Giunge al termine anche un’importantissima 18esima giornata di Serie A che conferma come, almeno finora, la grande protagonista sia soltanto una squadra. Senza alcuno spoiler, vediamo cos’è accaduto in questo lunghissimo e significativo fine settimana.
Il programma di questo diciottesimo turno di campionato si apre, venerdì sera alle 20:45, con il match più atteso del week-end: Napoli–Juventus. I partenopei per dimostrare che la sconfitta contro l’Inter sia stata solamente un incidente di percorso. La Vecchia Signora per continuare la striscia di otto vittorie consecutive.
La posta in palio è alta e se, in più, vi aggiungiamo una fortissima rivalità tra le due squadre ne esce fuori una partita scoppiettante che vede la formazione di mister Spalletti prendere subito in mano il pallino del gioco. Dopo neanche quaranta minuti di gioco, infatti, Osimhen e Kvaratskhelia portano i padroni di casa sul doppio vantaggio. A riaprire virtualmente la partita, la rete del “Fideo” Di Maria che, prima dell’intervallo, accorcia le distanze sul 2-1 per gli azzurri. Nella ripresa, la squadra di Max Allegri prova a pareggiare i conti ma il 3-1 di Rrahmani spezza loro le gambe. Inizia così la goleada napoletana con (ancora) Osimhen ed Elmas che confezionano la larghissima vittoria del Napoli per 5-1. “Manita” pesantissima.
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Come ormai di consueto, sono tre le partite in programma nella giornata di sabato. Partiamo da quella delle ore 15 che vede affrontarsi Cremonese e Monza in un delicato derby regionale per la salvezza. Per oltre un’ora di gioco, una sola squadra in campo: quella ospite. I ragazzi di Palladino, infatti, si portano sul triplice vantaggio grazie alle rete di Ciurria e alla doppietta di Caprari. Svegliata dai tre schiaffi avversari, i grigiorossi entrano in partita con la marcatura di Ciofani. Nel finale si avvicinano pure ma il gol di Dessers non evita la sconfitta per 2-3 che costa l’esonero di mister Alvini.
Poco dopo, alle ore 18, il Lecce ospita al “Via del Mare“ il Milan. Nei primi quarantacinque minuti, la formazione di Pioli sembra non essere scesa in campo e va sotto di due lunghezze per via dell’autorete di Theo Hernandez e del colpo di testa ben angolato di Baschirotto. Nella seconda frazione, cambia l’approccio e l’atteggiamento dei rossoneri che, grazie alle reti di Leao e Calabria, agguantano quantomeno il pareggio. Un 2-2 che non può rendere soddisfatti i campioni d’Italia in carica che vedono scappare via il Napoli con nove punti di vantaggio. Altra buona prestazione, invece, della formazione di Baroni che si trova in una meritata “tranquilla” zona di classifica.
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In serata, alle ore 20:45, protagonista l’Inter che riceve a “San Siro” l’Hellas Verona. I padroni di casa partono subito forte e trovano, dopo appena tre minuti, la via del vantaggio con Lautaro Martinez. Nel corso della partita ci sarebbero anche altre occasioni per raddoppiare ma i neroazzurri non le sfruttano. Gli ospiti, dal canto loro, restano aggrappati alla partita fino all’ultimo senza, però, creare mai grossi pericoli ad Onana. Al triplice fischio finale, il punteggio è di 1-0 per la squadra di Simone Inzaghi che agguanta la Juventus (al terzo posto), portandosi ad una sola distanza dal Milan secondo. Dieci lunghezze più avanti, invece, la capolista Napoli.
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Il menù domenicale della Serie A si apre, alle 12:30, con la sfida tra due squadre che nel 2023 non hanno ancora vinto: Sassuolo e Lazio. Il periodo di difficoltà di entrambe le formazioni si nota sin da subito. Nei primi quaranta minuti di gioco, una cosa sola da segnalare: solamente dall’uscita dal campo per infortunio muscolare di Immobile. Tuttavia, proprio allo scadere del primo tempo, il primo episodio che indirizza il match: calcio di rigore per gli ospiti che Zaccagni realizza senza difficoltà. Nella ripresa, i neroverdi provano a cambiare ritmo senza mai trovare il gol del pareggio. Nei minuti finale, arriva il raddoppio di Felipe Anderson che chiude i conti e fissa il punteggio sullo 0-2 conclusivo.
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Nello storico orario delle 15, due match in programma. Partiamo da quello che mette di fronte Torino e Spezia. I “Granata”, reduci dall’impresa negli ottavi di finale di Coppa Italia in cui hanno eliminato il Milan ai tempi supplementari nonostante l’uomo in meno, pagano le energie spese in settimana. La squadra di Gotti, passata in vantaggio nel primo tempo grazie ad un rigore trasformato da N’Zola, riesce a conservare il vantaggio di 0-1 fino al termine della seconda frazione.
In contemporanea, l’Udinese priva di Deulofeu ospita alla “Dacia Arena” il Bologna privo di Arnautovic. Tra le due, almeno inizialmente, si fa preferire la squadra di Sottil che passa pure in vantaggio grazie alla rete di Beto. Nella ripresa, però, arriva la rimonta rossoblù con Sansone e Posch che regalano la vittoria per 1-2 e tre punti importanti al proprio mister Thiago Motta. Continua, dopo il sorprendente inizio stagionale, il periodo di difficoltà dei friulani.
Nel tardo pomeriggio, alle ore 18, aperitivo in quel di Bergamo con il match tra Atalanta e Salernitana. Sin dai primissimi minuti, i ritmi di gioco sono particolarmente piacevoli. Dopo dieci minuti, si è già sull’1-1 grazie alle reti di Boga e Dia. Da questo momento in poi, però, inizia la pesantissima lezione inflitta dai bergamaschi. L’equilibrio iniziale, viene totalmente spazzato via da un netto dominio della Dea che va all’intervallo in vantaggio per 5-1. Nel secondo tempo, non cambia la situazione con la formazione di Gasperini che rifila un umiliante 8-2 alla di Davide Nicola. La sconfitta roboante e un rapporto (forse) incrinato con l’ambiente campano, costano la panchina al tecnico autore di una salvezza quasi impossibile la passata stagione.
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Chiude il programma domenicale di Serie A, l’incrocio dell’Olimpico tra Roma e Fiorentina. L’episodio che incanala la partita verso i giallorossi, arriva al 24esimo, con l’espulsione per doppia ammonizione di Dodò. Da quel momento, infatti, la squadra di José Mourinho sfrutta l’uno in più e la superiorità tecnica di un giocatore in particolare: Paulo Dybala. L’argentino con una doppietta, grazie anche ai due assist di Abraham, regala una Joya alla propria squadra che batte 2-0 la Viola e agguanta al quinto posto in classifica Lazio ed Atalanta.
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Chiude questa lunga diciottesima giornata di Serie A, il posticipo del lunedì sera tra Empoli e Sampdoria. Dopo un primo tempo piuttosto equilibrato, nella ripresa, un’insolita rete di Ebuehi porta in vantaggio la formazione toscana. La Doria ci prova fino all’ultimo dei sei minuti di recupero e con un assist addirittura del portiere Audero arriva il pareggio di Colley proprio al novantaseiesimo minuto.
L’arbitro Santoro, però, viene mandato all’on field review per un tocco di mano di Gabbiadini ad inizio azione che, di fatto, fa annullare la rete del pareggio. Giusta la decisione di togliere il gol del pari ma grossa svista nel non avere assegnato nella stessa azione un calcio di rigore ai ragazzi di Stankovic. L’attaccante della Samp, infatti, prima del tocco di mano, viene caricato da dietro in area di rigore.
Al triplice fischio finale, tra la confusione più totale, il punteggio è di 1-0 per la squadra di Zanetti.
TOP
OSIMHEN: se dicessimo che, ora come ora, il nigeriano è il miglior attaccante della Serie A sarebbero poche le persone in disaccordo. Quel che più importa, però, a Luciano Spalletti è che il suo Victor continui ad essere il faro, la punta, della propria squadra. Contro la Juventus gioca una partita incredibile, arricchita da una doppietta e dal fatto di aver completamente vinto il duello con un ridicolizzato Bremer. Come una volta disse il presidente De Laurentiis: “NAPOLI OSIMENHIANO“.
CAPRARI: acquistato per essere l’elemento di maggior qualità nell’attacco brianzolo, fino alla partita di Cremona, la seconda punta del Monza ha faticato e non poco. Nel derby contro la Cremonese, però, si prende la scena con una doppietta che praticamente regala tre importantissimi punti alla squadra di Palladino. Nella prima ora di gioco, grazie anche ad una buona intesa con il compagno di reparto Petagna, SPRAZZI DI QUALITA’.
BASCHIROTTO: fisico da body builder, prestazione da ottimo difensore. Come un buttafuori appostato all’esterno di una discoteca, il difensore del Lecce, finché ha potuto, ha rimbalzato via qualsiasi tentativo pericoloso del Milan annullando di fatto un attaccante del calibro di Giroud. Arricchisce poi la sua prova e, in generale, il periodo di grande forma, con un gol di testa che vale il momentaneo 2-0. Unica delusione, si fa per riderci su, il fatto che al momentaneo dell’esultanza si strappasse la maglietta come HULK HOGAN.
HOJLUND: vero che il pessimo periodo di forma di Zapata e Muriel stanno aprendo le porte della titolarità al giovane attaccante danese ma lui se la merita tutta. Dopo la sosta per il Mondiale, è apparso ancora più forte e più al centro del progetto bergamasco. Risultato ne è una fantastica prova contro la Salernitana: due rigori guadagnati; un gol di prepotenza e precisione; accelerazioni disarmanti che hanno entusiasmato tutto il “Gewiss Stadium” tanto da poter affermare: SI SCRIVE HOJLUND, SI LEGGE HAALAND.
DYBALA: l’espulsione alla metà del primo tempo di Dodò ha di fatto spianato la strada alla Roma ma l’attaccante argentino, con l’aiuto determinante di Abraham, è stato bravissimo a prendersi la scena. Il problema muscolare che lo aveva tenuto lontano per qualche settimana prima della sosta appare superato e il giocatore di maggior qualità della rosa giallorossa prova a prendersi la squadra per mano. Fino a dove non si sa ancora. Intanto, però, INIZIA A REGALARE “JOYA” AI TIFOSI.
FLOP
BREMER: mamma mia che figuraccia! Senza ombra di dubbio la peggior partita disputata dal difensore brasiliano da quando gioca nel nostro campionato. Attenuante ma non così tanto, la grande prova di Victor Osimhen che ha fatto completamente perdere la bussola al centrale difensivo della Juventus. 3 IL NUMERO DI MAGLIA, 3 IL VOTO IN PAGELLA.
KALULU: uno dei volti a sorpresa dello scudetto della passata stagione nonché calciatore tra i più amati dai tifosi rossoneri, per una volta, stecca in maniera clamorosa la partita. A dire la verità, non solo lui dato che la prima frazione del Milan è stata disastrosa. Tuttavia, i due gol subiti portano sue grosse responsabilità. Nel primo, regala palla agli avversari senza motivo con Theo che completa l’opera facendo autogol. Nel secondo, si dimentica completamente Baschirotto che ringrazia e raddoppia. 45 MINUTI DA INCUBO.
MIRANCHUK: nessuno può discutere le qualità del fantasista russo ma, sempre nessuno, può aspettarsi prestazioni come quelle di ieri contro lo Spezia. Talmente fuori partita che i controlli e i passaggi riusciti si possono contare sulle dita delle mani. Mister Juric ne ha abbastanza e, all’ora di gioco, lo sostituisce. E dire che veniva anche da un periodo di buona forma: MALEDETTA DISCONTINUITA’.
FAZIO: non un bel fine settimana per i difensori centrali del nostro campionato. Per conferme, chiedere anche al centrale argentino della Salernitana. Il giovane Hojlund lo ha completamente fatto impazzire. Proprio l’ex Roma, è l’artefice dei due falli da rigore per l’Atalanta (guadagnati dall’attaccante danese). E sempre l’ex difensore del Siviglia, è colui che non ha potuto nulla nella prepotente falcata del classe 2003 nell’occasione del momentaneo 5-1. Durante l’incontro, pare che il difensore argentino stesse provando le stesse sensazioni di quando si fanno delle pericolose montagne russe: FORTE SENSO DI NON CAPIRE NULLA.
DODO’: chiude i “flop” di questo turno di Serie A il terzino della Fiorentina che, nei primi avuti ventiquattro minuti, ha avuto la brillante di farsi ammonire due volte. Due falli in ritardo e senza senso che gli costano una sacrosanta espulsione. Quest’ultima, rende completamente in salita la gara della squadra di Italiano che cade sotto i colpi di Dybala. NEL CALCIO, COME NELLA VITA, E’ TUTTA QUESTIONE DI TEMPISMO.
Fonte foto: Lega Serie A
Giuseppe Rosario Tosto
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città…prima come tirocinante universitario…poi come scrittore nella redazione generalista. Adesso si occupa della Serie A con la rubrica “top & flop” e delle breaking news grazie alle quali si occupa dei temi più svariati: dallo sport all’attualità, passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito? Cercare di spiegare benissimo tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).