Nella ventiquattresima giornata di Premier League, il Manchester City consolida il primato in classifica e si tiene a distanza di sicurezza dalle inseguitrici: i Citizens, infatti, strapazzano il Tottenham per 3-0 all’Etihad. Pep Guardiola stravince il faccia a faccia con José Mourinho e ritocca ulteriormente un record sensazionale, portandosi per la prima volta in carriera a quota sedici vittorie consecutive tra campionato e coppe. Per lo Special One, invece, è notte fonda: nelle ultime cinque giornate, i suoi Spurs hanno incassato ben quattro sconfitte, scivolando al nono posto.
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Ad aprire le marcature è Rodri dal dischetto a metà della prima frazione di gioco, quindi Gündogan nella ripresa certifica il suo eccezionale stato di forma con una doppietta – la seconda consecutiva nonché la terza nelle ultime cinque gare – nel giro di un quarto d’ora. Il centrocampista tedesco ex Borussia Dortmund ha messo a referto undici reti nelle ultime undici partite giocate e sta vivendo la miglior annata della sua carriera dal punto di vista realizzativo, non essendo mai andato oltre i sei gol stagionali prima di quest’anno.
La roboante vittoria del City dovrebbe rappresentare uno stimolo importante per il Manchester United, chiamato a vincere sul campo del West Bromwich per mantenersi a contatto con la vetta e non permettere ai propri rivali di fare un ulteriore scatto in avanti nella corsa al titolo: nonostante ciò, i Red Devils non vanno oltre l’1-1 al The Hawthorns, lasciando altri due punti per strada dopo quelli persi al fotofinish con l’Everton. Mbaye Diagne porta in vantaggio i neopromossi Baggies di Sam Allardyce pochi istanti dopo il calcio d’inizio (primo gol in Premier League per lui), ma nel finale del primo tempo il solito Bruno Fernandes ristabilisce l’equilibrio nel punteggio ed evita ai suoi una sconfitta che avrebbe permesso al Leicester di scavalcarli.
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Quest’ultimo, infatti, si rende protagonista di un vero e proprio capolavoro, asfaltando i campioni in carica del Liverpool con un pesantissimo 3-1 in rimonta. Salah illude gli ospiti a poco più di 20’ dal fischio finale, ma la reazione dei padroni di casa non si fa attendere e i Reds sprofondano nuovamente, vittime dei propri errori. A finire dietro la lavagna è ancora una volta il reparto arretrato degli uomini di Klopp, in particolare Alisson e il nuovo arrivato Kabak. Le Foxes trovano il pareggio con una punizione di Maddison sulla cui traiettoria Amartey inganna l’estremo difensore del Liverpool, quindi Jamie Vardy approfitta di un colossale errore dell’ex portiere della Roma e infila il pallone nella porta sguarnita e Barnes firma la rete che chiude i conti, l’ottava del suo campionato. Per il Leicester si tratta del terzo risultato utile consecutivo, mentre il Liverpool incassa il terzo ko di fila e sprofonda al sesto posto, a -13 dal City capolista e con una partita in più rispetto alla squadra di Guardiola, che recupereranno il match con l’Everton domani sera.
Proprio i Toffees falliscono l’aggancio in classifica ai rivali cittadini del Liverpool, cadendo al cospetto del neopromosso Fulham tra le mura amiche. Il 2-0 in favore degli uomini di Scott Parker, propiziato dalla doppietta dell’attaccante classe ‘98 Josh Maja (primo nigeriano a segnare due gol all’esordio da titolare in Premier da Efan Ekoku nel 1993), permette ai Cottagers di centrare il quinto risultato utile consecutivo lontano da Craven Cottage (quattro pareggi e una vittoria nelle ultime cinque trasferte in Premier League), mentre i ragazzi di Carlo Ancelotti non vincono a Goodison Park addirittura dallo scorso 19 dicembre (2-1 con l’Arsenal).
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Si riavvicina alla zona Europa League l’Arsenal, che dopo un periodo in cui sembrava nuovamente essersi perso (un pareggio e due sconfitte nelle ultime tre giornate di Premier League) travolge il Leeds di Bielsa in casa. All’Emirates a prendersi la scena è Pierre-Emerick Aubameyang, autore di una sontuosa tripletta, la prima della sua carriera in Premier. L’attaccante guineano diventa così il terzo giocatore nella storia del campionato inglese a segnare un hat-trick nel giorno di San Valentino, eguagliando Matt Le Tissier (1994) e Michael Owen (1998). Nel mezzo arriva anche la rete di Bellerin, con i Gunners che archiviano la pratica Leeds in poco più di un tempo e i Whites che provano a rientrare in partita nella ripresa, dimezzando lo svantaggio con i gol di Struijk prima e Hélder Costa poi.
Frenano, invece, Aston Villa e Southampton, entrambe protagoniste di un ottimo avvio di stagione: i Villans – salvati dalle parate del portiere argentino Emiliano Martínez, che si porta a quota sette trasferte senza subire reti (soltanto Brad Friedel fece meglio di lui tra i pali dell’Aston Villa, con otto gare nel 2009-2010) – non vanno oltre lo 0-0 sul campo del Brighton, imbattuto da sei giornate per la prima volta nella sua storia, mentre i Saints perdono in casa col Wolverhampton, che si prende la rivincita dopo il ko maturato nel quinto turno di FA Cup pochi giorni fa. Danny Ings porta in vantaggio la squadra di casa, diventando il quarto giocatore a toccare quota 30 gol dall’inizio della passata stagione (36 per Salah, 35 per Vardy e 31 per Kane), ma nel secondo tempo Rúben Neves pareggia dal dischetto e Pedro Neto completa la rimonta, costringendo il Southampton alla sesta sconfitta consecutiva.
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La rivelazione della prima parte del 2021 è senza dubbio il West Ham, capace di far registrare ben sei vittorie e una sola sconfitta in otto giornate di Premier League nel nuovo anno. Gli Hammers asfaltano il fanalino di coda Sheffield United, che nelle scorse settimane appare più volenteroso e combattivo rispetto a una prima parte di stagione disastrosa. Il 3-0 finale è una mazzata per le Blades, che soccombono in virtù delle reti di Declan Rice dal dischetto, Issa Diop e Fredericks, non riuscendo a superare il West Bromwich al penultimo posto in classifica e ad approfittare della sconfitta del Newcastle.
I Magpies, pur mantenendo il quartultimo posto, vedono ridursi il proprio vantaggio sulla zona retrocessione da dieci a sette punti, in seguito al ko in casa del Chelsea, che nel giro di meno di dieci minuti nella parte conclusiva del primo tempo manda in gol Olivier Giroud e Timo Werner (il tedesco non segnava in Premier League addirittura dallo scorso 7 novembre). Da quando è arrivato Thomas Tuchel in luogo di Frank Lampard in panchina, i Blues hanno raccolto quattro vittorie in cinque giornate di Premier, segnando sette gol e subendone soltanto uno (autorete di Rüdiger), salendo dal decimo posto al quarto e scavalcando ben cinque squadre (Liverpool, Tottenham, West Ham, Everton e Aston Villa).
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Ad approfittare del ko del Newcastle è anche il Burnley, che si impone con un netto 3-0 sul campo del Crystal Palace e si porta a +1 sui Magpies con una partita in meno, ossia lo scontro diretto col Fulham a Turf Moor che recupereranno domani sera. I Clarets di Sean Dyche impiegano appena dieci minuti di gioco per archiviare la pratica Eagles, andando a segno con Gudmunsson e Jay Rodriguez, quindi Lowton fa calare il sipario sulla trasferta di Selhurst Park a inizio ripresa. Roy Hodgson, dunque, non può festeggiare con una vittoria la sua panchina numero 350 in Premier League.
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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