Da un mese a questa parte, ormai, le nostre vite sono cambiate radicalmente. Inutile nascondere quanto questa pandemia causata dalla diffusione del virus “Covid-19” abbia stravolto (se non cambiato per sempre) tutte le nostre abitudini di vita, per far fronte a uno dei momenti più difficili vissuti nell’ultimo secolo. Così come del resto anche tutte le competizioni sportive sono state radicalmente stravolte tra sospensioni, rinvii e, in determinati casi, cancellazioni della varie manifestazioni (si pensi, per citarne alcune, a Wimbledon o i vari campionati di Rugby sparsi in tutto il globo).
Concentrandoci principalmente sul campionato italiano di Serie A, risulta difficile al momento riuscire a dare una soluzione razionale e che riesca a contemperare tutte le varie esigenze in ballo. Attenendoci alle dichiarazioni fornite dai massimi organi italiani come il Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora e il Presidente della F.I.G.C. Gabriele Gravina, questa travagliata stagione potrebbe lo stesso essere conclusa tra la fine di maggio e la fine di luglio (chiaramente previa debellazione del virus nel territorio italiano). Così facendo potrebbero ultimarsi le restanti dodici giornate di questa stagione suddividendole in due mesi, inserendo anche tre turni infrasettimanali (che diventerebbero quattro per le otto squadre che dovevano recuperare le partite rinviate nella 25° giornata di Serie A).
Diversa, invece, la situazione per quanto riguarda le competizioni europee, stante l’impossibilità di valutare complessivamente l’andamento del virus in tutti gli stati le cui squadre di club sono ancora in corsa tra Champions League ed Europa League. I massimi organi dell’Uefa hanno, però, dato il benestare per il completamento di queste competizioni subito dopo il termine dei rispettivi campionati nazionali, quindi verosimilmente verranno disputate tutte di seguito tra la fine di luglio e le prime due settimane di agosto (con un conseguente slittamento di 15 giorni per quanto riguarda l’inizio della prossima stagione e un probabile sacrificio delle gare di coppa nazionale, che rischiano di non essere mai disputate).
Se davvero dovessero andare così le cose, potremmo interrogarci su come potrebbe terminare questa stagione di Serie A che, nonostante tutto, prometteva di dar spettacolo fino alla fine per quanto riguarda la lotta al titolo. Al momento della sospensione la classifica vedeva i campioni in carica della Juventus in testa con 63 punti, seguiti dalla meravigliosa Lazio di Simone Inzaghi con 62 punti e dall’Inter di Antonio Conte con 54 punti (seppur con una partita da recuperare a San Siro contro la Sampdoria). Proprio per i nerazzurri, l’ultimo periodo prima dello stop della Serie A aveva decretato una doppia sconfitta esterna consecutiva proprio contro le due squadre che la precedono, rendendo molto più complicato il raggiungimento dell’obiettivo primo posto attualmente distante 9 punti (anche se virtualmente sarebbero solo sei, in caso di vittoria contro i blucerchiati).
Situazione molto più equilibrata invece nella corsa tra Juventus e Lazio, sia per il solo punto di distanza che le divide, sia perché sarebbe ancora da disputare lo scontro diretto di ritorno in programma all’Allianz Stadium nella 34° giornata di Serie A. Paradossalmente tutta questa situazione, però, sembrerebbe favorire proprio i bianconeri a discapito dei biancocelesti che, se le cose fossero proseguite normalmente, avrebbero dovuto disputare negli ultimi tre mesi di stagione soltanto le restanti dodici giornate di Serie A. Discorso diverso per la Juve di Sarri che, invece, avrebbe dovuto proseguire il suo percorso su tutti e tre fronti potendo, quindi, rischiare di lasciare qualche punto qui e li a causa dei tanti match previsti in sequenza (per esempio una eventuale semifinale di Champions si sarebbe andata a incastrare proprio a ridosso dello scontro diretto prima menzionato contro la Lazio).
A rendere tutto più interessante in questa lotta per il titolo, qualora il campionato venisse portato a termine in estate, sarebbe anche l’incognita legata allo stato di forma in cui i giocatori rientrerebbero dopo questi mesi di inattività. Questo è un fattore molto importante che spaventa, e non poco, soprattutto il versante biancoceleste costretto a fermarsi durante una delle migliori stagioni degli ultimi venti anni e che potrebbe portare delle ripercussioni, più psicologiche che fisiche, per quanto riguarda i propri giocatori. Chiaramente questo discorso vale anche per la Juve anche se, a differenza delle altre due squadre che inseguono, i bianconeri sono più abituati a gestire situazioni del genere, anche grazie a una maggiore profondità della rosa che potrebbe permettere di affrontare al meglio eventuali cali di condizione dei propri tesserati.
Ad ogni modo resta ancora viva l’ipotesi di non ripresa di questa stagione, con una contestuale cancellazione del campionato disputatosi fino a inizio marzo. Sarebbe una decisione molto difficile, ovviamente, da accettare per tutti gli amanti del calcio che, però, non devono mai dimenticarsi che nella vita ci sono cose più importanti di questo fantastico sport che da sempre ci accompagna nelle nostre giornate, e che chiaramente questo grande sacrificio permetterebbe di poter programmare nel migliore dei modi la prossima stagione, tornando dunque alla normalità. Quella normalità che abbiamo sempre dato per scontata e di cui tanto oggi abbiamo bisogno.
Carlo Marino
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Nato a Catania nel 1997 si avvicina al mondo del giornalismo nel 2015 anno in cui, dopo aver conseguito il diploma scientifico, inizia a collaborare con la testata giornalistica online NewSicilia. Parallelamente a questa passione, che gli ha permesso di iscriversi nel 2019 all’Albo dei Giornalisti Pubblicisti, ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania, laureandosi nel 2021. Da sempre amante dello sport e, nello specifico, del calcio, dopo aver tentato vanamente di praticarlo capisce che forse sarebbe stato meglio limitarsi a scriverci su. Dal 2018 sposa il progetto di Voci di Città curando dapprima la rubrica sul Fantacalcio e, attualmente, quella sulla Serie A. Il suo motto? «La giornata più sprecata della nostra vita è quella in cui non abbiamo riso»