Archiviata, con tanta amarezza, la sosta per le nazionali, è tempo di tornare nuovamente in campo con il programma della 31esima giornata di Serie A. Vediamo, dunque, cos’è successo in questi tre giorni.
Apre questo nuovo turno di campionato lo scontro diretto per la salvezza tra Spezia e Venezia. Per oltre novanta minuti regna l’equilibrio più totale ma, a pochi secondi dalla fine, Gyasi firma un gol vittoria di fondamentale importanza per la squadra di Thiago Motta. Per i lagunari quinta sconfitta consecutiva e situazione in classifica alquanto pericolosa.
Poco dopo, alle ore 18, tocca a Lazio e Sassuolo scendere in campo all’Olimpico. Sulla carta doveva essere una partita divertente tra due squadre che giocano un calcio piacevole e così è stato. Tuttavia, la squadra di Maurizio Sarri si mostra più cinica rispetto agli avversari portandosi avanti di due reti grazie a Lazzari e Milinkovic-Savic. Valido solo per le statistiche il gol all’ultimo secondo di Traoré che rende, solamente, meno amara la sconfitta per 2-1.
Attori non protagonisti del sabato sera, Salernitana e Torino. Partita monotona per non dire noiosa che ha visto trionfare di misura la squadra di Ivan Juric grazie alla rete dal dischetto di capitan Belotti. Il Toro torna, dunque, a vincere dopo oltre due mesi di astinenza. Per i campani, invece, la corsa per non retrocedere si complica ulteriormente.
Il menù domenicale della Serie A inizia, alle 12:30, con il derby toscano tra Fiorentina ed Empoli. Partita a ritmi piacevoli che viene decisa dalla rete (di spalla) di Nico Gonzalez che regala ai suoi tre punti fondamentali per continuare la rincorsa alla “zona Europa“. Dopo un girone d’andata formidabile, invece, la squadra di Andreazzoli non è più in grado di vincere. L’ultima vittoria in campionato risale addirittura al 12 dicembre.
Nello storico orario delle 15, due le sfide in programma. Partiamo da quella dei piani alti tra Atalanta e Napoli. I partenopei, al netto delle assenze di Rrahmani, Di Lorenzo e Osimhen, disputano quella che una volta veniva chiamata una partita “seria“. Interpretano al meglio i vari momenti del match dimostrando di saper soffrire, quando la Dea attaccava, e di saper offendere quando c’era da ripartire in campo aperto. Al “Gewiss Stadium” finisce 1-3 per la formazione di Luciano Spalletti. Nel tabellino dei marcatori finiscono: Insigne, Politano, De Roon ed Elmas.
In contemporanea, si disputa alla “Dacia Arena” un’altra importante gara per la salvezza tra Udinese e Cagliari. La squadra di Mazzarri parte bene e trova il vantaggio con Joao Pedro. Da quel momento, però, il Casteddu viene travolto dalla furia dei padroni di casa che con uno scatenato Beto (tripletta), Becao e Molina ribaltano il risultato imponendosi con un perentorio 5-1.
Un’oretta di pausa e poi di nuovo in campo, alle ore 18, con la sfida del “Ferraris” tra Sampdoria e Roma. Al termine di un primo tempo, giocato a viso aperto da entrambe le squadre, i giallorossi sono in vantaggio grazie alla rete di Mkhitaryan. Nella ripresa, ritmi di gioco piuttosto bassi e zero occasioni da gol, fanno sì che la squadra di José Mourinho porti a casa un successo quanto di misura tanto importante. Decimo risultato utile consecutivo e quinto posto consolidato. Per la Doria, invece, un altro passo falso che non può far stare tranquillo mister Giampaolo con la sua squadra ferma al sedicesimo posto.
Arriviamo, adesso, al big match più atteso di questo fine settimana. Stiamo parlando, ovviamente, del “derby d’Italia” tra Juventus ed Inter. Una partita mai come le altre che, questa volta, ha un peso specifico più elevato vista la situazione di classifica di entrambi i club.
A rendere ancor più magica l’atmosfera, l’esibizione di Gaia e dalla cantante ucraina Kateryna Pavlenko che con “Imagine” hanno fatto venire la pelle d’oca. Non solo ai 40mila dello Stadium ma anche a quelli a casa.
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Nella prima frazione di gioco partono meglio i bianconeri ma a pochi minuti dall’intervallo la squadra di Simone Inzaghi si procura un calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Calhanoglu il quale, dopo aver ripetuto la prima esecuzione parata da Szczesny, batte il portiere polacco portando in vantaggio la sua squadra.
Nella seconda frazione non cambia il copione con la squadra di Max Allegri che prova in tutti i modi a cercare un pareggio che però non arriverà mai. Le speranze bianconere si infrangono sul palo colpito da Zakaria.
Per i campioni d’Italia in carica un successo (0-1), seppur sudato fino all’ultimo secondo, che potrebbe dare quella carica mentale di cui la squadra di Simone Inzaghi sembra necessitare in questo periodo del campionato. Al contrario, sfumano (forse) del tutto le speranze scudetto della Vecchia Signora che gioca la miglior partita della stagione senza portare a casa nemmeno un punto.
Due i posticipi che, in questo lunedì, completano la 31esima giornata di Serie A. Partiamo da quello delle ore 18:30 tra Hellas Verona e Genoa. Pronti, partenza e via dopo appena cinque minuti segna il “Cholito” Simeone che con la sua rete numero sedici decide la partita. Per il Grifone prima sconfitta da quando siede in panchina Blessin. La distanza dal Cagliari (prima squadra per ora a salvarsi) rimane di tre punti.
Termina, invece, senza reti l’ultima sfida della giornata tra Milan e Bologna. A “San Siro” i rossoneri non vanno oltre lo 0-0. Per gli ospiti un pareggio voluto fino in fondo e sicuramente dedicato al mister Sinisa Mihajlovic. La lotta scudetto si accende, dunque, sempre di più con il Diavolo avanti sul Napoli di un solo punto e sull’Inter di quattro (con una partita da recuperare).
LAZZARI: il terzino destro della Lazio ha vissuto una buona prima parte di stagione in panchina e quando stava cominciando a scalare le gerarchie di mister Sarri ha accusato un infortunio muscolare che lo ha tenuto lontano dai campi per circa un mese. Adesso, però, è tornato e lo ha fatto con un’ottima prestazione. Il gol del vantaggio laziale è tutto suo. Prima va in anticipo su Kyriakopoulos, poi sgasa sulla fascia e si accentra, salta un avversario e con il sinistro (non il suo piede) piazza la palla all’angolino basso. Azione tipica di un qualsiasi terzino brasiliano che gli vale il soprannome di LAZZARINHO.
BETO: non segnava dalla partita del 9 gennaio contro l’Atalanta ma le sue performance sono sempre state di livello. In quella che era una delle partite più importanti di questo finale di stagione, però, decide di mettere la sua firma facendo conquistare all’Udinese tre punti che sanno di salvezza. Strapotere fisico, velocità, fiuto del gol sono le principali caratteristiche che emergono in ognuno dei suoi tre gol. Alla prima stagione in Serie A è già arrivato a quota 11 reti e l’impressione è che non si fermerà qui. Se lo volessimo descrivere con un’affermazione potremmo solamente dire: FORZA DELLA NATURA.
ZANOLI: aveva giocato qualche minuto nel corso del campionato ma quella di ieri, per il terzino classe 2000, è la prima presenza da titolare in Serie A. Contro l’Atalanta, a Bergamo, in una partita così importante per il suo Napoli avrà sentito dentro di sé una grande emozione. Ma non l’ha data a vedere. Soffre raramente le incursioni avversarie, non ha paura quando il pallone passa dai suoi piedi e quando ha l’occasione mette in mostra tutti i cavalli del suo motore. Un esempio di ciò è l’azione, iniziata proprio da lui, che ha portato al rigore poi trasformato da Insigne. CI VUOLE CALMA E SANGUE FREDDO (OH OOOH).
GAIA/KATERYNA PAVLENKO: l’azione più bella prima ancora che la partita iniziasse. Un messaggio, una melodia, un canto di pace nel tentativo di unire, come accaduto ieri sera a centrocampo, non solo i giocatori di Juve e Inter ma le persone di tutto il mondo contro le atrocità di un conflitto insensato. La loro esibizione (da pelle d’oca) è il top dell’intera stagione perché nelle nostre vite abbiamo bisogno di tutto tranne che della guerra. “You may say I’m a dreamer but I’m not the only one”. IMAGINE.
CALDARA: il difensore italiano, dopo un periodo di smarrimento, si è ritrovato grazie alla stagione effettuata con il Venezia. E fin qui le sue prestazioni sono state pure discretamente buone. Tuttavia, nella sfida per la salvezza contro lo Spezia commette un’ingenuità che dà il là alla vittoria spezzina. Colpendo, maldestramente, di testa una palla che molto probabilmente era destinata ad uscire sul fondo serve Manaj dal cui tiro arriva la ribattuta vincente di Gyasi. Con un aggettivo: INGENUO.
KYRIAKOPOULOS: soffre maledettamente le avanzate di Lazzari e Felipe Anderson tantoché viene ammonito dopo appena cinque minuti di gioco. Nell’occasione della prima rete laziale si fa “mangiare” dal terzino italiano restando spaesato per tutto il resto del primo tempo. All’intervallo viene sostituito per Rogerio. La sua presenza all’Olimpico in realtà, però, sembra essere solo una “LEGGENDA GRECA“.
FAZIO: contro il Torino non era la sua serata e si è ampiamente visto. Per cominciare, suo l’errore che ha deciso il match. Nel primo tempo, infatti, si lascia scappare in area piccola Belotti e lo atterra in maniera palese provocando un calcio di rigore per la squadra di Juric. Intervento da 4 in pagella ma da 10 per il placcaggio se si giocasse a rugby. Nella seconda frazione completa l’opera trattenendo per la maglietta ancora una volta il capitano del Torino. Per il difensore argentino scatta così la doppia ammonizione e, quindi, l’espulsione. HA SBAGLIATO SPORT.
MUSSO: non per antipatia nei confronti dell’Argentina (anzi tutt’altro) passiamo da un argentino ad un altro. Questa volta è il turno del portiere dell’Atalanta che, ultimamente, aveva fatto dimenticare le prestazioni non così ottime di inizio stagione. Ieri pomeriggio, però, inverte nuovamente il trend. Prima causa il fallo da rigore su Mertens con un intervento irruento e, poi, nell’occasione della terze rete partenopea non è così esente da colpe. Il suo andamento in questa Serie A è come salire su delle MONTAGNE RUSSE.
Fonte foto: Lega Serie A
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva. Con il passare del tempo, è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale di VdC. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e scrive anche delle varie breaking news che concernono i tempi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito in sintesi? Cercare di spiegare, nel miglior modo possibile, tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).