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Salvate il soldato Hulkenberg: Red Bull, Alfa Romeo e le altre alternative
26 Settembre 2019
Formula 1Voci di Sport

Salvate il soldato Hulkenberg: Red Bull, Alfa Romeo e le altre alternative

Home » Voci di Sport » Formula 1 » Salvate il soldato Hulkenberg: Red Bull, Alfa Romeo e le altre alternative

La questione che più di tutte terrà banco da qui a fine stagione sarà il futuro di Nico Hulkenberg. Il tedesco, a causa dell‘ingaggio di Esteban Ocon in Renault ha definitivamente perso il sedile della casa francese. Per molti il futuro di Nico si sarebbe legato presto ad Haas, ma i rinnovi di Grosjean e Magnussen hanno definitivamente sbarrato le porte della casa americana. La scelta è quanto mai dubbia, ma come tutti gli appassionati sapranno, in Formula 1 non conta solo il manico ma anche la valigia. Le alternative, proprio per questo motivo, sono ben più di una, tra cui, purtroppo, il ritiro dalla classe regina. Passiamole dunque in rassegna

Red Bull

La casa austriaca rappresenterebbe il meritato premio alla carriera per Nico. Stiamo parlando d’altronde di un pilota che dal 2010, eccezion fatta per il 2011 (stagione in cui fece il terzo pilota Force India), è costantemente presente in griglia. Eppure, in questi 9 anni nella massima categoria, nessun top team gli ha dato la disponibilità per un sedile. Nella sua carriera infatti possiamo annoverare Williams, Force India, Sauber e Renault, con la prima e l’ultima ben lontane dai tempi che furono. Approdare in Red Bull rappresenterebbe dunque un occasione più che ghiotta. Con vetture certamente non all’altezza ha sfiorato il podio più volte, facendo segnare il record come pilota con più gare all’attivo senza un trofeo. Un manico del genere in una grande squadra potrebbe fare davvero bene.

I problemi per l’approdo in Red Bull sono più di uno. Horner ha dichiarato di voler affiancare a Max Verstappen un prodotto del vivaio, facendo sapere però che comunque si guarderà attorno. Albon, in queste prime gare, sta dimostrando di non andare oltre al compitino (ma siamo comunque alla prima stagione in F1). Gasly, dal canto suo, sta dando prova del suo talento solo da quando è tornato in quel di Faenza: forse la pressione in un top team è troppa per lui? Infine c’è Kvyat: il russo per assurdo sembrerebbe la migliore delle soluzioni per la lattina. Parliamo di un pilota esperiente, che ha collezionato 3 podi in carriera (2 con RB e 1 con Toro Rosso) ma che dalla casa madre è stato già silurato nel 2016.

Hulkenberg dunque garantirebbe una certa esperienza al fianco del leone olandese. Proprio con quest’ultimo, inoltre, è in ottimi rapporti: un fattore assolutamente da non sottovalutare se si vuole puntare ai prossimi mondiali. Il tedesco in Red Bull garantirebbe quasi sicuramente più punti nel campionato costruttori rispetto ai 3 piloti citati prima. Inoltre la possibilità di ambire alla vittoria di un Gran Premio o, finalmente, di arrivare a podio si farebbe finalmente più concreta per uno dei piloti più sottovalutati del Circus. Ricordiamo però che, a partire da Sebastian Vettel, il secondo sedile è stato sempre destinato a un membro del junior team. Sarà arrivata l’ora di cambiare?

Toro Rosso

Questa possibilità, paventata da più di qualche fonte, a nostro avviso sembra altamente improbabile. Il team esiste all’unico scopo di far crescere i ragazzi del vivaio Red Bull. Per dare spazio al tedesco ben due piloti tra i già citati Kvyat, Gasly e Albon dovrebbero lasciare il sedile o approdare definitivamente in casa madre. D’altro canto nessuno tra i piloti dell’accademy sembra pronto per il salto in F1 e qualora Toro Rosso decida di scaricare definitivamente Kvyat (difficile visti i risultati stagionali) e mandare Albon in RB ecco che per Hulkenberg arriverebbe la possibilità di formare una coppia inedita con Pierre Gasly. Ma non sono da escludere altre combinazioni (Come Hulk e Albon, con Kvyat in RB). Il tedesco in definitiva porterebbe tanta esperienza alla squadra italiana, ma siamo sicuri che militare in un team satellite senza possibilità di arrivare alla casa madre non sia tra i suoi piani. Quindi anche questa possibilità dipenderebbe strettamente dai rapporti tra il tedesco e gli austriaci.

Alfa Romeo Racing

Come Raikkonen anche in questo caso si tratterebbe di un incredibile ritorno. Nico corse in Sauber nel 2013, concludendo al 10° posto nonostante una vettura non competitiva come gli anni precedenti. Da segnalare con la monoposto svizzera un terzo posto in qualifica a Monza e una serie di risultati positivi tra cui un quinto proprio in Italia, un quarto in Corea e due sesti in Giappone e USA. Proprio quell’anno fece talmente bene da essere sondato dalla Ferrari (da sempre in buoni rapporti con Sauber) salvo poi essere scaricato da Domenicali.

Adesso la vettura è molto performante e, sebbene non al livello di Renault, gli permetterebbe di lottare più volte per piazzamenti subito sotto i top team. Inoltre potrebbe formare una grande coppia con Raikkonen, una delle più talentuose in griglia. Proprio il secondo sedile, però, è di proprietà della Ferrari, che in virtù della partnership con Alfa Romeo, sceglie a chi destinarlo. Il nostro Antonio Giovinazzi sta facendo segnare ottime prestazioni in questa seconda parte di stagione e si sta conquistando con tenacia la riconferma nel 2020. Hulkenberg quindi arriverebbe qualora Giovinazzi non dovesse combinare semi disastri nelle ultime gare. Da non sottovalutare il fattore Kimi: nel 2020 Raikkonen dovrebbe annunciare il ritiro (è pur sempre un classe ’79) e Nico diventerebbe in tal modo il pilota d’esperienza da affiancare a un giovane (sempre Giovinazzi o Mick Schumacher, quando sarà sufficientemente pronto per il salto).

Williams

L’addio di Robert Kubica lascia un sedile della casa di Sir Frank vuoto. Anche questa possibilità, come nel caso di Toro Rosso sembra al quanto improbabile. Da gloriosa scuderia inglese capace di vincere mondiali su mondiali, la Williams è passata da tempo in pessime acque. Il pilota polacco sembra abbia lasciato proprio per questo motivo e i problemi economici degli inglesi porteranno il canadese Nicholas Latifi ad una promozione da test driver e pilota titolare. Questo sembra avere le spalle più coperte di Nico in quanto a sponsor e i costi in Formula 1 continuano a essere sempre più proibitivi.

Anche in questo caso si tratterebbe di un ritorno: nel 2010, dopo 2 anni da test driver, debuttò proprio con la Williams, salvo essere appiedato nel 2011 a causa di Maldonado e la sua ricca valigia. Ad ogni modo Hulkenberg ha dichiarato che la permanenza in F1 non è un obbligo e rimanerci venendo relegato costantemente nelle ultime posizioni in griglia non sembra nei suoi piani. Oltretutto sarebbe anche parecchio degradante per un talento come il suo e l’esperienza di Kubica in questo sfortunato come-back ne è la prova vivente.

Terzo pilota per un top team

Questa sarebbe l’ultima possibilità per restare ancora nel giro. Così come per Alfa e Williams anche in questo caso si tratterebbe di un’esperienza già fatta per il tedesco. Nel 2011, privo di sedile, fece il terzo della Force India, venendo promosso l’anno successivo ai danni di Adrian Sutil. Vista la caratura del pilota, un’esperienza come la sua potrebbe risultare fondamentale per qualunque top team e una soluzione del genere riuscirebbe a far felici tutti. Questo, infatti permetterebbe a Hulkenberg di percepire un lauto ingaggio, entrare nelle grazie di uno dei 3 top team e a questi ultimi di beneficiare di un grande pilota in rosa (magari Mercedes, visto l’addio di Ocon). Tutto ciò con l’obiettivo di tenere in caldo Nico per il 2021: anno in cui cambieranno tante carte in tavola tra scuderie, sedil e regolamento.

Inoltre il ruolo del terzo pilota è fortemente mutato negli anni. Sono lontani i tempi in cui il terzo pilota macinava migliaia di km a bordo della vettura ufficiale per quella stagione. Adesso gran parte del lavoro viene svolto al simulatore e questo permetterebbe a Nico di mantenere i contatti con la classe regina ma di poter dedicarsi anche ad altre categorie. Esempio lampante è Marcus Ericsson: lo svedese non ha certo brillato con Alfa e nel fare posto a Giovinazzi ha comunque mantenuto il ruolo di terzo pilota. Ciò non gli ha impedito di correre come pilota titolare in IndyCar, campionato di tutto rispetto per un ex pilota di F1. A proposito: proprio il ruolo di terzo pilota in Alfa non sarebbe da escludere, anche se il suo curriculum meriterebbe almeno un top team per il simulatore.

Abbandonare la F1

Hulkenberg durante il suo stint a Le Mans nel 2015

Infine, come già anticipato, ci sarebbe l’idea di abbandonare la F1, anche se temporaneamente. Il contatto con il mondo della F1 non sarebbe escluso e maturare un’esperienza al di fuori potrebbe fare anche più che bene (vedi Raikkonen, nei rally tra il 2010 e il 2011, salvo tornare nel 2012 con Lotus). La Formula E e la Indycar pare che lo stesso Hulkenberg le abbia categoricamente escluse. La prima, tutta via, potrebbe essere una bella opportunità, con tanti ex piloti a bordo delle monoposto elettriche.

Al contrario sembra papabile l’ipotesi WEC con il 27 della Renault che ha dimostrato una certa dimestichezza a bordo dei prototipi. Nel 2015 ha corso 2 gare nel campionato endurance vincendo la prestigiosa 24h di Le Mans al primo tentativo assoluto con Porsche. Inoltre la stagione 2020 presenterà un regolamento nuovo con tanti nuovi costruttori alle porte: un buon motivo per correre un intero campionato.

Al momento, dunque, l’ipotesi dell’addio non sembra così improbabile, nonostante all’annuncio di Ocon in molti si aspettavano un nuovo sedile per Nico senza troppe difficoltà. Il 2020, invece, sembra essere indirizzato verso uno stand-by con un posto da terzo pilota, mentre a seguire troviamo le ipotesi Red Bull e Alfa. Solo nel caso in cui queste tre alternative non soddisfino il buon Hulk, si arriverebbe alla soluzione di un addio definitivo con impiego a tempo pieno in un’altro campionato (come detto WEC su tutti).

Francesco Mascali

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About Francesco Mascali

Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»

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