Weekend sensazionale di Premier League, con ben 41 gol segnati e innumerevoli colpi di scena che caratterizzano una giornata di campionato destinata a rimanere nella storia del calcio inglese (e non solo). Su tutti, i clamorosi crolli di Manchester United e Liverpool, rispettivamente contro Tottenham (1-6 a Old Trafford) e Aston Villa (7-2 al Villa Park): i Red Devils passano in vantaggio dopo pochi minuti con un calcio di rigore di Bruno Fernandes, ma i gol di Ndombèlé e Aurier e le doppiette dei soliti Son e Kane ribaltano la situazione in men che non si dica, con gli Spurs dell’ex di turno Mourinho capaci di chiudere il primo tempo sul 4-1 e di ipotecare la pratica tra l’inizio e la fine della ripresa, approfittando anche dell’uomo in più, vista l’espulsione di Martial poco prima della mezz’ora di gioco.
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Il cielo sopra Manchester è più cupo del solito. L’avvio stagionale, del resto, è stato piuttosto negativo e non in linea alle aspettative molto più alte, soprattutto in virtù dell’ottima seconda parte della scorsa stagione, con la cavalcata che portò i Red Devils al terzo posto in classifica a pari merito col Chelsea. In attesa di capire se basteranno gli arrivi di Alex Telles e Cavani a risolvere i numerosi problemi che attanagliano lo United, la panchina di Solskjær – che dopo la sconfitta non ha esitato a definire quella di ieri “la giornata più brutta da allenatore del Manchester United” – comincia a scricchiolare.
Lo United occupa attualmente il quintultimo posto in classifica e ha collezionato appena 3 punti in altrettante gare disputate, frutto di una vittoria e due sconfitte, con soli 5 gol messi a segno e 11 subiti (soltanto il neopromosso West Bromwich ha incassato più reti, ma i Baggies hanno giocato una partita in più). Non va meglio in quel di Liverpool, dove la gioia e l’entusiasmo della passata stagione sembrano aver lasciato il posto a dubbi e preoccupazioni da non sottovalutare.
Aston Villa 7 (SEVEN) 2 Liverpool
Three for Watkins.
Two for Grealish.
One each for Barkley and McGinn.A couple for Mo Salah in there too.
An INCREDIBLE result.https://t.co/K00OZEGmXM #bbcfootball #AVLLIV pic.twitter.com/Ui0WNy2kRH
— BBC Sport (@BBCSport) October 4, 2020
I campioni in carica, infatti, incassano un pesantissimo 7-2 al cospetto dell’Aston Villa, chiudendo il primo tempo in svantaggio per 4-1, proprio al pari degli odiati rivali di Manchester, dei quali però fanno addirittura peggio nel secondo tempo. Dopo la doppietta lampo del giovane Watkins, il gol di Salah pare rimettere in carreggiata i ragazzi di Klopp. A spegnere sul nascere l’ipotetica rimonta, ancora tutt’altro che impossibile sul finire del primo tempo, ci pensano McGinn e nuovamente Watkins.
25 anni da compiere il prossimo 30 dicembre, quest’ultimo firma la sua tripletta personale all’esordio in Premier League, poco dopo essere approdato all’Aston Villa dal Brentford, militante in Championship, per ben 30 milioni di sterline. L’ultimo giocatore a far registrare un hat-trick contro i Reds fu Dimitar Berbatov con la maglia del Manchester United nel 2010. Nella ripresa, partecipano al festival del gol dei padroni di casa anche Ross Barkley, ex Everton alla prima presenza coi Villans dopo essere arrivato in prestito secco dal Chelsea, e Jack Grealish, autore di una doppietta.
Two teams remain perfect in the Premier League:
—Everton
—Aston Villa pic.twitter.com/wBsHglzcwK— B/R Football (@brfootball) October 4, 2020
Due gol anche per Salah, uno dei pochi a salvarsi in una serata semplicemente da dimenticare per il Liverpool, che diventano la prima squadra detentrice del titolo a subire ben sette reti in una partita in Premier League. Nonostante le assenze di Alisson e Mané, infatti, l’umiliante batosta è ingiustificabile e la sosta per le Nazionali in questo senso potrà tornare più utile del solito a Klopp per risollevare il morale dei suoi giocatori. Il Liverpool non subiva sette reti in una singola partita di campionato addirittura dal 1963, in occasione di una sconfitta col Tottenham col medesimo risultato.
Può sembrare incredibile, ma le sorprese non finiscono qui. Del resto, la Premier League è da sempre uno dei campionati più seguiti e amati al mondo proprio perché non smette mai di stupire. Le eclatanti sconfitte di Manchester United e Liverpool – o, se preferite, le autentiche imprese di Tottenham e Aston Villa – potrebbero bastare da sole a soddisfare gli appassionati, ma la quarta giornata del massimo campionato inglese ci riserva anche l’inaspettato tonfo del Leicester in casa col West Ham.
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Un ko per 3-0, propiziato dalle reti di Antonio, Fornals e Bowen, che stona con l’avvio stagionale delle Foxes, le quali sprecano la chance di agganciare al primo posto l’inarrestabile Everton di Ancelotti (60 vittorie alla centesima panchina in Premier League per il tecnico di Reggiolo, che diventa il primo allenatore nella storia dell’Everton a vincere le prime sette gare stagionali). I Toffees si impongono per 4-2 a Goodison Park col Brighton, grazie alle reti di uno scatenato Calvert-Lewin, capocannoniere della Premier con 6 gol, e dei colombiani Yerry Mina e James Rodríguez, quest’ultimo autore di una doppietta e protagonista di un avvio di stagione da incorniciare.
Da segnalare anche il pareggio per 1-1 tra Leeds e Manchester City, col maestro Bielsa che ferma l’allievo Guardiola: Sterling illude i Citizens dopo poco più di un quarto d’ora di gioco, Rodrigo pareggia i conti dopo lo stesso intervallo di tempo nel secondo tempo. Quello tra il neopromosso Leeds e il City è l’unico pareggio di giornata. Vittorie tanto importanti quanto significative per Wolverhampton, Southampton e Newcastle, che battono rispettivamente Fulham (1-0 al Molineux, gol di Pedro Neto), West Bromwich (2-0 al St Mary’s, a segno Djenepo e Romeu) e Burnley (3-1 al St. James’ Park, per effetto del gol di Saint-Maximin e della doppietta di Callum Wilson per i padroni di casa, con Westwood che sigla l’illusorio pareggio per gli ospiti).
Chelsea returned to winning ways after cruising to a 4-0 victory over Crystal Palace in Premier League action on Saturday .
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— Kick Off (@KickOffMagazine) October 3, 2020
A chiudere il cerchio, i successi di Arsenal (2-1 con lo Sheffield United all’Emirates) e Chelsea (4-0 col Crystal Palace a Stamford Bridge). I Gunners archiviano la pratica nel giro di un paio di minuti poco dopo l’ora di gioco, con le reti di Saka prima e Pépé poi. A nulla vale il consolation goal di McGoldrick nei minuti finali, con le Blades – squadra rivelazione della scorsa stagione, chiusa al – che perdono per la quarta volta in quattro giornate e restano ultime in classifica insieme al neopromosso Fulham. I Blues, dal canto loro, sbrogliano la matassa Eagles dopo un primo tempo piuttosto complicato: a decidere l’incontro sono le reti di Chilwell, al debutto in Premier col Chelsea, e Zouma e la doppietta dal dischetto di Jorginho, che si porta a quota dieci rigori segnati su undici tirati col club londinese e fissa il risultato sul 4-0 finale in favore degli uomini di Lampard.
Dennis Izzo
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