Terminata la sosta per le nazionali, per la Serie A è tempo di ritornare in campo con la 24esima giornata. Vediamo, dunque, cos’è successo in questo week-end lungo di campionato.
Partiamo dalla prima sfida, disputatasi sabato pomeriggio alle 15, tra Roma e Genoa. I padroni di casa, cercano di allungare la striscia di due vittorie consecutive ottenute contro Cagliari ed Empoli; gli ospiti, invece, sono alla ricerca del colpaccio per tentare una quasi disperata rimonta per la salvezza.
Alla fine, come spesso accade in queste situazioni, le due squadre dovranno accontentarsi di un punto ciascuno visto lo 0-0 finale. Parità, anche in termini di cartellini rossi. A quello di Ostigard, infatti, segue quello nel finale di Zaniolo. Quest’ultimo, è stato protagonista dell’episodio più discusso di questo fine settimana: il gol annullatogli, al novantunesimo minuto, grazie all’intervento del VAR che ha mandato l’arbitro Abisso all’on field review per un fallo precedente di Abraham su Vasquez.
Poco più tardi, alle ore 18, è andato in scena il big match più atteso di questa ventiquattresima giornata: il “derby della Madonnina” tra Inter e Milan. Scontro, dunque, ad alto vertice fra la prima e la seconda della classe. I neroazzurri passano in vantaggio nel primo tempo grazie al gol di Ivan Perisic e per oltre un’ora di gioco tengono in mano le redini della partita.
A questo punto, però, diventano fondamentali i cambi fatti da mister Pioli (tra tutti quello di un ispirato Brahim Diaz) e quelli “forzati” di Simone Inzaghi (fuori Perisic per un dolore al flessore e Calhanoglu ammonito pochi minuti prima). Nel giro di appena tre minuti, dal 75esimo al 78esimo, va in scena a San Siro il “Giroud show“. Grazie alla propria doppietta, l’attaccante francese ribalta la partita e regala tre punti fondamentali per i rossoneri ancora in piena lotta scudetto. Finisce, quindi, 1-2 per il Diavolo.
Protagoniste del “Saturday night“, invece, Fiorentina e Lazio che alle 20:45 si sfidano al Franchi. Dopo un primo tempo concluso a reti inviolate, nella ripresa la squadra di Maurizio Sarri azzanna la partita e gli avversari. Quest’ultimi sembrano ancora attoniti dalla cessione di Vlahovic e nel giro di mezz’ora subiscono tre reti che li condannano a un pesante 0-3.
La giornata di ieri si è aperta con la sfida dell’ora di pranzo tra Atalanta e Cagliari. Per entrambe le squadre, i tre punti sono fondamentali anche se per motivi diversi. I primi, sono in piena lotta Champions League; mentre, i secondi si ritrovano nel bel mezzo di una serrata lotta per non retrocedere e sono in piena emergenza nel reparto offensivo.
Il primo tempo si chiude sul punteggio di 0-0, con poche occasioni pericolose in ambo i lati del campo, ma nella seconda frazione di gioco la partita viene stappata dal vantaggio sardo siglato dalla prima punta improvvisata Gaston Pereiro. Neanche, il tempo di battere il calcio d’inizio che la Dea si complica ulteriormente la vita con Djimsiti che sbaglia il retropassaggio costringendo Musso ad uscire dall’area e franare sull’autore del gol del vantaggio. Cartellino rosso per l’estremo difensore argentino. La squadra di Gasperini, però, non si demoralizza e trova il gol del pari con un colpo di testa di Palomino. Tenta, addirittura, di passare in vantaggio ma un contropiede degli ospiti la condanna all’1-2 finale messo a segno ancora da Pereiro. Casteddu momentaneamente salvo.
Nel consueto orario delle 15, tre le partite in programma. Partiamo da quella che vede protagonista il Napoli ospite al Penzo del Venezia. Partita molto equilibrata fino a quando, al 59esimo, Victor Osimhen sale in cielo e con un colpo di testa batte Romero. Nel finale, con i padroni di casa totalmente sbilanciati arriva anche il raddoppio che porta la firma di Petagna. Vincono i partenopei (0-2) che, al pari del Milan, si portano a un punto dalla capolista Inter sabato farà visita proprio alla squadra di Luciano Spalletti.
In contemporanea, torna alla vittoria anche la Sampdoria che ospita e batte in maniera piuttosto netta un Sassuolo irriconoscibile. Partita indirizzata dopo appena sette minuti quando Caputo e Sensi hanno regalato il doppio vantaggio ai blucerchiati. Nella ripresa, si aggiungono alla festa anche Conti e Candreva. Al “Ferraris” finisce 4-0 per la squadra di Giampaolo.
Senza reti, invece, la terza e ultima sfida delle ore 15 tra Bologna ed Empoli. Entrambe si trovano in una posizione di classifica attualmente tranquilla e tornano a muovere la classifica con un punto che sicuramente non disprezzano. 0-0 al “Dall’Ara“.
Poco dopo, alle ore 18, scendono in campo alla “Dacia Arena” Udinese e Torino. Partita sia sulla carte che sul campo molto equilibrata che sembrava condurre ad un altro 0-0. Tuttavia, nel secondo dei cinque minuti di recupero previsti arriva l’episodio che decide la partita. Mandragora entra in maniera irruenta su Jajalo e riceve il secondo giallo che gli costa l’espulsione. Da quella punizione, arriva la rete del vantaggio friulano siglata Nahuel Molina. A questa, una manciata di minuti più tardi, segue un’altra rete argentina: quella di Pussetto che dal dischetto batte Milinkovic-Savic e fissa il punteggio sul 2-0 finale.
Chiude la domenica di Serie A, la partita che alle 20:45 oppone Juventus ed Hellas Verona. All’Allianz Arena, per la prima volta in stagione, si respira un clima piuttosto caldo nonostante la gelida notte torinese. I tifosi accorsi allo stadio, sono tutti lì presenti per assistere all’esordio con la maglia bianconera di Dusan Vlahovic e l’attaccante serbo impiega giusto tredici minuti per regalare loro la prima gioia. Con un delizioso pallonetto, infatti, batte Montipo’ e firma la rete dell’1-0. A questa, segue, nei secondi quarantacinque minuti di gioco quella dell’altro neo-acquisto Zakaria che al termine di un inserimento fatto con i tempi giusti fulmina l’estremo difensore scaligero con un destro precisissimo. La squadra di Max Allegri s’impone quindi per 2-0 e scavalca l’Atalanta al quarto posto. Nella lotta al titolo, si inserisce anche la Vecchia Signora.
Questa ventiquattresima giornata di Serie A giunge al capolinea con il posticipo del lunedì sera tra Salernitana e Spezia. In palio, punti importanti per la tanto ambita salvezza e, in scena, una partita davvero spettacolare. Succede tutto in un primo tempo pirotecnico con i padroni di casa che per due volte passano in vantaggio e per due volte si fanno raggiungere. Alle punizioni trasformate in maniera magistrale da Simone Verdi rispondono Manaj e Verde su rigore (entrambi). Nella ripresa, si alza un forte vento e si abbassano i ritmi. All’Arechi finisce, dunque, 2-2.
TOP
GIROUD: l’attaccante francese è chiamato a prendere il posto dal primo minuto dell’indisponibile Zlatan Ibrahimovic. Per settantacinque minuti di gioco, come il resto dei compagni, si rende pochissime volte pericoloso dalle parti di Handanovic e soffre la marcatura ad uomo di De Vrij. Tuttavia, un giocatore dalla sua esperienza sa che un derby non è mai chiuso figuriamoci sul punteggio di 1-0. Ad un quarto d’ora dalla fine, dunque, decide di entrare in azione e trasformarsi in un supereroe rossonero. Prima, d’astuzia e d’opportunismo, segna la rete del pareggio e tre minuti più tardi, con un movimento elegante da grande attaccante qual è, si gira in area e fulmina il portiere sloveno con un sinistro forte e rasoterra. Trés bien, Olivier.
PEREIRO: il Cagliari è in piena emergenza nel reparto d’attacco e mister Mazzarri si presenta a Bergamo con il fantasista uruguaiano schierato da prima punta. Il suo rendimento non è così malvagio: doppietta, espulsione procurata ai danni di Musso, protagonista indiscusso dell’importantissima vittoria del Casteddu che esce momentaneamente dalla zona retrocessione. Tutta questione di “garra charrua“!
OSIMHEN: l’attaccante nigeriano torna titolare dopo la sfida del 21 novembre contro l’Inter ed è subito decisivo. Al sessantesimo minuto, di una partita equilibrata che si stava facendo piuttosto pericolosa per il Napoli, salta in cielo e con un colpo di testa maestoso batte un incolpevole Romero. In questa parte finale di stagione, anche e soprattutto su di lui ripongono le speranze partenopee di lotta al titolo. Vista la speciale maschera (protettiva) indossata, esulta disegnando una “Z” immaginaria per far intendere che Luciano Spalletti ha trovato il suo Zorro.
SENSI: alla fine, il trasferimento alla Sampdoria è arrivato e la sua esperienza in blucerchiato non poteva iniziare in maniera migliore. Il centrocampista italiano è un giocatore da ritrovare e che si deve ritrovare. La sua qualità non è mai stata messa in dubbio, ma i tanti (troppi) infortuni muscolari ne hanno condizionato la crescita. Contro il Sassuolo, fornisce una prestazione piuttosto incoraggiante e mette a segno la rete del momentaneo 2-0. Inoltre, lascia intravedere sprazzi del suo talento con varie incursioni e assist non sfruttati poi dai compagni. Stefano, sta cercando di ritrovare (i) Sensi.
VLAHOVIC: la sfida tra Juventus ed Hellas Verona, per i tifosi juventini ha un solo significato: l’esordio con la maglia bianconera dell’attaccante serbo. Quest’ultimo, infiamma lo stadio con il solo ingresso in campo per il riscaldamento e quando, dopo tredici minuti, trova la prima gioia con un pallonetto morbido morbido tutti (compreso lui) vanno in visibilio. Il gioco della squadra di Allegri non è che sia migliorato più di tanto ma con lui in attacco è tutta un’altra musica. A Torino è già DV7 mania.
FLOP
OSTIGARD: il difensore norvegese del Genoa entra in campo, a fine primo tempo, per sostituire l’infortunato Bani ma il suo impatto sulla partita è traumatico. Al 69esimo minuto viene espulso per un fallo da ultimo uomo su Felix Afena Gyan, che assomiglia più a una mossa di wrestling che ad un intervento da difensore. Il giovane ghanese viene afferrato per il collo e fatto cadere giù, tantoché l’arbitro Abisso prima di estrarre il rosso pensava addirittura di far iniziare il conteggio per k.o. Buon per lui, che il Grifone riesce lo stesso a portare a casa un punto.
HANDANOVIC: vero che si è dovuto rendere operativo poche volte e quelle volte in cui l’ha fatto ha risposto presente come nella conclusione da fuori di Tonali. Tuttavia, nella rete del definitivo 1-2 per il Milan, oltre all’elegante e maestoso gesto tecnico di Giroud, c’è da constatare la non prontezza di riflessi dell’estremo difensore interista. Il tiro dell’attaccante francese, nonostante fosse da distanza ravvicinata, non era poi così imparabile.
ATALANTA: la squadra di Gian Piero Gasperini è in piena crisi e la sfida di ieri ne ha dato la prova. Nel primo tempo, la Dea cerca di arginare la difesa avversaria rendendosi pericolosa poche volte e, nella ripresa, cade alla prima occasione concessa. Completa la frittata, l’ingenuo errore di Djimsiti che porta all’uscita scellerata di Musso e alla sua espulsione. Raggiunto il momentaneo pareggio, i bergamaschi si sciolgono completamente dopo la rete del definitivo 1-2 di Pereiro. Il quarto posto, adesso, è molto più che a rischio.
MANDRAGORA: quella tra Udinese e Torino era una partita destinata al pareggio ma l’intervento scomposto, nel secondo minuto di recupero, del centrocampista italiano su Jajalo ne ha segnato il finale. Cartellino rosso e punizione sfruttata a pieno da Nahuel Molina che con un destro potente batte Milinkovic Savic. Quest’ultimo, a sua volta, pochi minuti più tardi frana su Pussetto regalando alla squadra di Cioffi il calcio di rigore del 2-0 con cui chiude il match.
CASALE: il difensore che per gran parte della sessione di calciomercato è stato accostato alla Lazio non era nella migliore della serata e si è visto. Due errori gravissimi pesano sulla partita del difensore dell’Hellas, a partire dal passaggio sbagliato in maniera grossolana che ha dato il là alla rete del vantaggio di Dusan Vlahovic. Nel secondo tempo, rimane fermo a guardare la palla e non segue l’inserimento di Zakaria che totalmente indisturbato si ritrova davanti a Montipo’. Il buon Nicolo, nella partita di ieri, non ha capito dove l’attenzione stava di Casa(le).
Fonte foto (Vlahovic): Juventus
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato uno dei due Coordinatori della Redazione. Oltre a far da Tutor per Tirocinanti e a svolgere il ruolo di Correttore di Bozze, al termine di ogni giornata di campionato cura personalmente la rubrica “Serie A, top&flop”. Un modo originale, con protagonisti i giocatori che si sono distinti in bene e in male, per vedere tutto quello che è successo nel fine settimana di calcio italiano.
Inoltre, coordina la squadra di Calciomercato, Europei e Mondiali. Scrive di tennis (il suo sport preferito, dopo il calcio) e NBA (non si contano più le notti passate in bianco per vedere le partite live). Infine, si occupa anche delle breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahinoi) guerre, passando per le storie più importanti e centrali del momento.
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