Dopo la sosta per le nazionali, sembrata infinita, ritornano i campionati. Riparte la Serie A. Ad attenderci, un programma (quello dell’ottava giornata) che promette spettacolo. Scopriamo insieme le partite di questo turno.
Si inizia nel primo pomeriggio di oggi (ore 15) con il match tra Spezia e Salernitana. In palio punti pesanti tra due squadre che lotteranno fino alla fine per la salvezza. Dopo sette partite, anche la situazione in classifica è uguale: quattro punti; una vittoria, un pareggio e cinque sconfitte.
I padroni di casa non stanno attraversando un buon periodo e sono reduci da tre sconfitte di fila. Se gli zero punti ottenuti contro Juventus e Milan facevano poco preoccupare mister Thiago Motta, allarmante è stata l’ultima prova contro l’Hellas Verona in una partita finita con un pesante 4-0.
Gli ospiti, invece, limitati dal punto di vista qualitativo (eccetto ovviamente Ribery), scendono in campo con la giusta carica e determinazione. Questo li ha portati, due settimane fa, a vincere la prima partita stagionale contro il Genoa (1-0). Mister Castori sarà sicuramente contento dell’impegno dimostrato dai suoi ragazzi anche se la sua squadra è quella che ha tirato di meno in porta di tutto il campionato. Appena venti volte.
Alle 18 è poi ora del primo grande incontro di questo fine settimana. Ad affrontarsi Lazio e Inter, in una sfida che per Simone Inzaghi rappresenta un ritorno al passato. Per l’allenatore neroazzurro sarà la prima volta da avversario all’Olimpico contro la sua ex squadra e ad attenderlo ci sarà un clima non facile.
I padroni di casa, in quest’inizio, sono stati molto discontinui: prima, una buona partenza interrotta da quattro gare senza vittoria (compresa l’Europa League); poi, la vittoria nel derby contro la Roma seguita da una brutta sconfitta in casa del Bologna (3-0).
Insomma, non la partenza che Maurizio Sarri sognava ma il campionato è ancora lungo e la sosta per le nazionali gli ha permesso di recuperare quello che è il faro della squadra: Ciro Immobile. Insieme a lui, è tornato ad allenarsi in gruppo anche Mattia Zaccagni che potrebbe risultare utile a gara in corso. Titolari nel tridente offensivo Pedro e Felipe Anderson. Occhio poi a Milinkovic-Savic che contro i neroazzurri ha spesso lasciato il segno. Out per squalifica Acerbi. Il suo posto dovrebbe essere preso da Patric che comporrà un’insolita coppia difensiva con Luiz Felipe. Questo, forse, il limite più grande: una rosa corta.
Nelle file degli ospiti, invece, le cose non vanno poi così male. Terzo posto in classifica (con cinque vittorie e due pareggi) e miglior attacco della competizione con ventidue reti realizzate. Grande merito va dato all’allenatore e ai giocatori che, nonostante abbiano passato un’estate molto tribolata, hanno iniziato da dove Antonio Conte ha lasciato.
In confronto a quest’ultimo, Simone Inzaghi è addirittura partito meglio; totalizzando, in queste sette partite, più punti di quella squadra che l’anno scorso ha poi dominato e vinto il campionato. L’obiettivo è quello di fare altrettanto bene anche a lungo andare.
Se la sosta ha permesso agli avversari odierni di recuperare pezzi importanti, per i campioni d’Italia in carica il discorso è diverso. I sudamericani, impegnati con le proprie nazionali fino a giovedì notte italiana, sono rientrati a Milano solo nella giornata di ieri. Da valutare le loro condizioni, in vista di un impegno così importante.
A fare coppia d’attacco con Edin Dzeko ci dovrebbe essere Lautaro Martinez che, recuperato da un affaticamento muscolare, è andato a segno in entrambe le partite che ha giocato con la sua Argentina. Possibile staffetta o con il connazionale Joaquin Correa o con il cileno Alexis Sanchez. A centrocampo sicuri di un posto Barella e Brozovic. Sulle fasce Perisic e Darmian favoriti su Dimarco e Dumfries. A comporre la linea difensiva i soliti tre: Skriniar–De Vrij–Bastoni.
Chiude, il programma di questo sabato, il Milan che alle 20:45 ospiterà a “San Siro” l’Hellas Verona. Così come i cugini, anche i rossoneri hanno iniziato al meglio il loro campionato e la seconda posizione in classifica con sei vittorie e un pareggio ne è una dimostrazione.
La squadra di Stefano Pioli, che in passato si è esaltata nei momenti di difficoltà, dovrà fare altrettanto in questo turno di campionato. Pesano, infatti, le indisponibilità di Maignan, il quale dopo l’operazione al polso dovrà stare fuori almeno due mesi) e di Theo Hernandez e Brahim Diaz risultati positivi al Covid-19. Al loro posto, Tatarusanu in porta, Ballo-Tourè sulla fascia sinistra e sulla trequarti Daniel Maldini.
Ottima notizia, invece, il recupero di Olivier Giroud che punta a una maglia da titolare. Questo, comporta un serrato ballottaggio tra Rebic e Leao per un posto a sinistra. Ristabiliti, poi, anche Zlatan Ibrahimovic e Davide Calabria che mirano a far parte dei convocati. Favorito per un posto da terzino destro, il buon Kalulu.
Gli ospiti, arrivano a questa partita con tutti gli sfavori del pronostico ma da quando siede in panchina Igor Tudor sono arrivati solo risultati positivi. Dopo le tre sconfitte in tre giornate e l’esonero di Eusebio Di Francesco, gli scaligeri si sono ripresi portandosi a metà classifica grazie a due vittorie e due pareggi nelle ultime quattro.
Dopo aver battuto la Roma (3-2), il tecnico croato vuole fermare un’altra big della Serie A. Per riuscirci, punta tutto sul suo uomo di fiducia Antonin Barak che insieme a Caprari sosterrà l’unica punta Simeone.
Apre questa domenica di Serie A, alle 12:30, il match della “Sardegna Arena” tra Cagliari e Sampdoria. Entrambe le squadre potevano iniziare meglio di quanto hanno fatto. Se gli ospiti, però, hanno la scusante di aver già affrontato Milan, Inter, Napoli e Juventus e di aver totalizzato comunque sia sei punti; zero scuse per i padroni di casa che sono ancora a caccia della prima vittoria in stagione.
Neanche l’esonero di Leonardo Semplici ha dato una scossa a questa squadra, che ha come paura di giocare a calcio. Merito della colpa può essere diviso tra: Walter Mazzarri che propone un gioco troppo arrendevole vista anche la qualità della rosa di cui dispone; e i giocatori stessi che possono rendere al di sopra di quanto stanno facendo per ora. In questo “lunch-match” in palio punti pesanti da ambo le parti. Vietato fare ulteriori passi falsi.
Si continua alle ore 15 con tre partite in programma. La prima, in ordine alfabetico, è quella del “Castellani” dove l‘Empoli ospiterà l’Atalanta.
Sicuramente non una partita facile per la squadra di Andreazzoli che in questo mese e mezzo di campionato ha stupito un po’ tutti. Decimo posto in classifica con nove punti (tre vittorie e quattro sconfitte) e il piacere di aver battuto allo “Stadium” la Juventus (0-1).
Il rendimento degli ospiti, invece, è stato abbastanza deludente rispetto agli standard cui ci hanno abituato. Gli undici punti in classifica e i “soli” dieci gol segnati ne sono una testimonianza. La Dea è chiamata a rialzare la testa dopo la sconfitta casalinga contro il Milan (2-3) e Gian Piero Gasperini dovrebbe affidarsi a Luis Muriel che ha sfruttato questa sosta per recuperare totalmente dall’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per un mese.
Il colombiano è favorito per un posto da titolare sul connazionale Duvan Zapata, convocato in nazionale e rientrato come gli altri sudamericani nella giornata di venerdì. Sulla trequarti Malinovskyi e Pasalic. Sulle fasce spazio a Maehle e Zappacosta, al netto degli infortuni di Hateboer (rientro non prima di novembre) e Gosens (rientro per fine novembre).
Secondo dei tre match delle 15 è poi quello del “Ferraris” tra Genoa e Sassuolo. I padroni di casa, che non vincono una partita da oltre un mese, devono risollevarsi dopo l’ultima sconfitta subita in casa della Salernitana (1-0). Non un periodo semplice per mister Ballardini che spera di poter recuperare Mattia Destro (dalla contrattura muscolare che gli ha fatto saltare l’ultimo turno) e posizioni in classifica.
Dall’altro lato del campo, un Sassuolo che grida vendetta dopo l’ultima sconfitta subita in casa contro l’Inter (1-2). I neroverdi nonostante abbiano, per larghi tratti della partita, dominato e avuto varie chances per portarsi sul 2-0, si sono fatti rimontare da uno scatenato Edin Dzeko.
Mister Dionisi cerca di riprendere immediatamente il passo per non complicare una situazione di classifica che per ora non li vede così tranquilli. I favoriti per i quattro posti offensivi del 4-2-3-1 sono i soliti: Berardi–Djuricic–Boga e Raspadori. Restano in ballottaggio Defrel e l’ex della partita Gianluca Scamacca.
Terzo incontro dei tre previsti nel primo pomeriggio è quello tra Udinese e Bologna. Alla “Dacia Arena” arrivano due squadre che non si possono lamentare di quanto fatto fin qui. Entrambe si trovano in una posizione tranquilla di classifica dopo essere uscite da un periodo non positivo.
I padroni di casa, hanno interrotto una striscia di tre sconfitte consecutive andando a pareggiare (nell’ultima partita giocata) contro la Samp (3-3); gli ospiti, dopo tre turni senza vittoria, hanno nettamente battuto per 3-0 la Lazio. Fari puntati su Deulofeu e Arnautovic.
Il programma della Serie A continua poi nel tardo pomeriggio, con la capolista Napoli che alle 18 ospita allo “Stadio Diego Armando Maradona” il Torino.
Perfetto, fin qui, il cammino dei padroni casa che hanno vinto tutte e sette le partite giocate in campionato. La squadra di Luciano Spalletti ha incantato non solo per i risultati ottenuti ma anche dal punto di vista del gioco e della solidità. A evidenziare ciò il numero dei gol realizzati (18) e quello delle reti subite (3).
Qualità e quantità; talento e sostanza; doti tecniche e doti fisiche. I partenopei stanno girando a meraviglia e queste caratteristiche li rispecchiano adeguatamente. Nessun problema anche per quanto riguarda l’undici titolare di domani. Unico acciaccato e in dubbio Manolas che in allenamento ha preso una botta alla caviglia. Recuperato Dries Mertens che è stato il grande assente di questo splendido inizio di stagione.
Nel Toro, invece, tanta rabbia per la sconfitta arrivata all’89esimo nel derby contro la Juventus (0-1). La voglia di riscatto è tanta e mister Juric vuole ripetere lo sgambetto fatto al Napoli all’ultima giornata del campionato scorso. Quando pareggiando, con il suo Verona per 1-1, non fece qualificare l’allora squadra di Gennaro Gattuso in Champions League. Ristabilito capitan Belotti che si è riaggregato al gruppo. Potrebbe addirittura partire titolare.
Chiude la domenica di Serie A, alle 20:45, l’altro big match di questa ottava giornata di campionato. Stiamo parlando ovviamente dell’intrigante sfida tra Juventus e Roma.
I padroni di casa, dopo un complicato avvio di campionato, sembrano aver trovato la retta via. La striscia ancora aperta di quattro vittorie di fila, compresa quella contro il Chelsea (1-0) in Champions League, ne è una dimostrazione. Gli infortuni di Dybala e Morata, che hanno dato qualche grattacapo di troppo a Max Allegri, non hanno impedito alla Vecchia Signora di cominciare a rosicchiare punti alle dirette rivali per il titolo.
Per la partita di domani sera, entrambi non a disposizione. Così come nella trasferta di Napoli, poi, l’allenatore toscano dovrebbe risparmiare i sudamericani Danilo, Alex Sandro e Bentancur. Nel ruolo di terzini De Sciglio e Luca Pellegrini. Niente riposo, invece, per Cuadrado che giocherà da esterno destro di centrocampo nel solito 4-4-2. In mediana Locatelli e Arthur, vista anche la positività al covid di Rabiot. Davanti, la coppia Chiesa–Kean.
Ottimo, invece, è stato l’inizio di campionato dei giallorossi. L’abbiamo ripetuto più volte ma l’arrivo di José Mourinho ha portato tanto entusiasmo all’interno di un ambiente che non era così carico da anni.
Lo Special One si è ambientato benissimo nella capitale e i risultati sono subito arrivati. A conferma di ciò la quarta posizione in classifica con cinque vittorie e due sconfitte all’attivo. Anche quando sono arrivati dei passi falsi, come quelli contro l’Hellas e soprattutto la Lazio, la Lupa si è saputa rialzare andando a vincere il match successiva.
Dimostrazione di carattere e personalità dovrà sfoggiare, anche questa volta, se vuole uscire dallo “Stadium” con qualche punto in tasca. L’ultimo volta che l’allenatore portoghese fu ospite, allenava ancora il Manchester United e vinse per 1-2. Partita rimasta nei ricordi di tutti perché ai fischi (a fine partita) dei tifosi juventini, Mourinho rispose mettendosi fermo davanti e facendo il gesto di “non sentirli”. In dubbio la presenza di Tammy Abraham per una distorsione alla caviglia. Recuperato Zaniolo. Sicuro di un posto, la stella della squadra Lorenzo Pellegrini.
Ci si aspetta una partita tattica. Simile a una di quelle che si fa a scacchi con i giocatori che si muoveranno come fossero pedine. Bisogna però capire chi tra Allegri e Mourinho sarà il “Re” in trappola. Per scoprirlo voce al campo, dove andrà in scena la sfida tra due allenatori la cui carriera è stata caratterizzata dalla voce del verbo vincere.
Conclude il programma di questa ottava giornata di Serie A, la sfida del lunedì sera (ore 20:45) tra Venezia e Fiorentina.
I veneti, attualmente salvi con un solo punto di vantaggio su Salernitana e Spezia, sono reduci da un pareggio (1-1) agguantato in extremis nel campo del Cagliari. La squadra di Paolo Zanetti, nonostante le ovvie lacune qualitative della rosa, ha mostrato un’ottima organizzazione di gioco facendo capire a tutti di non voler essere la “Cenerentola” del campionato. Anche in questo match cercheranno di rendere le cose più difficili possibili agli avversari.
Dall’altro lato del campo una Viola, rigenerata rispetto agli anni passati. L’arrivo in panchina di Vincenzo Italiano non ha fatto che bene a questa squadra. I toscani, insieme al Napoli, sono la rivelazione di questo campionato. La quinta posizione in classifica, davanti a Juve, Atalanta e Lazio, ne è una dimostrazione.
Possesso palla veloce, pressing alto e ritmi frenetici sono le caratteristiche principali di una rosa che dispone anche di un’ottima qualità. Peso dell’attacco sulle spalle di Vlahovic che però non rinnoverà il proprio contratto. A dichiararlo, settimana scorsa, il presidente Commisso.
Signore e signori mettetevi comodi. La sosta per le nazionali è finita, la Serie A è tornata. Buon calcio a tutti!
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città…prima come tirocinante universitario…poi come scrittore nella redazione generalista. Adesso si occupa della Serie A con la rubrica “top & flop” e delle breaking news grazie alle quali si occupa dei temi più svariati: dallo sport all’attualità, passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito? Cercare di spiegare benissimo tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).