Ultima giornata di Serie A, prima della sosta per le nazionali, con pochi gol (rispetto ai turni precedenti) ma tanti cambiamenti sia nella parte alta che nella parte bassa della classifica. Soprattutto, in termini di distacchi. Vediamo, quindi, cos’è successo in questo ventitreesimo turno di campionato.
Il programma della quarta giornata di ritorno di Serie A, parte con l’anticipo di venerdì sera tra Hellas Verona e Bologna. Diverse le defezioni negli ospiti che, tuttavia, vendono cara la pelle e trovano il vantaggio dopo pochi minuti con Orsolini. Prima della fine del primo tempo, però, arriva il gol del pari degli scaligeri con un colpo di tacco volante di Caprari. Nella ripresa, una sola rete ma decisiva: quella di Kalinic che fissa il risultato sul 2-1.
Nella giornata di sabato, come ormai di consuetudine, tre le partite da giocare. Si inizia alle ore 15 con la sfida di “Marassi” tra Genoa e Udinese. Esordio nella panchina del Grifone per il neo allenator Blessin che non trova la vittoria ma una prestazione convincente. Varie le occasioni create e sciupate dalla sua squadra che in fase difensiva, invece, concedono poco e nulla. Neanche l’espulsione di Cambiaso a dieci minuti dal termine fa sbloccare la partita che termina 0-0.
Poco dopo, alle ore 18, scende in campo la capolista Inter che ospita il Venezia. I neroazzurri sembravano essere partiti meglio ma alla prima occasione utile gli ospiti passano avanti con Henry, a cui però risponde qualche minuto più tardi Barella. Nel secondo tempo, i campioni d’Italia in carica cercano di completare la rimonta e ci riescono al novantesimo minuto. Da un cross di Dumfries arriva l’incornata vincente di Edin Dzeko che regala tre punti importanti alla squadra di Simone Inzaghi, costretta ancora a vincere in rimonta (2-1) e negli ultimi minuti di partita.
Protagoniste del sabato sera, all’Olimpico, Lazio e Atalanta. Partita condizionata dalle tante assenze, soprattutto nelle file dei bergamaschi che sono costretti a schierare una formazione piuttosto rimaneggiata. Per questo motivo la squadra di Maurizio Sarri cerca di tenere maggiormente il possesso palla e trovare il varco giusto ma le poche occasioni create non vengono sfruttate e al triplice fischio finale il punteggio è di 0-0.
La domenica di Serie A si apre all’ora di pranzo con la sfida tra Cagliari e Fiorentina che per ritmi e intensità è quella più interessante del fine settimana. Nel corso dei novanta minuti succede di tutto: due rigori sbagliati (uno per parte) da Biraghi e Joao Pedro; l’espulsione di Odriozola; vari legni colpiti e due reti, anche queste una per parte, che portano le firme di Joao Pedro e Sottil. Il risultato finale è, quindi, di 1-1.
Nel classico orario delle ore 15, sono tre le partite disputatesi. Iniziamo con il derby campano tra Napoli e Salernitana che vede trionfare senza troppi affanni i partenopei. La squadra di Luciano Spalletti domina il primo tempo ma dopo il vantaggio di Juan Jesus viene raggiunta dalla rete di Bonazzoli. Nell’ultima azione della frazione Elmas si trasforma in sciatore e inizia il suo slalom speciale che porta al rigore trasformato da Mertens. Nella ripresa, la rete di Rrahmani e quella del subentrante Lorenzo Insigne (dal dischetto) congelano la partita che termina senza recupero col punteggio di 4-1.
In contemporanea, un altro derby: quello ligure tra Spezia e Sampdoria. I ritmi di gioco sono piuttosto lenti, soprattutto nel primo tempo concluso a reti inviolate, ma nei secondi quarantacinque minuti di gioco i padroni di casa cercano con più insistenza il gol della vittoria e lo trovano con un gran gol al volo di Verde. Il ritorno di Giampaolo sulla panchina blucerchiata è piuttosto amaro. Al “Picco” finisce 1-0 per la squadra di Thiago Motta che ottengono la terza vittoria consecutiva.
Terza e ultima sfida delle 15, quella tra Torino e Sassuolo. Per lunghi tratti, si vede in campo un’unica squadra: quella di Ivan Juric che, infatti, dopo sedici minuti trova il vantaggio con Sanabria. Il dominio del Toro continua anche nel resto della partita ma non riesce, per via dei legni e delle parate di Consigli, a raddoppiare. I neroverdi faticano a rendersi pericolosi ma hanno il merito e la fortuna di restare a contatto con gli avversari e a due minuti dal termine trovano la rete del pareggio con Raspadori. All’Olimpico Grande Torino, finisce 1-1.
Alle ore 18, vanno in scena al “Castellani” Empoli e Roma. Dopo venti minuti equilibrati e piacevoli, i giallorossi nel giro di tredici minuti, trovano ben quattro gol che indirizzano nettamente la partita grazie ad Abraham (doppietta), Zaniolo e Sergio Oliveira. Nella ripresa, si sveglia la squadra di Andreazzoli la cui disperata rimonta si ferma sul 2-4 finale. Seconda vittoria consecutiva per la squadra di Mourinho.
Arriviamo, infine, al big match di questa ventitreesima giornata di Serie A. Ovvero, la sfida di “San Siro” tra Milan e Juventus. Tante, le attese per una grande classica del calcio italiano; poche, le emozioni offerte.
Grande equilibrio, ritmi non elevati e costruzione del gioco piuttosto lenta, le caratteristiche di un match che non ha mai cambiato marcia. Se nel primo tempo, le due squadre hanno cercato di creare qualche azione che potesse impensierire i portieri avversari: nella ripresa, invece, hanno tirato i remi in barca per evitare una sconfitta che avrebbe fatto male sia dal punto di vista della classifica che per quanto riguarda il morale. Finisce, dunque, con uno scialbo 0-0.
SILVESTRI: l’estremo difensore ex Hellas Verona è la ragione per cui la squadra friulana esce da “Marassi” con un punto. In una partita che ha visto giocare meglio il Genoa, le parate del portiere romagnolo tengono la porta inviolata e regalano un punto a mister Cioffi.
DEMIRAL: il difensore turco ha preso il posto lasciato libero da Romero e non lo sta facendo rimpiangere. Quella di ieri sera, è sicuramente la sua miglior partita da quando veste la maglia dell’Atalanta. A fine partita, sente qualcosa tasca e tira fuori un Ciro Immobile mai pericoloso e annullato del tutto dall’ex difensore juventino.
SOTTIL: un giovane di cui non si discute il talento ma la continuità. Il classico giocatore, il cui rendimento dipende da come si sveglia al mattino ed oggi l’aria della Sardegna gli ha fatto bene. Entra in campo in un momento difficile con la Fiorentina sotto di una rete e di un uomo ma non si fa demotivare e alla fine di un’azione personale travolgente trova la rete del definitivo pareggio.
CONSIGLI: così come il collega Silvestri, è grazie a lui che il Sassuolo torna a casa da Torino con un punto. Il Toro, in lungo e in largo, domina il match ma anche grazie alle parate del portiere neroverde non trova il raddoppio che metterebbe al sicuro il risultato. Da sottolineare, in particolare, lo straordinario colpo di reni sull’incornata di Bremer mandata, con le punte delle dita, sulla traversa.
SERGIO OLIVEIRA: nel giro di dieci giorni si è presa la Roma nelle mani. Settimana scorsa, debutta subito da titolare contro il Cagliari e procura/trasforma il rigore della vittoria. Oggi, ancora dal primo minuto ancora protagonista. La maggior parte delle azioni romaniste passano dai suoi piedi e dalle sue giocate. Decide quando alzare o abbassare i ritmi; quando giocare in verticale o in orizzontale. Impreziosisce la sua partita con il gol dello 0-4 momentaneo e mostra il perché José Mourinho lo voleva già quest’estate. Il portoghese è già un leader nello spogliatoio giallorosso.
CAMBIASO: il promettente terzino del Genoa è uno dei pochi da salvare in questa stagione fin qui disastrosa. Ieri, però, è stato autore di una sciocchezza che poteva costare caro alla sua squadra. Entrato in campo nella ripresa, a dieci minuti dal termine si fa espellere per doppio giallo. Fortuna sua che l’Udinese non ci prova neanche ad attaccare e trovare i tre punti.
IMMOBILE: mamma come soffre la marcatura di Demiral. Per l’intera durata del match non riesce mai a rendersi pericoloso o giocare qualche palla per i compagni. Senza dubbio la partita più difficile e peggiore del suo campionato. Con un aggettivo, annientato.
BIRAGHI/ JOAO PEDRO: stessa partita, stesso motivo che trascina entrambi nei “flop” di questa giornata. Ovvero il rigore sbagliato. Il terzino della Viola non sfrutta l’occasione dagli undici metri che poteva mettere in discesa la partita dopo qualche minuto. L’attaccante sardo, con la sua squadra avanti di una rete e di un uomo, allo stesso modo si fa ipnotizzare da Terracciano e spreca la chance che poteva chiudere l’incontro.
SCAMACCA: l’attaccante italiano è la sorpresa positiva stagionale del Sassuolo ma oggi non era in giornata. La marcatura perfetta di Bremer lo annulla completamente e gli costa pure un cartellino giallo per fallo di frustrazione. A fine partita mister Dionisi ha il dubbio che sia rimasto negli spogliatoi.
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città…prima come tirocinante universitario…poi come scrittore nella redazione generalista. Adesso si occupa della Serie A con la rubrica “top & flop” e delle breaking news grazie alle quali si occupa dei temi più svariati: dallo sport all’attualità, passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito? Cercare di spiegare benissimo tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).