabiri parte dalla panchina.
Nelle prime battute di gioco, le due squadre si studiano. La Spagna, come di consueto, controlla il gioco con un asfissiante possesso di palla che punta a trovare varchi nel fortino del Marocco. Quest’ultimo si difende con ordine e personalità, per poi sfruttare la propria velocità nelle ripartenze. Nel giro di appena un minuto, tra il 25’ e il 26’, Gavi prima e Asensio poi vanno vicinissimi alla rete del vantaggio. Il detentore del Golden Boy , che oggi diventa il più giovane giocatore a giocare una gara ad eliminazione diretta in un Mondiale da Pelé nel 1958, centra in pieno la traversa a porta praticamente vuota, complice una deviazione, sugli sviluppi di un passaggio sbagliato da Bounou, mentre l’attaccante classe ‘96, che si è sbloccato ai Mondiali nel primo match col Costa Rica, non riesce a battere Bounou da pochi passi, concludendo a lato.
Al 33’, il Marocco risponde con una conclusione di sinistro di Mazraoui, che chiama in causa Unai Simón. Circa dieci minuti più tardi, è Aguerd ad andare a un passo dal gol del vantaggio: il colpo di testa del difensore marocchino, però, termina a lato. Ci prova poi Ziyech, che la mette in mezzo di testa per En-Nesyri, anticipato da Laporte. Il primo tempo si conclude dopo soltanto un minuto di recupero, col punteggio inchiodato sullo 0-0: la Spagna domina la prima fase, ma soffre terribilmente gli assalti marocchini nel finale.
Nella seconda frazione di gioco, il copione non cambia. Al 55’, Dani Olmo scalda i guantoni di Bounou su calcio di punizione. La bella conclusione potente dell’attaccante del Lipsia viene respinta dal portiere del Siviglia, che tiene in partita i suoi. Luis Enrique prova a scuotere i suoi con un doppio cambio al 63’: fuori Asensio e Gavi, dentro rispettivamente Morata e Soler. Tatticamente, questi ultimi due garantiscono un peso diverso alla manovra offensiva delle Furie Rosse, a caccia del gol per evitare i tempi supplementari e, eventualmente, i calci di rigore. Poco dopo, Ezzalzouli rileva un instancabile Boufal tra le file del Marocco. All’82’, occasione importante per Morata: l’attaccante spagnolo sfugge alla marcatura di Aguerd e prova a battere Bounou da posizione molto defilata, con la palla che accarezza soltanto il secondo palo e termina sul fondo. All’ultimo dei cinque minuti di recupero, Dani Olmo impensierisce Bounou con una traiettoria insidiosa su calcio di punizione, ma il portiere del Marocco risponde presente anche in questo caso. Al termine dei 90’ si resta sullo 0-0, si va dunque ai tempi supplementari.
Per la Spagna, si tratta ormai di un’abitudine. L’ultima gara ad eliminazione diretta conclusa nei primi 90’ in un Mondiale, infatti, risulta la finale della Coppa del mondo 2010, vinta 1-0 contro l’Olanda a Johannesburg grazie a un gol di Iniesta al 116’. Agli Europei dello scorso anno, inoltre, le Furie Rosse hanno sempre disputato i tempi supplementari tra ottavi (vittoria per 5-3 con la Croazia), quarti (successo ai rigori con la Svizzera) e semifinali (ko ai rigori con l’Italia). Nel finale dei primi 15’, Cheddira si fa respingere una conclusione da posizione ravvicinata da Unai Simón. Il maggior numero di occasioni arriva al termine del secondo supplementare: in particolare, si segnala un tentativo di Sarabia di prima intenzione, con la palla che finisce di pochissimo a lato.
La gara non si sblocca nemmeno ai supplementari, si va ai calci di rigore. Dal dischetto, la Spagna non vince una gara dei Mondiali addirittura dal 2002 (ottavi con l’Irlanda). Per il Marocco, segnano Sabiri e Ziyech, mentre per la Spagna sbagliano Sarabia, che colpisce il palo, Soler e Busquets, che si fanno parare i rispettivi tiri da Bounou. Hakimi trasforma il rigore decisivo con un morbido tocco sotto, regalando ai suoi una storica qualificazione ai quarti di finale.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: FIFA World Cup
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