Dopo il Genoa, squadra più antica d’Italia nonché prima partecipante del nostro campionato tra le 20 attuali in A, oggi tocca al Milan e alla sua prima volta nel campionato italiano. «Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fouco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari!» sono queste, ad oggi, le parole che più di ogni altra riescono a sintetizzare lo spirito della storica squadra di Milano. A pronunciarle fu Herbert Kilpin che insieme a Alfred Edwards (primo presidente della squadra) e altri soci italiani e inglesi fondarono nel 1899 il Milan Football & Cricket Club.
La data di fondazione sarebbe il 16 dicembre 1899 e il condizionale qui usato è presto spiegato: la prima storica riunione dei soci venne riportata in un trafiletto de La Gazzetta dello Sport il 15 o il 18 dicembre (probabilmente la seconda vista la data ufficiale) ma dell’atto costitutivo della società non è rimasta una documentazione oggi rintracciabile. I colori sociali furono sin da subito il rosso e il nero, mentre il logo ufficiale rimase per lungo tempo la bandiera del comune milanese, fino al primo storico logo riportante il diavolo, del 1979.
Kilpin deve gran parte della sua fama a quella famosissima citazione sul neonato club. Non molti sanno, però, che oltre a essere stato socio fondatore ricoprì anche il ruolo di allenatore-giocatore del Milan, conducendo la squadra al suo primo storico campionato nel 1900, a pochissimi mesi dalla sua fondazione. A differenza del primo campionato d’Italia, la terza edizione ebbe una vita più lunga e una maggiore partecipazione. Si svolse dal 4 marzo al 22 aprile e le partecipanti furono 6 di cui ben 3 al loro esordio ufficiale: la Juventus, la Sampierdarenese e il Milan
Mentre le prime due si aggiunsero ai già esistenti gironi ligure e piemontese, il Milan fu la prima partecipante dalla Lombardia. Ben lontani dai tempi del girone unico, infatti, la formula utilizzata fu quella delle eliminatorie regionali con l’aggiunta di semifinali e finale. Tale formula, introdotta l’anno precedente, fu quella ufficiale del campionato italiano fino al 1905, quando semifinali e finale vennero sostituite dal girone finale.
Il Milan, in qualità di unica partecipante del suo girone ebbe accesso diretto alle semifinali contro la vincente del girone piemontese, mentre la vincente di quello ligure (il Genoa campione in carica) si assicurò l’accesso all’atto conclusivo. La semifinale venne disputata il 15 aprile al Velodromo Umberto I di Torino e fece da teatro al match tra i rossoneri e l’FC Torinese.
Nonostante l’ottimismo dei diavoli, però, l’esito del match sembrava davvero scontato. I padroni di casa erano già alla terza partecipazione e dopo i primi due campionati molto deludenti assorbirono l’Internazionale Torino, finalista sia dell’edizione del ’98 che di quella del ’99, per provare l’affondo finale. Il mix di esperienza e tecnica fu fatale per il neonato Milan: la tripletta di Edoardo Bosio decretò il 3-0 che diede l’accesso in finale, per la prima volta nella sua storia, all’FC Torinese.
Il torneo si concluse poi con la terza vittoria consecutiva del Genoa, che sancì, ancora una volta, la sconfitta di un club torinese in finale. L’anno successivo, poi, venne proprio il turno dei rossoneri, che spezzarono l’egemonia di un Genoa che fin lì sembrava imbattibile: superata la Juventus in semifinale fu la tripletta del già citato Kilpin a consegnare al diavolo il primo storico scudetto della sua storia. Fu il primo di una serie interminabili di successi: ad oggi il Milan è la seconda squadra più titolata d’Italia sia per trofei italiani che totali, nonché la terza squadra al mondo per titoli internazionali conquistati. Un palmares del genere non può essere raccontato nel dettaglio, per cui una semplice elencazione dovrebbe bastare: 7 Champions League, 18 scudetti, 5 coppe italia, 7 supercoppe italiane, 1 campionato del mondo per club, 3 intercontinentali, 5 supercoppe UEFA, 1 mitropa cup, 2 coppe delle coppe e 2 campionati di Serie B.
Francesco Mascali
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