Ennesima stagione tribolata per il Tottenham, che non è riuscito a svoltare nemmeno sotto la guida di Antonio Conte. In un anno e mezzo, infatti, il tecnico pugliese non è andato oltre il quarto posto in classifica, deludendo ampiamente le aspettative in FA Cup (eliminazione al quinto turno col Middlesbrough lo scorso anno e con lo Sheffield United in questa stagione), e gli ottavi di Champions League, uscendo al cospetto del Milan. L’avventura di Conte alla guida degli Spurs si è chiusa pochi giorni fa, con la rescissione consensuale che ha posto fine al suo mandato tecnico: fino a fine stagione, la squadra sarà affidata al suo vice Cristian Stellini, nominato allenatore ad interim con Ryan Mason a coadiuvarlo nelle dieci gare rimanenti, tutte di campionato.
Il Tottenham non mette in bacheca un trofeo dal 2008, anno in cui vinse la Coppa di Lega inglese, battendo il Chelsea per 2-1 nella finale giocata a Wembley il 24 febbraio. La squadra di quel periodo, guidata dallo spagnolo Juande Ramos, poteva contare su giocatori del calibro di Robbie Keane, Dimitar Berbatov, Jonathan Woodgate, Darren Bent e il capitano Ledley King. La vittoria della Coppa di Lega diede un impulso importante al Tottenham, che l’anno seguente raggiunse nuovamente la finale del torneo, perdendola contro il Manchester United di sir Alex Ferguson ai calci di rigore. Negli anni a venire, pur non essendo riusciti ad aggiudicarsi alcun trofeo, gli Spurs sono saliti decisamente di livello, affermandosi come una delle squadre più importanti e competitive del panorama calcistico inglese.
Nel 2015-2016, in particolare, il club ebbe una stagione molto positiva, lottando a lungo per la vittoria del campionato e terminando al terzo posto in classifica in Premier League. Dopo un inizio tutt’altro che positivo, con appena due vittorie nelle prime otto partite, il punto di svolta della stagione è un pareggio per 1-1 contro l’Arsenal a novembre. Da quel momento in poi, il Tottenham inizia a raccogliere punti in modo regolare, vincendo 13 delle 16 partite successive in Premier League. In generale, la stagione 2015-2016 del Tottenham è stata una delle migliori degli ultimi anni, con la squadra che ha dimostrato di avere un gioco solido e organizzato, e una buona dose di talento individuale. Per ciò che concerne le coppe europee, invece, la cavalcata del Tottenham in Champions League nel 2018-2019 è stata una delle più sorprendenti e memorabili della storia della competizione, con i londinesi capaci di raggiungere la finale per la prima volta nella loro storia, superando alcune delle squadre più forti d’Europa.
Il cammino del Tottenham nella Champions League 2018-2019 inizia col secondo posto nel gruppo con Barcellona, Inter e PSV. Nonostante un avvio non esaltante (una vittoria, due pareggi e una sconfitta nelle prime quattro gare), il Tottenham riesce a qualificarsi alla fase a eliminazione diretta grazie al successo con l’Inter in casa e al pareggio col Barcellona col Camp Nou. Negli ottavi di finale, il Tottenham incontra il Borussia Dortmund, una delle squadre più forti della Bundesliga, vincendo con un netto 3-0 all’andata a Londra e 0-1 al ritorno in Germania.
Nei quarti di finale, il Tottenham trova sulla sua strada il Manchester City, la squadra campione in carica della Premier League. La doppia sfida è stata una delle più spettacolari della storia della Champions League, con gli Spurs che vincono 1-0 l’andata a Londra e perdono 4-3 al ritorno a Manchester, passando il turno grazie alla regola dei gol in trasferta. In semifinale, il Tottenham affronta l’Ajax, una squadra giovane e talentuosa che aveva eliminato il Real Madrid e la Juventus nelle fasi precedenti della competizione. Dopo aver perso 1-0 all’andata ad Amsterdam, il Tottenham compie una rimonta epica tra le mura amiche, segnando tre gol negli ultimi 45 minuti di gioco per vincere la partita 3-2 e qualificarsi per la finale.
Nella finale, il Tottenham ha affrontato il Liverpool a Madrid. Nonostante un’ottima prestazione, gli Spurs si arrendono ai Reds (2-0, a segno Mohamed Salah e Divock Origi). Nonostante la sconfitta, la cavalcata del Tottenham nella Champions League 2018-2019 è stata un grande successo per gli uomini di Pochettino, rivelatisi capaci, contro ogni pronostico, di competere con i migliori club d’Europa. Pochi mesi dopo, il Tottenham riparte da José Mourinho, che a novembre subentra a Pochettino. L’era di Mourinho sulla panchina degli Spurs è un periodo di alti e bassi, con alcune vittorie importanti ma anche sconfitte dolorose.
Mourinho arriva al Tottenham in un momento di difficoltà per la squadra e ha un inizio promettente, vincendo cinque dei suoi primi sette incontri in Premier League. Tra le vittorie più importanti del suo primo anno al Tottenham, spiccano il 2-0 in casa col Manchester City e la vittoria per 2-1 in rimonta nel derby con l’Arsenal. L’anno seguente, gli Spurs raggiungono la finale della Coppa di Lega, ma il 19 aprile Mourinho viene esonerato e, sei giorni più tardi, con il tecnico Ryan Mason al suo posto, i londinesi perdono 1-0 la finale col Manchester City.
In generale, l’era di Mourinho al Tottenham è stata caratterizzata da un gioco difensivo e pragmatico, in contrasto con lo stile di gioco offensivo e spettacolare di Pochettino. Sebbene abbia avuto alcuni successi, il suo approccio non ha sempre ricevuto il sostegno dei tifosi e della critica, che si aspettavano di più da una squadra con così tanto talento e potenziale. Il Tottenham è una squadra che ha dimostrato di avere la capacità di competere ai massimi livelli del calcio inglese e internazionale negli ultimi anni. Tuttavia, per costruire una cultura vincente, ci sono alcuni fattori che potrebbero essere migliorati.
In primo luogo, il Tottenham ha bisogno di una maggiore stabilità a livello dirigenziale. Negli ultimi anni, il club ha avuto una serie di cambiamenti alla guida del management e questo potrebbe aver influenzato la capacità della squadra di costruire un’identità forte e duratura. In secondo luogo, gli Spurs potrebbero beneficiare di una maggiore attenzione alla costruzione del proprio vivaio e alla promozione di giovani talenti. Questo potrebbe contribuire a creare una mentalità vincente a lungo termine, basata sulla creazione di una squadra giovane, dinamica e di talento.
In terzo luogo, il Tottenham potrebbe migliorare la sua strategia di mercato, con un maggiore focus su giocatori di alta qualità e in grado di integrarsi efficacemente nella squadra. In passato, il club londinese ha spesso acquistato giocatori che non sono riusciti ad adattarsi al gioco della squadra o che non hanno raggiunto le aspettative dei tifosi. Infine, per costruire una cultura vincente, il Tottenham ha bisogno di una forte leadership in campo e di un approccio olistico e di lungo termine per costruire una cultura vincente. Questo significa che i giocatori devono essere motivati, uniti e pronti a lottare per il successo della squadra, sia sul campo che fuori.
Ciò richiederà un’attenzione particolare alla gestione dirigenziale, alla costruzione del vivaio, alla strategia di mercato e alla leadership in campo. Il Tottenham ha visto passare molti grandi giocatori nel corso degli ultimi anni, alcuni dei quali hanno già dato il massimo alla squadra e potrebbero decidere di cambiare aria. Di seguito alcuni esempi:
• Harry Kane – Attualmente capitano del Tottenham nonché uno dei migliori attaccanti del mondo, Kane ha segnato ben 271 gol in tutte le competizioni per il club e ha recentemente superato Jimmy Greaves in vetta alla classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi degli Spurs. Tuttavia, dopo aver lottato senza successo per vincere trofei importanti con la squadra, potrebbe decidere di andarsene, anche perché i top club interessati a lui non mancano di certo, sia in Inghilterra (Manchester United su tutti) che in altri paesi (Bayern Monaco e Paris Saint-Germain);
• Son Heung-min – Il giocatore sudcoreano è uno degli idoli dei tifosi del Tottenham grazie alla sua abilità nel segnare gol importanti. Tuttavia, con l’interesse di club più grandi che circola attorno a lui, Son potrebbe essere tentato di lasciare il Tottenham per ripartire da un nuovo progetto, anche perché è un giocatore potenzialmente capace di lasciare il segno ovunque;
• Hugo Lloris – Il portiere francese, che è nella top 10 dei giocatori più presenti nella storia degli Spurs (430 partite totali), ha dimostrato la sua abilità e leadership nel corso degli anni con il Tottenham, in cui milita dal 2012. Avendo compiuto 36 anni lo scorso 26 dicembre, potrebbe decidere di cercare nuovi stimoli altrove prima di ritirarsi dal calcio giocato;
• Ivan Perišić – Acquistato la scorsa estate dal Tottenham, su esplicita richiesta di Conte, già suo allenatore all’Inter nel 2020-2021, l’esterno croato ha faticato e non poco ad adattarsi in Inghilterra (otto assist e un solo gol in 34 presenze). La rescissione tra Conte e gli Spurs potrebbe portarlo a cambiare aria in estate, in vista dell’ultimo anno di contratto.
Questi sono solo alcuni esempi di giocatori che hanno già dato il massimo al Tottenham e potrebbero decidere di cambiare aria per tuffarsi in nuove sfide e cercare di vincere trofei importanti. Tuttavia, è importante ricordare che questi giocatori sono ancora membri importanti della squadra e potrebbero continuare a dare il loro contributo per il Tottenham in futuro. Per quanto riguarda il nome del successore di Antonio Conte, ci sono molti allenatori che potrebbero essere ideali per gli Spurs, ma la scelta dipenderà dalle esigenze della squadra e dalla strategia adottata dalla dirigenza. Di seguito alcuni nomi di allenatori che potrebbero essere interessanti per il Tottenham (molti di questi sono stati effettivamente accostati alla squadra londinese):
• Julian Nagelsmann – Il giovane allenatore tedesco è considerato uno dei più promettenti del calcio europeo. Con la sua abilità di creare squadre dinamiche e di lavorare bene con i giovani talenti, Nagelsmann potrebbe essere la scelta ideale per il Tottenham, soprattutto dopo che la possibilità di ripartire da Tuchel è sfumata (l’ex Chelsea ha sostituito proprio Nagelsmann sulla panchina del Bayern Monaco);
• Brendan Rodgers – L’allenatore nordirlandese, attualmente alla guida del Leicester, ha una vasta esperienza nel calcio inglese, avendo già mostrato il suo valore tra Swansea e Liverpool. Con l’abilità di far giocare le sue squadre con uno stile offensivo e di far sviluppare i giovani talenti, Rodgers potrebbe essere la scelta ideale per il Tottenham;
• Maurizio Sarri – L’allenatore italiano è noto per il suo stile di gioco offensivo e per aver offerto spettacolo con il Napoli e aver vinto lo Scudetto con la Juventus in Serie A, ma ha dimostrato il suo valore anche in terra d’Albione, vincendo l’Europa League col Chelsea nel 2019. Attualmente alla guida della Lazio, che sta disputando un gran campionato (secondo posto dopo 27 giornate), Sarri potrebbe essere una scelta interessante per il Tottenham, ma è sotto contratto coi biancocelesti fino al 2025;
• Ralph Hasenhüttl – L’allenatore austriaco ha dimostrato di avere una grande abilità di creare squadre competitive e organizzate tra Lipsia e Southampton, con uno stile di gioco offensivo e basato sulla pressione alta. Dopo un quadriennio alla guida dei Saints, potrebbe essere tentato da una nuova sfida in Inghilterra;
• Mauricio Pochettino – Il tecnico argentino, senza squadra dallo scorso anno dopo aver lasciato il PSG, ha già allenato il Tottenham dal 2014 al 2019, facendo vivere agli Spurs molte stagioni memorabili (la finale di Coppa di Lega nel 2015, la lotta per la Premier League nel 2016, la splendida cavalcata fino alla finale di Champions nel 2019) e potrebbe essere tentato dalla possibilità di tornare in un ambiente in cui si è trovato benissimo. Sulle sue tracce potrebbe esserci anche il Real Madrid, con Florentino Pérez che è un suo grande estimatore;
• Zinédine Zidane – Dopo aver vinto ben undici trofei in quattro anni alla guida del Real Madrid (2016-2018 e 2019-2021), il francese è da tempo a caccia di una nuova esperienza. Nel suo destino pareva esserci la panchina della Nazionale francese, ma la permanenza di Didier Deschamps anche dopo il Mondiale in Qatar ha chiuso le porte della Francia a Zizou. In Francia potrebbe esserci un’altra panchina ad attenderlo: quella del Paris Saint-Germain. L’occasione di allenare in Premier League, però, potrebbe stuzzicarlo;
• Roberto De Zerbi – Il tecnico italiano sta facendo benissimo al Brighton ed è seguito da numerose squadre di prima fascia, tra cui anche alcune italiane. Scelto a settembre per sostituire Graham Potter, accordatosi col Chelsea, De Zerbi è in corsa per il quarto posto in Premier League e ha condotto i Seagulls alle semifinali di FA Cup, dove affronteranno il Manchester United. Il classe ‘79 ha così riscosso molti consensi in Inghilterra, ragion per cui il Tottenham potrebbe decidere di puntare su un altro tecnico italiano dopo Conte;
• Luis Enrique – Dopo l’esperienza alla guida della Nazionale spagnola (semifinale a Euro 2020 e ottavi di finale ai Mondiali 2022), l’allenatore spagnolo potrebbe ripartire da un club. In Italia ha guidato per una stagione la Roma (2012-2013), in Spagna ha allenato il Celta Vigo (2013-2014) e, soprattutto, il Barcellona, vincendo complessivamente nove trofei dal 2014 al 2017 sulla panchina blaugrana (memorabile il Triplete nel 2015). Nel suo curriculum manca un’esperienza in Inghilterra e la sua filosofia si sposerebbe perfettamente con la visione del Tottenham;
• Marcelo Gallardo – Allenatore molto apprezzato in Sudamerica per le sue esperienze degne di nota con Nacional Montevideo (vittoria del campionato uruguaiano nel 2012) e, soprattutto, River Plate (quattordici trofei vinti in otto anni, tra cui due Copa Libertadores e un campionato argentino), il classe ‘76 è stato spesso accostato a club europei, ma al momento non ha ancora avuto l’occasione di cimentarsi col calcio del Vecchio Continente;
• Scott Parker – La carriera da allenatore dell’ex centrocampista inglese è cominciata proprio dal settore giovanile del Tottenham, di cui fu anche calciatore dal 2011 al 2013. Dopo aver guidato Bournemouth e Fulham, ha vissuto una breve parentesi al Club Brugge. Pur essendo un allenatore giovane, ha già accumulato una discreta esperienza, ma non ha ancora dimostrato il suo valore in un contesto più competitivo. Farlo al Tottenham, in un ambiente che conosce molto bene, potrebbe rappresentare uno stimolo in più.
In generale, il Tottenham ha sempre dimostrato di essere interessato ad allenatori che abbiano la capacità di far crescere nel migliore dei modi i giovani talenti e di far giocare la squadra con uno stile offensivo, quindi questi sono solo alcuni esempi di allenatori che potrebbero interessare la squadra londinese. Inoltre, gli Spurs hanno bisogno di un allenatore che possa creare una filosofia di gioco solida e che abbia la capacità di migliorare il reparto difensivo della squadra.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: keepup.com.au
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