Oltre al Milan, di cui vi abbiamo già ampiamente parlato durante l’ultimo episodio di Serie A History, il 1900 fu anche l’anno di esordio di un’altra grande squadra del calcio italiano. Parliamo della Juventus, squadra ad oggi dominatrice della nostra Serie A e tra le più tifate e vincenti della storia del calcio mondiale. Fondato tre anni prima, nell’ottobre del 1897, lo Sport Club Juventus si aggiungeva al già ampio panorama calcistico di Torino: fu, infatti, la quarta squadra della città della mole dopo FC Torinese, Ginnastica Torino e Internazionale Torino a partecipare al campionato italiano.
Fu un gruppo di studenti del Liceo classico D’Azeglio a dare vita alla storica società torinese, tra cui spiccarono soprattutto i fratelli Canfari. Il più grande, Eugenio, fu sicuramente quello che ebbe più a cuore la causa juventina: nel 1898 divenne presidente (succedendo il fratello), mentre nel 1900 guidò la squadra al primo campionato della sua storia, confermando la sua presenza fino al 1903 nel ruolo di centravanti. Piccola curiosità: fu proprio il calciatore-dirigente a dare inizio a una storica tradizione del calcio italiano. Fu il primo, infatti, a calcare l’asse Torino–Milano, vestendo la maglia del Milan nel 1904 e chiudendo proprio con i rossoneri la sua breve carriera.
Nel 1900 dunque la storica prima volta della Juve. Eliminatorie regionali, semifinali e finale: la formula di quell’anno non aiutò particolarmente il neonato club, ultimo arrivato in una regione già colma di squadre esperienti. Nel girone piemontese, infatti, non era la Juventus a fare la voce grossa a causa della Ginnastica Torino, semifinalista della precedente edizione, e soprattutto dell’FC Torinese, che assorbì l’Internazionale Torino (finalista sia nel 1898 che nel 1899) per provare l’affondo finale allo scudetto ai danni del forte Genoa.
Il calendario del girone prevedeva 6 partite tra andata e ritorno con due turni di riposo per squadra. I punti in palio erano 2 per la vittoria, 1 per il pareggio e 0 per la sconfitta e il passaggio in semifinale contro il Milan (unica partecipante della Lombardia) era garantito solo alla prima classificata.
La prima Juventus vestiva un insolito rosa ed esordì in campionato alla seconda giornata, culminando la sua prima volta con una sconfitta al quanto scontata viste le premesse: 1-0 per l’FC Torinese e girone già in mano ai giallo neri, che guidavano con 4 punti. I titoli di coda sembrano arrivare anzitempo ma c’è ancora spazio per una piccola gioia: la giornata successiva, infatti, arriva la prima storica vittoria del club di Canfari contro la Ginnastica, che si ripeterà anche al ritorno con lo stesso punteggio, 2-0. Il girone finale decreta quindi il passaggio dell’FC Torinese a punteggio pieno, che dopo aver vinto in semifinale contro l’altra esordiente (il Milan) vanificherà gli sforzi fatti contro il Genoa, al suo 3° scudetto consecutivo.
Nonostante le batoste iniziali la Juventus non demorse, dando inizio a una storia fatta di programmazione, pazienza e raziocinio. Nel 1905 La vecchia signora veste il bianconero e dopo la cocente sconfitta dell’anno precedente contro il solito Genoa (al suo quinto successo) conquista finalmente il suo primo scudetto: la formula di quell’anno prevedeva, dopo il girone regionale, un triangolare finale tra le vincenti delle tre regioni. Ad avere la meglio fu proprio la squadra torinese, che divenne la terza formazione d’Italia a conquistare il titolo di campione dopo Genoa e Milan. Sembra il culmine di un lungo periodo di successi ma qualcosa, inspiegabilmente, si rompe.
L’anno dopo il presidente Alfred Dick insieme ad alcuni soci dissidenti lasciò il club a causa di discussioni interne allo spogliatoio, dando vita al Torino. I problemi finanziari e sportivi della Juve si susseguirono di anno in anno e i tifosi bianconeri dovettero aspettare fino al 1925/1926 per riassaporare il dolce sapore della vittoria. Era la prima Juventus di un Agnelli (Edoardo) e pose le basi per le vittorie che dallo storico quinquennio d’oro (1930-1935) furono il pane quotidiano della Vecchia Signora.
Ad oggi la Juventus è la seconda squadra più antica d’Italia tra i club ancora in attività, nonché la più vincente della penisola grazie a 55 trofei conquistati tra Serie A, Coppa Italia e Supercoppa. È inoltre l’unico club al mondo a essere stato capace di vincere tutti i trofei della propria confederazione di appartenenza: un titolo che gli ha permesso di essere inserita al settimo posto (prima italiana) nella classifica dei migliori club al mondo stilata dalla FIFA. Ma la Juventus è anche imprenditoria, cultura e tradizione. Una storia lunga 121 anni capace di vantare un palmarès unico nel suo genere: 34 campionati di Serie A, 13 Coppe Italia, 7 Supercoppe italiane, 1 Campionato di Serie B, 2 Champions League 1 Coppa delle Coppe, 3 Coppe Uefa, 2 Supercoppe Uefa, 1 Coppa Intertoto, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa delle Alpi.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»