Nella sesta giornata di Premier League, il Manchester City torna alla vittoria e lo fa in occasione di un complicato scontro diretto sul campo del Chelsea. I Blues, che lo scorso anno riuscirono nell’impresa di battere i Citizens tre volte su quattro, tra cui in particolare nella finale di Champions League vinta 1-0 a Oporto, stavolta si devono arrendere al cospetto dei campioni d’Inghilterra in carica. Agli uomini di Guardiola, autori di una grandissima prestazione, basta un gol di Gabriel Jesus in avvio di ripresa per riavvicinarsi alla vetta della classifica e agguantare a quota 13 lo stesso Chelsea e i cugini del Manchester United. Quest’ultimo, infatti, cade col medesimo punteggio al cospetto dell’Aston Villa tra le mura amiche, con i Villans che non vincevano a Old Trafford dal dicembre 2009 (anche in quell’occasione finì 1-0 per il club di Birmingham). A punire i Red Devils è un colpo di testa di Hause a 2’ dal 90’. In pieno recupero, i padroni di casa hanno una grandissima chance per evitare la sconfitta, con un calcio di rigore che Bruno Fernandes non riesce a sfruttare, calciando alto il pallone del possibile 1-1 a tempo scaduto. Per il portoghese si tratta soltanto del secondo errore su 23 rigori calciati con la maglia dello United, che incassa il primo ko stagionale e non sfrutta la chance di salire da solo in vetta alla classifica di Premier League.
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Tra le big, infatti, anche il Liverpool vive una giornata particolarmente difficile. I Reds, impegnati sul campo del neopromosso Brentford, hanno la possibilità di salire a quota 16 punti e portarsi a +3 sulle dirette concorrenti per il titolo (Manchester City, Chelsea e Manchester United). I ragazzi di Klopp, però, devono fare i conti con la tenacia delle Bees, che aprono le marcature con Pinnock poco prima della mezz’ora di gioco e non si abbattono nemmeno dopo la rimonta degli ospiti, propiziata dalle reti di Diogo Jota, a segno poco dopo il gol del vantaggio del Brentford, e Salah in avvio di ripresa (100º gol in Premier League con la maglia del Liverpool per lui), riuscendo a pareggiare con Janelt poco dopo l’ora di gioco. A circa 20’ dal termine, Curtis Jones riporta avanti il Liverpool, ma il Brentford non demorde nemmeno in questa circostanza e pareggia i conti con Wissa all’82’, per poi sfiorare addirittura la vittoria, con il gol del possibile 4-3 di Toney che viene annullato. Il 3-3 finale consegna un punto preziosissimo alle Bees e certificano il loro ottimo stato di forma.
I Reds, dal canto loro, interrompono una striscia di quattro vittorie consecutive tra campionato e coppe, ma restano comunque al comando della classifica in virtù del pareggio del Brighton sul campo del Crystal Palace nel Monday Night, con le Eagles che passano grazie a un calcio di rigore di Zaha allo scadere del primo tempo ma vengono riprese al fotofinish da Maupay, a segno al 95’. A tenere testa alle quattro squadre che sembrano destinate a contendersi la vittoria della Premier League, ossia Manchester City, Chelsea, Manchester United e Liverpool, c’è anche l’Everton di Rafa Benítez, che regola il neopromosso Norwich a Goodison Park (2-0, decisivi un calcio di rigore di Townsend e un gol di Doucouré) e si porta a 13 punti in classifica. Successi di misura, entrambi in trasferta, per West Ham e Wolverhampton: gli Hammers si impongono per 2-1 a Elland Road col Leeds di Bielsa, con l’autorete di Junior Firpo e il gol allo scadere del solito Antonio che rendono vano l’illusorio vantaggio di Raphinha, mentre ai Wolves basta un gol di Raúl Jiménez su assist del portiere José Sá per espugnare il St Mary’s Stadium e vincere 1-0 ai danni del Southampton, col centravanti messicano che torna a segnare a quasi un anno di distanza (336 giorni per l’esattezza) dal terribile infortunio che ne mise a rischio carriera e vita.
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Non va oltre il pareggio, invece, il Leicester, che perde ulteriormente terreno dalle zone alte della classifica: le Foxes, infatti, non riescono ad assicurarsi l’intera posta in palio nel match casalingo contro il Burnley, rischiando addirittura il ko. L’autorete di Jamie Vardy apre i conti dopo poco più di dieci minuti di gioco, ma è lo stesso attaccante a rimettere le cose a posto per i suoi nel finale del primo tempo, poco prima del secondo gol dei Clarets ad opera dell’ex Lione Cornet. Nel finale di gara, è nuovamente Vardy a togliere le castagne dal fuoco e a permettere alle Foxes di guadagnare almeno un punto e diventando il quinto giocatore a mettere a referto almeno 2 gol e un’autorete nella stessa partita di Premier (gli altri risultano John Barnes, Niall Quinn, Wayne Rooney e Tammy Abraham), col Burnley che sfiora soltanto la sua prima vittoria stagionale in Premier League. Stessa sorte per il Newcastle, che in casa del neopromosso Watford sblocca il risultato con Sean Longstaff a metà della prima frazione di gioco, ma viene raggiunto da una rete di Ismaïla Sarr a poco più di un quarto d’ora dal fischio finale e resta a corto di vittorie in campionato.
Nell’attesissimo derby del nord di Londra, infine, l’Arsenal mostra ancora una volta gli enormi progressi compiuti nelle ultime settimane e si impone con un netto 3-1 ai danni dei rivali del Tottenham. Il confronto tra le due storiche nemiche è senza storia, con i Gunners che dominano in lungo e in largo e riescono nell’impresa di archiviare la pratica nel giro di poco più di mezz’ora di gioco: al 12’, Smith Rowe apre i conti con un tocco ravvicinato su assist di Saka, al 27’ Aubameyang non lascia scampo a Lloris con un gran sinistro in area di rigore e al 34’ Saka si inserisce in area e mette dentro col destro da distanza ravvicinata, diventando, a 20 anni e 21 giorni, il giocatore più giovane della storia del derby del nord di Londra a segnare e a mettere a referto un assist, superando il record di Cesc Fàbregas. Agli Spurs il gol del solito Son a circa 10’ dal termine serve soltanto per l’orgoglio e non basta a evitare la terza sconfitta consecutiva in Premier League, tutte con tre reti incassate, rispettivamente contro Crystal Palace, Chelsea e, appunto, Arsenal. I Gunners agganciano proprio il Tottenham in classifica a quota 9 punti e si mettono alle spalle il travagliato inizio di stagione. Per una parte del nord di Londra che torna a fare i conti con malumore e preoccupazione ce n’è una che rivede la luce dopo aver toccato il fondo.
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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