Nella settima giornata di Premier League, il Liverpool torna ad occupare il primo posto della classifica da solo: i Reds, infatti, battono per 2-1 il West Ham ad Anfield, rimontando l’iniziale vantaggio di Fornals con le reti di Salah dal dischetto (per l’egiziano si tratta del settimo gol in altrettante gare, soltanto uno in meno di Fernando Torres, che nel 2009-2010 ne mise a referto otto nelle prime sette giornate) e Diogo Jota. Non risponde a tono l’Everton, che cade per la seconda volta consecutiva in quest’avvio di stagione, stavolta per 2-1 contro il Newcastle, capace di imporsi tra le mura amiche grazie alla doppietta di Callum Wilson, che apre i conti spiazzando Olsen su rigore e chiude il discorso con una deviazione vincente nel finale, rendendo vana la marcatura di Calvert-Lewin in pieno recupero e portandosi a quota sei reti nelle prime sette partite con la maglia dei Magpies.
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La squadra di Carlo Ancelotti – priva di James Rodríguez, Richarlison, dello squalificato Digne e dell’infortunato Coleman e con Pickford in panchina dopo ben 120 presenze consecutive da titolare – non solo perde il primato, ma si fa anche raggiungere da Wolverhampton e Southampton: i Wolves regolano per 2-0 il Crystal Palace al Molineux (a segno Aït Nouri e Podence, che archiviano la pratica in meno di mezz’ora di gioco), mentre i Saints costringono l’Aston Villa al secondo ko di fila.
Il 4-3 per gli ospiti al Villa Park porta le firme di Vestergaard, già a segno due settimane fa col Chelsea, Ward-Prowse – autore di una doppietta e di un gran calcio di punizione, il suo ottavo in carriera col Southampton (superato Matt Le Tissier) – e Danny Ings, con i padroni di casa che reagiscono nella parte finale del match, trovando la via del gol con Tyrone Mings, Ollie Watkins dagli undici metri e Jack Grealish. I Villans evitano una brutta figura, ma non riescono a completare una rimonta che sarebbe stata a dir poco clamorosa. Oltre a ciò, gli uomini di Dean Smith perdono la possibilità di salire al primo posto in classifica e si fanno raggiungere da Chelsea e Arsenal.
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I Blues vincono in scioltezza sul campo del Burnley per 3-0, confermando i progressi delle ultime uscite e mantenendo la porta inviolata per la quarta volta consecutiva tra Premier e Champions League. Ziyech apre le marcature con un sinistro di prima che beffa Pope (primo gol nel campionato inglese per l’ex Ajax, secondo con la maglia del Chelsea dopo quello al Krasnodar), un colpo di testa di Zouma e un destro preciso di Werner a tu per tu col portiere dei Clarets chiudono i conti nella ripresa.
I Gunners, invece, si impongono per 1-0 col Manchester United, espugnando Old Trafford per la prima volta dopo quattordici anni (il 17 settembre 2006 vinsero sul campo dei Red Devils col medesimo risultato, per poi inanellare otto sconfitte, tra cui il clamoroso 8-2 del 2011-2012, e cinque pareggi nelle successive tredici sfide): a condannare i padroni di casa alla sconfitta è un calcio di rigore concesso da Pogba, che commette un fallo ingenuo su Bellerín, e trasformato senza problemi da Aubameyang a circa 20’ dal fischio finale.
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Sorride anche l’altra squadra del nord di Londra, il Tottenham di José Mourinho, che batte per 2-1 il Brighton e continua a dire la sua in ottica titolo (appena due i punti in meno rispetto al Liverpool primo): a regalare agli Spurs il loro secondo successo consecutivo sono un calcio di rigore del solito Harry Kane e il gol di Gareth Bale. Quest’ultimo, subentrato al 70’, riporta avanti i suoi dopo il momentaneo pareggio per i Seagulls siglato del promettente Tariq Lamptey (primo gol in carriera per il prodotto dell’Academy del Chelsea).
L’ex Real Madrid, che versò nelle casse del club londinese ben 100 milioni di euro per assicurarselo e battere la folta concorrenza nell’estate 2013, ritrova la rete con la maglia del Tottenham sette anni e 166 giorni dopo l’ultima volta (19 maggio 2013 contro il Sunderland). Il gallese va a segno con un gran colpo di testa, sfruttando al meglio un cross di Reguilón e non lasciando scampo al portiere avversario Sánchez.
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Si avvicina alla vetta della classifica anche il Manchester City, che passa a Bramall Lane grazie a un gol da cineteca di Kyle Walker che regala alla squadra di Guardiola un importante successo per 1-0: nulla da fare, dunque, per lo Sheffield United, che manca ancora l’appuntamento con la prima vittoria stagionale in Premier League, mentre Walker, ex di turno (dal 1997 al 2008 militò nelle giovanili delle Blades, con cui scese in campo in 35 occasioni tra il 2009 e il 2010) e nativo proprio di Sheffield, festeggia nel migliore dei modi le 100 presenze con la maglia dei Citizens.
Il sipario sul settimo turno di Premier League cala con le due gare del lunedì: nella prima, il Fulham trova la prima vittoria stagionale, interrompendo una striscia di gare senza tre punti in massima serie che durava addirittura da otto giornate (le prime sei di quest’anno più le ultime due della stagione 2018-2019, anno in cui i londinesi retrocessero in Championship). I Cottagers, infatti, superano per 2-0 un’altra neopromossa, il West Bromwich (dopo sette giornate, soltanto i Baggies, il Burnley e lo Sheffield United non hanno mai vinto), grazie alle reti di Bobby Reid e Ola Aina. Nell’ultima partita di giornata, il Leicester si impone a Elland Road per 4-1 sul Leeds di Bielsa, con i gol di Ashley Barnes, Tielemans (doppietta) e del solito Jamie Vardy che assicurano i tre punti alle Foxes (a nulla vale la rete di Stuart Dallas, che riapre la contesa a inizio ripresa).
Dennis Izzo
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