Tra le altre partite odierne, inizia oggi il mondiale per le nazionali del gruppo G. Alle ore 11 ha giocato la Svizzera contro il Camerun mentre alle ore 20 ha fatto il suo esordio il Brasile (tra le favorite di questo Mondiale) che se la vedrà con la Serbia, un match molto interessante e non scontato visti i valori delle due squadre.
Inizia bene il Camerun che intorno al 10′ minuto sfiora il goal con Mbuemo. Qualche minuto dopo è sempre la nazionale africana a cercare la rete del vantaggio ma l’attaccante del Bayern Monaco Choupo Moting (tra i migliori dei suoi) spreca davanti all’estremo difensore elvetico Sommer. Alla fine del primo tempo è la Svizzera ad avvicinarsi al vantaggio grazie ad un colpo di testa di Akanji su calcio angolo. Si conclude il primo tempo a reti inviolate, risultato sostanzialmente giusto viste le poche occasioni da entrambe le parti, ma con la nazionale africana sicuramente più propositiva.
Nella ripresa la Svizzera entra in campo con tutt’altro piglio, specie per quanto riguarda le percussioni laterali. Proprio da questa tipologia di situazione, gli uomini guidati da Murat Yakin trovano il vantaggio al 48′ con Embolo, che sfrutta un assist al bacio di Shaqiri dopo un bel fraseggio. Il Camerun cerca ripetutamente il pareggio, ma non riesce ad impensierire più di tanto gli avversari, i quali dopo il gol hanno anche qualche occasione per raddoppiare con Vargas e Seferovic davanti la porta, ma Onana si fa trovare pronto.
Il match si conclude 1-0 per la Svizzera che, nonostante non abbia espresso un bel gioco, è stata cinica ed ordinata, qualità ben note oramai per una squadra ben costruita.
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L’attenzione per l’esordio al Mondiale del Brasile era molto alta, visto il titolo affibiato da quasi tutti i media di favorita per la vittoria finale, forse anche più dei campioni in carica della Francia. I verdeoro si trovavano di fronte una nazionale ostica come la Serbia, ricca di talenti e giocatori di esperienza.
Il primo tempo vede dei ritmi particolarmente alti, specie per quanto riguarda la fase a centrocampo (nettamente dominata da Casemiro, unico vero centrocampista difensivo del Brasile). Nonostante questa supremazia, nella prima frazione gli uomini di Dragan Stojković non hanno certo sfigurato, anzi: dalle incursioni difensive di Milenkovic e del buon Pavlovic (ottimo prospetto di proprietà del Salisburgo), passando per la gestione palla di Tadic. La squadra di Tite si è ritrovata ad essere come un diesel, ha sprecato una discreta occasione con Raphinha davanti il portiere e ha faticato a trovare le giuste quadrature.
Nel secondo tempo cambiano le carte in tavolo: non solo perchè la Serbia inizia ad abbassare il baricentro, ma anche perchè i vari Vinicius, Raphinha e soprattutto Neymar salgono in cattedra. Ci pensa Richarlison a sbloccare il match, proprio uno degli uomini più discussi e con il rapporto più particolare con il tecnico dal quale riceve un enorme stima. La punta del Tottenham si trova nel posto giusto al momento giusto e insacca il portiere, lui che non aveva quasi mai toccato un pallone fino ad allora ed era tra gli indiziati ad uscire, questo non per Tite che lo ha lasciato in campo.
Come se non bastasse, la forza dei verdeoro sta in questi dettagli, come lasciarsi prendere dal momento positivo e continuare a premere sull’acceleratore: lo ha fatto Vinicius, imprendibile nella sua ripartenza al 73esimo che porta all’assist di trivela ancora una volta a Richarlison che stavolta, si prende doppiamente la copertina: aggancio al volo e volè di destro perfetta in semi rovesciata, un gol capolavoro.
La fase finale della partita vede una gestione palla del Brasile e la solita girandola dei cambi di fine gara, con nulla più da segnalare: tre punti meritati per un Brasile convincente ma con qualche riserva e non per i valori visti in campo. Questa Serbia ha dato l’impressione di avere altri piani e nel primo tempo ha certamente meritato le reti inviolate, ma visto il parco giocatori di cui dispone, ci si aspettava qualcosa di più, senza nulla togliere ai verdeoro e alla grandissima prestazione del settore difensivo composto da Danilo, Marquinhos, Thiago Silva (giocatore semplicemente incredibile nonostante l’età) e Alex Sandro.
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Fonte foto: Raiplay
Alex Privitera
Alessandro Zappalà
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